Cosa si può dire di Henri Cartier-Bresson che non sia già stato detto, scritto e pensato?
Credo di conoscere a memoria tutte le 130 foto circa esposte nelle belle sale della Mole Vanvitelliana ad Ancona (ancora fino al 17 giugno!) e, se dovessimo fare subito una critica, è un po’ il limite di questo ultimo allestimento: troppo poco coraggio esporre solo le foto iconiche, le più famose, le più viste?
L’archivio di Henri Cartier-Bresson è sterminato, sarebbe bastata qualche stampa in più di quelle “meno famose”, qualcuna di quelle per esempio che lo stesso autore mostra, commentandole, nel bel film di Heinz Butler “The Impassioned Eye”
La cosa che più impressiona, però, rimane sempre vedere le sue immagini nel formato 24×36 cm. Oramai obbligati nei Festival di Fotografia agli hangar, alle fotografie formato parete – capacità di emozionare inversamente proporzionale ai metri quadri di superficie – vedere fotografie in un formato che ti obbliga ad avvicinarti e in qualche modo ad entrarci, ci riporta ad una fotografia umana, dove il valore è la composizione, la simmetria, l’emozione che la foto stssa può trasmettere. Henri Cartier-Bresson di capacità di sintesi e di composizione ne ha da vendere, l’emozione la si respira ad ogni passo.
“Se inquadri bene, non c’è bisogno di ritagliare dopo”, dice il fotografo. Questo è il suo segreto.
Paradossale quindi che la foto scelta per presentare la mostra, con titolo introduttivo “L’Immagine Perfetta”, sia “Gare Saint-Lazare” del 1932, immagine che la leggenda racconta sia l’unica che Henri Cartier-Bresson abbia scelto di “ritagliare” per mostrarla al pubblico.
Da quella immagine del ’32 in poi l’autore non ne ha più avuto bisogno, le sue immagini sono esattamente lo scatto e basta.
Bellissimi i suoi ritratti-non ritratti, che nascevano dalla complicità, dalla frequentazione, l’informalità che emoziona, la non posa che diventa arte: Matisse, i coniugi Curie, Giacometti … la quotidianità che diventa arte.
Vederlo in azione nei documentari vintage è significativo, a caccia di immagini, fotografando in punta di piedi, un felino che segue la preda: uno scatto e via subito a nascondere la macchina fotografica.
Che dire, un maestro, un esempio per chi fotografa per strada, il primo street photographer della storia.
Il più grande di tutti.
Chissà se questa definizione gli sarebbe piaciuta.
Luciano Rossetti © instArt
Henri CARTIER-BRESSON Fotografo
Date: 8 Marzo – 17 Giugno 2018
Sede: La Mole Vanvitelliana – Banchina Nazario Sauro, 28 – 60121 Ancona
Orari: Dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Lunedì chiuso.
La mostra sarà straordinariamente aperta lunedì 2 Aprile 2018
La biglietteria chiude alle ore 18
Biglietto PRENOTALO ORA:
Intero € 9,00
Ridotto € 8,00 per gruppi (min. 12 persone), titolari di apposite convenzioni, giornalisti non accreditati, possessori del biglietto della mostra Robert Doisneau: le Temps Retrouvé Senigallia Palazzo del Duca (29 marzo – 2 settembre 2018)
Ridotto speciale € 3,00 per scuole e minori di 18 anni
Gratuito per minori di 6 anni, docenti accompagnatori, disabili+accompagnatore, giornalisti accreditati, guide turistiche con patentino
Open € 10,00, valido per un ingresso in qualunque giorno e orario fino al 17 giugno 2018 Prenota
Prevendita: € 1,00 a persona
Info e prenotazioni mostra: mostre@civita.it
Didattica: Visita guidata per classi pari o inferiori alle 25 unità € 4,00
Visita guidata con laboratorio per classi pari o inferiori alle 25 unità € 6,00
Le quote di adesione si intendono a studente, è escluso l’importo del biglietto di ingresso (ridotto speciale €3,00), per accompagnatori, docenti e disabili gratuito
Visita guidata per gruppi fino a 25 unità € 80,00
Visita guidata in inglese o tedesco per gruppi fino a 25 unità € 120,00
Sono previste riduzioni per l’adesione di due o più classi provenienti dallo stesso istituto
Info per visite guidate e laboratori:
Tel. 333 1203152 (attivo dal martedì alla domenica 14.00 – 19.00)
info@museieducativi.it
http://museieducativi.it/
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