Orsini e Branciaroli © Nicolò Feletti

Irresistibili proprio come i protagonisti della pièce teatrale che ha conquistato anche il pubblico del teatro Modena di Palmanova (stagione 2023/2024 Ert Fvg).

Dopo due ore di spettacolo nel quale si ride, si pensa, ci si commuove, una incontenibile standing ovation ha salutato Franco Branciaroli e Umberto Orsini, due giganti della scena che infischiandosene del passare degli anni (90 il 2 aprile per Orsini, 77 il 27 maggio per Branciaroli), hanno dato vita a una performance brillante e moto coinvolgente.

Vero è che il testo de “I ragazzi irresistibili”, commedia scritta nel 1972 da Neil Simon, celebre drammaturgo statunitense, con il titolo originario “The Sunshine Boys”, un grande classico di Broadway (la versione cinematografica diretta da Herbert Ross, con Walter Matthau e George Burns, è del 1975 mentre la versione televisiva statunitense è del 1995, diretta da John Erman con nei ruoli di protagonisti Woody Allen e Peter Falk), è brillante, intriso di una sottile vena ironica che lo rende divertente e perfetto nel raccontare le dinamiche relazionali dei “diversamente giovani”, spesso caratterizzate da malcelate incomprensioni, irrisolti rancori ma anche di attimi di ritrovata complicità e di sincera tenerezza.
I personaggi della storia sono due vecchi attori di varietà che in coppia avevano lungamente raccolto consensi e successi. “I ragazzi irresistibili”, Willy Clark (Branciaroli) e Al Lewis (Orsini), dopo una lunga separazione causata da inguaribili incomprensioni, vengono inviati dalla tv a ricomporre il rodato sodalizio per partecipare con un loro sketch a una trasmissione il cui obiettivo è quello di celebrare l’antica fama.
Grazie alla determinazione di Ben, il nipote-agente di Willy, pur con qualche reticenza, i due si ritrovano ma il loro incontro, sin dalle prime battute, si trasforma in uno scontro, un litigio senza esclusione di colpi, che fa riemergere tutte le antiche incomprensioni, le piccole miserie e l’antagonismo di sempre.

Le batture si ricorrono, il ritmo si fa più intenso, il gioco è avvincente.

E’ una comicità intelligente, leggera quella di Branciaroli e Orsini, i tempi delle battute (e dei silenzi) sono perfetti, frutto di mestiere, talento e complicità, la recitazione (non servono microfoni, a loro basta la voce) e la gestualità irreprensibili, i registri espressivi mutano con sorprendente naturalezza.
Lo spettacolo, che Massimo Popolizio ha diretto con equilibrio e abilità (sua anche la voce, bellissima, del regista fuori scena dello sketch), si chiude con un finale pieno di tenerezza, malinconico e commovente.
Alla buona riuscita del lavoro (la traduzione del testo è opera di Masolino D’Amico), una produzione del Teatro de Gli Incamminati, Compagnia Umberto Orsini, Teatro Biondo Palermo in collaborazione con CTB Centro Teatrale Bresciano e con AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Comune di Fabriano, hanno contribuito le scenografie di Maurizio Balò, i costumi di Gianluca Sbicca, il suono di Alessandro Saviozzi e le luci di Carlo Pediani.

Buona anche la prova degli attori che hanno affiancato i due protagonisti: Flavio Francucci (Ben, nipote di Willy), Chiara Stoppa (l’infermiera di Willy), Eros Pascale (tecnico televisivo) ed Emanuela Saccardi (l’infermiera dello sketch).

Umberto Orsini ha affermato che “la crisi (del teatro) la si combatte con la qualità e l’arrogante consapevolezza di fare un mestiere bello e utile”. Aggiungiamo che anche sul palcoscenico del teatro Modena di Palmanova lo ha provato e confermato.

Come detto, scroscianti e convinti gli applausi con i quali il pubblico presente alla serata ha congedato protagonisti e comprimari di uno spettacolo tra i più belli della stagione.

Rita Bragagnolo © instArt