SI APRE UFFICIALMENTE NEL POMERIGGIO DI SABATO 1^ FEBBRAIO ALL’AUDITORIUM DELLA CULTURA FRIULANA (INAUGURAZIONE PUBBLICA ALLE 18.00) L’ESPOSIZIONE DELLE OPERE DI 39 ARTISTI GORIZIANI – ITALIANI E SLOVENI – IN OMAGGIO A FRANCO BASAGLIA “I LUOGHI DELL’INCERTEZZA E LE EMOZIONI DELLA LIBERTÀ”, LA MOSTRA PROMOSSA DAL COMUNE DI GORIZIA, NELL’AMBITO DELLE INIZIATIVE DI GO! 2025 – NOVA GORICA E GORIZIA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA, È CURATA DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE PER LE ARTI CONTEMPORANEE PROLOGO
Trentanove artisti italiani e sloveni, in prevalenza goriziani, rendono idealmente omaggio alla figura e al lavoro di Franco Basaglia nella mostra voluta dall’amministrazione comunale in occasione di GO! 2025 – Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura dal titolo, “I luoghi dell’incertezza e le emozioni della libertà”, che si apre ufficialmente nel pomeriggio di sabato 1^ febbraio all’Auditorium della Cultura Friulana con un’inaugurazione pubblica in programma alle 18.00. La curatela e l’organizzazione sono firmate dall’Associazione per le Arti Contemporanee Prologo, con il critico Giancarlo Pauletto e la collaborazione di Franco Dugo, anche presente nell’allestimento con una sua opera.
Negli spazi dell’Auditorium si possono così ammirare le opere di Sergio Altieri, Massimiliano Busan, Roberto Cantarutti, Stefano Comelli, Luciano De Gironcoli, Alfred De Locatelli, Armando Depetris, Mario Di Iorio, Nico Di Stasio, Ignazio Doliach, Franco Dugo, Michele Fenzl Menardi, Paolo Figar, Maurizio Gerini, Laura Grusovin, Francesco Imbimbo, Giacinto Iussa, Silvia Klainscek, Damjan Komel, Andrej Kosič, Stelio Kovic, Anja Kranjc, Roberto Kusterle, Alessandra Lazzaris, Marina Legovini, Cesare Mochiutti, Claudio Mrakic, Dilka Nassyrova, Stefano Ornella, Giovanni Pacor, Aleksander Peca, Maria Grazia Persolja, Jasmina Rojc, Ignazio Romeo, Alessio Russo, Nika Šimac, Angelo Simonetti, Franco Spanò, Giorgio Valvassori.
La mostra rimarrà aperta venerdì, sabato e domenica (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle19) fino a domenica 2 marzo.
Sabato 15 febbraio ci sarà un incontro con alcuni degli artisti, che spiegheranno le loro opere al pubblico. Sabato 22 febbraio, invece, ci sarà la prima assemblea: un incontro aperto al pubblico dove tutti avranno diritto di parola e verranno ascoltati.
Infine, un’apertura straordinaria giovedì 27 febbraio per un incontro in mostra con poeti e musica.
Come spiegato da Franco Spanò, direttore di Prologo, «il pensiero di Franco Basaglia e la sua lotta per la riforma psichiatrica hanno cambiato radicalmente il modo di rapportarsi della società con le malattie mentali. Basaglia propose una nuova concezione della cura psichiatrica, dove era il paziente al centro dell’attenzione, e non la malattia. Il suo pensiero e la sua azione rivoluzionaria partirono dall’ospedale psichiatrico di Gorizia e lo resero pioniere della lotta per i diritti delle persone con disabilità mentale. I lavori presenti in mostra non si limitano a illustrare Franco Basaglia il suo impegno per migliorare la psichiatria, ma raccontano anche lo stato d’animo di una raggiunta libertà espressiva ed emotiva: un’esposizione per continuare a riflettere sul suo pensiero».
«Questa mostra e i suoi eventi collegati – ha spiegato l’Assessore alla Capitale Europea della Cultura GO!2025 Patrizia Artico – hanno due obiettivi: da una parte ricominciare anche a parlare di arte, non solo esporla, ma recuperare anche la parola per raccontare l’arte, ma anche l’arte anche come impegno sociale. L’altro obiettivo è quello oggi di attualizzare quello che è il discorso della follia: l’esposizione ha anche il compito di riportare l’attenzione sul disagio (perché follia è un termine generico) che non scompare mai e sul quale non bisogna mai far scendere l’attenzione. Quindi non posso che ringraziare di cuore Franco Spanò e tutti gli artisti del territorio che si sono prestati gratuitamente a realizzare questa mostra e a partecipare a quello che potrebbe essere anche un recupero del rapporto dell’artista con il proprio territorio. Come Comune di Gorizia e come Go!2025 auspichiamo che questa sia un inizio di una collaborazione con gli artisti del territorio che proseguono quello che è stata una grande scuola artistica Goriziana. Quindi anche attraverso mostre come questa, c’è l’intenzione di valorizzare e di far riemergere quell’arte Goriziana che risente in positivo di tutte le contaminazioni linguistiche e culturali di questo nostro territorio».
«Un omaggio di artisti a Franco Basaglia, e specie di artisti goriziani, ha evidenti ragioni di congruenza con la figura di questo grande riformatore dell’istituzione psichiatrica, e la prima appare legata anzitutto al luogo dove egli lavorò e dove oggi si allestisce l’esposizione», ha raccontato il curatore Giancarlo Pauletto. «È a Gorizia, infatti, che egli comincia a modificare le abituali gerarchie verticali dell’ospedale, ad impostare laboratori di pittura e di teatro, a creare una cooperativa di lavoro, insomma a mettere in relazione interno ed esterno. È a Gorizia e da Gorizia che parte la grande spinta riformatrice e anche gli artisti sono implicati in questo, cioè indicare il nuovo approccio con la sofferenza psichica: un omaggio di artisti a Franco Basaglia appare veramente un atto pressoché naturale». «Alcuni artisti si sono ispirati all’icona di Marco Cavallo, la più popolare dell’intera vicenda basagliana, altri artisti si sono affidati al segno, trovato all’interno della vasta costellazione dell’informale. Anche due delle sculture in mostra si possano includere in questa ipotesi. Altri artisti lavorano, invece, su atmosfere allusive, simboliche. Poi c’è un ampio gruppo di opere che si fondano sulla figura, che può essere talvolta allusiva e simbolica, ma sempre presente e precisata, tra queste anche un ritratto. Ma sarà soprattutto il visitatore a dare il loro senso alle opere, in un’interazione necessaria e feconda che non è tanto lontana da quella che Franco Basaglia e i suoi collaboratori cercarono di instaurare con i loro pazienti», ha concluso il critico d’arte curatore dell’esposizione.
comunicato stampa