Dal racconto della guerra, con i suoi orrori, al legame tra la violenza e il potere, dall’amicizia all’amore: Iliade. Il gioco degli dèi, al Teatro Verdi di Gorizia martedì 5 marzo alle 20.45 nell’ambito del cartellone di Prosa, darà modo agli spettatori di specchiarsi nel capolavoro di Omero e di sorprendersi davanti alla sua attualità. A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il Quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena i miti più antichi della poesia occidentale e si riflette nel racconto della guerra di tutte le guerre. In scena, accanto ad Alessio Boni, già apprezzato al Verdi proprio con il Don Chisciotte e tra gli attori italiani più amati per le sue interpretazioni al cinema e sul piccolo schermo, ci sarà Iaia Forte. Lo spettacolo avrà un legame speciale con Gorizia e in particolare con GO! 2025, essendo stato realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.
Alle 18 di martedì 5 marzo, nel Ridotto Macedonio, nell’ambito della rassegna Incontri al Verdi, sarà proposta una prolusione di approfondimento dello spettacolo a cura dell’Università della terza età. Interverrà Rosa Tucci. La conferenza sarà a ingresso libero.
Al centro della rappresentazione, in modo particolare, le divinità classiche, che nella rappresentazione di Aldorasi, Boni, Niccolini e Prayer sono diventate pallide, immagini sbiadite del loro antico splendore, hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto. Ne l’ Iliade si canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore.
comunicato stampa