In occasione del trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, Bonawentura e Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec Fvg) danno vita a una serata-evento per ricordare l’avvenimento simbolico che ha segnato la fine del comunismo in Europa e concluso il “secolo breve” (secondo la celebre definizione dello storico Eric Hobsbawm).
Martedì 19 novembre a partire dalle ore 19:00 presso il Teatro Miela andrà la lettura scenica Non diciamoci dunque addio. Dialogo fra Vittorio Vidali e Tina Modotti, per la regia di Igor Pison, con Alessandro Mizzi e Giustina Testa, liberamente tratto da uno scritto inedito di Vittorio Vidali. Composto a pochi anni dalla morte avvenuta nel 1983, alla vigilia della crisi finale dei sistemi comunisti che cambiò il volto dell’Europa e chiuse il sipario sulla Guerra fredda, il testo di Vidali racchiude una riflessione sul senso della militanza rivoluzionaria intonata alle corde della disillusione e del rimpianto. Un dialogo immaginario con Tina Modotti, a lungo sua compagna di vita e di lotta prima di diventare il mito della fotografia celebrato ovunque nel mondo, rappresenta per Vidali l’inaspettata ed estrema occasione per ripercorrere le stagioni di una relazione tormentata, vissuta in precario equilibrio tra politica e sentimento: dal Messico delle avanguardie artistiche e pittoriche, dove Vittorio e Tina si conobbero nella pienezza dei loro trent’anni, alla Spagna lacerata della guerra civile, sempre in fuga dalla repressione poliziesca ma anche dagli intrighi e dai sospetti del terrore staliniano. A essere scandagliati con cruda sincerità sono i silenzi e le incomprensioni di una storia d’amore incompiuta, metafora di un’esistenza trascorsa all’inseguimento di una promessa mancata, un’utopia di liberazione finita in cenere dalla quale il comandante Carlos prende malinconico e definitivo congedo.
Al termine dello spettacolo, la serata proseguirà con una lezione magistrale dello storico Marcello Flores sul tema Il 1989 e la fine delle illusioni. Che il Novecento possa trovare una chiave interpretativa di elezione nella parabola fallimentare del comunismo e nell’impatto che esso produsse sulle dinamiche globali dalla Rivoluzione d’Ottobre al crollo del Muro di Berlino, è un’intuizione da tempo al centro dei ragionamenti degli storici. Marcello Flores, autore di studi illuminanti sul Partito comunista italiano e sul mito sovietico, partirà da qui per passare in rassegna una storia di speranze e di illusioni che coinvolse milioni di persone nel mondo, segnandone radicalmente l’orizzonte politico ed esistenziale.
Continua la collaborazione con Il Piccolo e anche per questa serata evento A 30 anni dalla caduta del Muro. Saranno a disposizione dei lettori della community “Noi con il Piccolo” 30 biglietti cortesia al costo di 2 euro.
Informiamo che è aperta la prevendita c/o biglietteria del teatro Miela (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00.