I numeri di una Stagione da record: li hanno evidenziati il Presidente e il Direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia a bilancio dell’attività svolta nel 2022-2023. Record assoluto d’incassi, il totale di spettatori in sede più alto degli ultimi 10 anni, il successo degli spettacoli di produzione sia a Trieste che in tournée nazionale, la crescente forza attrattiva verso un pubblico che raggiunge il Rossetti anche dal resto d’Italia e dall’estero. E già si guarda all’estate”.
La Stagione 2022-2023 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si conclude nel modo migliore, premiando con risultati eccellenti l’impegno, le scelte artistiche, la meticolosa attenzione  gestionale che sono stati profusi nel disegnarla e svilupparla, garantendo un livello molto elevato della qualità artistica, una linea forte e limpida nell’intensa creatività produttiva, un’ampia differenziazione delle proposte e dei generi.
Sono questi gli strumenti attraverso cui lo Stabile ha espresso e incrementato il suo ruolo culturale e il suo rapporto con un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo – per età, preparazione, inclinazioni – ma anche sempre più stimolato, curioso, esigente.
Un lavoro impegnativo, dunque, in un momento – dopo il periodo di inimmaginabili difficoltà affrontato nel 2020 e 2021 – in cui è stato finalmente possibile riprendere prospettive e dinamiche di normalità, progettazioni di ampio respiro, riallacciando il dialogo con il pubblico, e consolidando quel rapporto fidato, vivo ed irripetibile fra spettatore e artista che è l’essenza del teatro.
Francesco Granbassi, Presidente del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ed il direttore Paolo Valerio, hanno potuto evidenziare con orgoglio – nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al Politeama Rossetti venerdì 19 maggio – come questo rapporto sia forte e accresciuto: lo testimoniano i dati di bilancio, dimostrando un recupero velocissimo, che da più punti di vista ha superato le aspettative.
Ad iniziare dai due dati più eclatanti: il numero di spettatori, ben 162.319 nelle sale dello Stabile fra luglio 2022 e maggio 2023, e l’incasso raggiunto, pari a 4.762.011 euro, una cifra da record assoluto.
«Presentare dei dati così brillanti – ha detto il Presidente Francesco Granbassi – fa capire quanto il Rossetti sia importante per tutto il territorio regionale. Essere riusciti ad ottenerli in tempi così rapidi è naturalmente motivo di grande soddisfazione e sottolinea la bontà di un gruppo di persone che lavora con grande competenza e passione per far sì che in Friuli Venezia Giulia l’offerta teatrale possa essere al più alto livello possibile. Lavoriamo sulla qualità ma anche sulla varietà dell’offerta, nella consapevolezza che il cosiddetto ‘pubblico’ del teatro sia stato sostituito nel corso degli anni dai ‘pubblici’ del teatro. Una platea alla quale puntiamo con sempre maggior convinzione per un’armonica crescita culturale ed economica del territorio. Sottolineo economica perché le molte persone che arrivano da fuori Trieste per ammirare uno spettacolo portano linfa vitale alle tante attività del mondo del commercio e dell’accoglienza, e non solo al Teatro. Il nostro compito non è battere i record d’incassi, anche se farlo ci riempie di gioia; la nostra funzione culturale ci è molto chiara, ma assolverla con dei bilanci così soddisfacenti ci stimola a lavorare ancora meglio.

Mi piace poi evidenziare la forza del Rossetti sia ‘in casa’ che  ‘in trasferta’, con il successo delle nostre tournée in tutta Italia, grazie alle scelte del nostro direttore Paolo Valerio. Lavoriamo senza soluzione di continuità, pronti a passare dall’attività in sede alla programmazione estiva. La Stagione 2023/2024 avrà una straordinaria anteprima con il “Phantom of the Opera”, un’operazione che sta rendendo il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia un punto di riferimento mondiale».
Per la Stagione 2022-2023, dunque, il totale degli spettatori è il più alto registrato negli ultimi 10 anni, mentre il record d’incassi è assoluto: supera di ben un milione l’incasso storicamente più alto e conferma lo Stabile quale teatro con il miglior rapporto fra risorse che derivano dalla propria attività e quelle derivanti dai fondamentali finanziamenti pubblici.
Sono cifre da grande soddisfazione che rendono tangibile il ritorno e la fidelizzazione del pubblico rispetto al periodo pandemico (la tormentata Stagione 2020-2021 – che lo Stabile riuscì a recuperare in gran parte, a fronte di molti altri teatri italiani rimasti fermi – raggiunse 290.000 euro d’incassi e 21.494 spettatori).
Ma i risultati attuali superano decisamente anche i dati raccolti prima di questo spartiacque: basta confrontare l’incremento registrato ora, rispetto all’ottima Stagione 2018-2019, chiusa con 144.821 spettatori e sfiorando i 3milioni e 350 mila euro d’incasso.
Va sottolineato che i 162.319 spettatori e l’incasso raggiunto non includono i dati che si stanno registrando in queste settimane con la vendita dei biglietti per l’evento “The Phantom of the Opera”, ma riguardano titoli di prosa ed eventi: anche qui riassunti in numeri che danno segno evidente di una attività feconda, condotta con entusiasmo e incessante impegno da parte di tutto lo staff.
Sono stati infatti oltre 100 i titoli diversi che si sono avvicendati in sede, sui palcoscenici della sala Assicurazioni Generali e della Sala Bartoli, per 553 aperture di sipario.
Tanti i sold out registrati sia nella Sala maggiore del Politeama (dove spopolano naturalmente gli eventi – come i recital comici di Checco Zalone e Teresa Mannino o Barbascura – i concerti (Nannini, Baglioni) ma anche la danza, con il trionfo di “Schiaccianoci” a Natale), sia alla Sala Bartoli (dove fa piacere sottolineare che i dati di affluenza più alti riguardino due produzioni nuove: “Quell’anno di scuola” da Stuparich e “Joyce” di e con Mauro Covacich).
Fra gli spettacoli di prosa più visti dal pubblico, figurano ai primi tre posti “Trappola per topi” di Agatha Christie con Lodo Guenzi, regia di Giorgio Gallione, la produzione “Il Mercante di Venezia” di Shakespeare con Franco Branciaroli per la regia di Paolo Valerio e “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese.
Fra gli eventi e i musical sono ai primi tre posti “Notre Dame de Paris”, “Slava’s Snowshow” e nuovamente una produzione dello Stabile “Magazzino 18” con Simone Cristicchi e la regia di Antonio Calenda.
Vale a questo punto la pena di sottolineare la crescente forza attrattiva delle proposte dello Stabile, per un pubblico che raggiunge il Teatro da ben oltre i confini regionali: accanto agli acquisti fatti da spettatori di Udine e Pordenone, nel corso della Stagione 2022-2023 sono stati venduti biglietti per spettacoli dello Stabile in Slovenia, Croazia, Austria, Germania, Veneto, ben 101 a Milano, Roma, ma anche Regno Unito, Svizzera, Spagna… a conferma del potenziale turistico che la proposta dello Stabile rappresenta per la città e la regione.
Grazie ad uno strumento di analisi dei dati di cui lo Stabile regionale si è dotato – primo teatro in Italia – e a cui lavora una società leader in Europa, si è inoltre in grado di evidenziare ulteriori dati, come il numero di spettatori “diversi” che hanno acquistato biglietti per gli spettacoli in cartellone – 32.260 acquirenti, che significa circa 60.000 persone diverse – la loro composizione (per il 66.8% sono donne, per il 33,2% uomini) e l’età media che mostra un trend al ringiovanimento (43 anni, con un 36% degli acquirenti che ha meno di 40 anni).
Assolutamente centrale è stata nella Stagione l’intensissima attività produttiva del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, di cui a Trieste si percepisce soltanto “la punta dell’iceberg”: si applaudono i molti (circa 20) spettacoli creati e programmati in sede, che però poi per mesi circuitano in tournée in tutta Italia, richiedendo al Teatro molto impegno e portando il nome della città e della regione nonché il valore dei suoi artisti in teatri grandi e piccoli, in sale di assoluto prestigio come in contesti insoliti e stimolanti.
Anche qui i dati aiutano a comprendere la dimensione e il risultato dell’attività: 419 le recite fra sede e in tour effettuate da spettacoli prodotti dal Teatro Stabile, 97.131 il totale degli spettatori che le hanno applaudite nelle varie tappe: un totale di 51 città attraverso quasi tutte le regioni italiane.
Fra le produzioni in tour figurano i già citati “Il Mercante di Venezia” e “Magazzino 18”, “La bottega del caffé” con Michele Placido e la regia di Paolo Valerio, “Pasolini/Pound. Odi et amo” scritto e diretto da Leonardo Petrillo, “Quell’anno di scuola” firmato da Alessandro Marinuzzi, “Il muro trasparente” di e con Paolo Valerio, “Joyce” e “Svevo” scritti e interpretati da Mauro Covacich. Hanno ottenuto notevoli successi ovunque (i sold out a Genova, Ferrara, Brescia, Padova e il successo al prestigioso Teatro Quirino di Roma per “Il Mercante”, l’entusiasmo in tutta la Sicilia, a Roma al Teatro della Pergola di Firenze per “La bottega del caffé”), e sono state allestite anche in luoghi di intersecazione di pubblici e passioni, come per “Joyce” e “Svevo”, entrambi oggetto di una diretta su Rai Radio Tre a cura del critico Antonio Audino e in scena al Salone del Libro di Torino e poi a Roma e Milano. “Pasolini/Pound” realizzato nell’ambito di #Pasolini100 è stato a propria volta applaudito in Sicilia, Emilia, Puglia e nel rilevante contesto del Palazzo delle Esposizioni di Roma nell’ambito della mostra “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico”.
Accanto a questi grandi spettacoli la direzione di Paolo Valerio ha puntato anche su una presenza osmotica e continuativa della produzione sul territorio, tale da intrecciarsi fortemente con la sua vita e le sue potenzialità turistiche e culturali, in un’ottica di reciproca valorizzazione: ecco allora le collaborazioni con partner – che lo Stabile ringrazia – come l’Università di Trieste, l’ARDIS nella persona del direttore Pierpaolo Olla, la British School del Friuli Venezia Giulia, le Scuole di ogni ordine e grado della città, il Museo Storico del Parco e del Castello di Miramare, i Civici Musei di Trieste, la Società della Ginnastica Triestina…
Ed ecco la ricca progettazione site specific, con titoli come “Museo in Danza” con Arearea, “Rossetti Open”, le “Passeggiate letterarie” con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo e la rassegna a Miramare con “Shakespeare in the Park”, “I segreti dei giardini dell’Arciduca” di Paola Bonesi entrambi con gli attori della Compagnia Stabile e “Varietà en plein air” con I Piccoli di Podrecca. E ancora le produzioni che danno voce alle fasce fragili, “Noi sappiamo i nomi” in collaborazione con l’Accademia della Follia ed “Eracle l’invisibile” con il Teatro dei Borgia.
Importante e molto arricchito anche l’impegno profuso per la formazione sia in ambito professionale (ricordiamo il corso sostenuto dalla Regione e realizzato dal Teatro in collaborazione con Enaip, da cui sono nati i nuovi marionettisti ed è partita la rinascita dei Piccoli di Podrecca, e la collaborazione con lo Stabile del Veneto e gli allievi attori del Progetto TeSeO che sono protagonisti di “Quell’anno di scuola”), sia nell’ambito della educazione al teatro. Un settore, quest’ultimo, che lo Stabile cura attraverso iniziative molto varie. Agli appuntamenti classici di approfondimento (incontri, conferenze, laboratori aperti, dialogo con gli insegnanti e al coinvolgimento dei giovani), al pluriennale e apprezzato lavoro in sinergia con la Scuola StarTs Lab diretta da Luciano Pasini (ne è nata la produzione “Il segreto di Antekirtt” da Verne, recitato da ragazzi), agli spettacoli e alle iniziative dedicate al Giorno della Memoria e alla Giornata del Ricordo, nella Stagione 2022-2023 si è aggiunto un focus proprio sui rinati Piccoli di Podrecca. Le preziose marionette sono state protagoniste di un grande numero di applauditissime repliche del loro nuovo “Come and go – Varietà” diretto da Barbara Della Polla negli spazi della Ginnastica Triestina, dedicate al pubblico e in particolare alle scuole elementari. Inoltre il Teatro è proprio “andato a scuola” grazie al lavoro dei neoformati animatori e di Gianpiero Lapilli che ha creato lo spettacolo di teatro di figura “Non aver paura del buio” per le scuole dell’infanzia. È stato allestito in 49 scuole fra comunali, statali e private a Trieste, è stato ospite di 6 scuole a Cormons, allietando il ragguardevole numero di 2700 spettatori in erba.