Gran finale, domenica 28 novembre, per il festival “Trivium, Dante e la musica sottesa”, che si chiude a villa Romano –  in località Case di Manzano – con il ritorno in Friuli di Giovanni Bietti, il massimo divulgatore italiano dell’arte dei suoni, curatore delle seguitissime “Lezioni di musica” su Radio 3 Rai. La conversazione (“Dante, la musica sottesa”, appunto) avrà inizio alle 17 e verterà su una questione irrisolta: perché i testi del sommo poeta sono stati così poco sfruttati nella musica, al contrario, per esempio, di quelli di Petrarca? Tutta da ascoltare l’ipotesi di Bietti, che come sempre promette di catturare l’attenzione del pubblico e che come sua abitudine si servirà di esemplificazioni musicali al pianoforte e di varie registrazioni. Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione, effettuabile inviando un sms al numero 329 0966910 o una mail all’indirizzo silvia.assgaggia@gmail.com.
Ottimo il bilancio del festival, che è stato ideato e promosso dall’Associazione musicale Sergio Gaggia di Cividale e che per la sua originalità ha richiamato in tutti gli appuntamenti un folto pubblico di appassionati. «La nostra riflessione – spiega il presidente della Gaggia, Andrea Rucli – si è basata sul presupposto che la poesia, secondo Dante, non è che creazione verbale espressa secondo retorica e musica: un testo, cioè, in cui la musica è sottesa. E’ quindi alle molteplici e ricchissime destinazioni musicali delle arti retoriche e dialettiche in derivazione e correlazione con le geniali intuizioni dantesche che abbiamo voluto dedicare la nostra indagine, proponendo una serie di eventi che facessero emergere e rendessero finalmente evidente il percorso storico del connubio – spesso sottaciuto – tra leggi del suono e della parola».

Comunicato Stampa