Con le nuove norme che regolano la cosiddetta Fase 2, ci si trova ora ad un passo dalla possibile riapertura dei teatri e dalla ripartenza “live” del mondo dello spettacolo, anche se con tutti i restringimenti di sicurezza dettati dall’emergenza ancora in corso. Un auspicio ad oggi, più ancora che una certezza, che però trova assolutamente pronta una struttura come il Teatro Verdi di Pordenone, storicamente organizzata su un’attività che copre tutto l’arco dell’anno e che dall’inizio del lockdown ad oggi non si è mai fermata. La programmazione del Verdi nel periodo dello stop imposto dal Covid sta, infatti, proseguendo ininterrottamente dallo scorso 21 marzo, e ha già realizzato oltre una trentina di appuntamenti di produzione proposti sul suo sito e sui canali Social, per un totale di circa 80mila visualizzazioni.
Già nelle scorse settimane, il Teatro pordenonese, per voce del suo Presidente Giovanni Lessio, aveva pubblicamente spostato l’attenzione sugli artisti lanciando un appello al mondo delle istituzioni e della cultura, perché agli artisti fosse permesso di lavorare sul palcoscenico del teatro, anche in assenza di pubblico. Il Teatro – spiegava Lessio – si sarebbe fatta carico non solo di retribuire le performance, ma anche di registrarle in forma professionale per poi rilanciarle sui suoi canali web o in diretta streaming. Si voleva dare un segnale concreto di attenzione ad una categoria che tuttora rischia, forse più di altre, di pagare un altissimo prezzo alla crisi causata dalla pandemia. Il Teatro, infatti, è un’impresa, come tale paragonabile a tutte le aziende impegnate in prima linea a garantire il massimo sforzo a favore dei propri lavoratori e lavoratrici interni, così come degli artisti che fanno grande questo teatro e permettono di offrire alla città alti contenuti culturali. Da qui la volontà del Teatro Verdi di mettersi a disposizione della città quale motore attivo della ripartenza, affiancare imprenditori e commercianti nelle azioni di rilancio e rivitalizzazione del centro storico, affiancare il proprio pubblico e i cittadini tutti nel ritrovare la serenità e la vitalità di sempre, seppur in un momento ancora segnato dal distanziamento e dalla prudenza.
A sostegno dell’impegno del Teatro, il Sindaco Alessandro Ciriani sottolinea come «l’iniziativa del Verdi ha un valore centrale: è il segnale concreto e simbolico di una città che – pur nelle forme compatibili con le limitazioni normative – vuole ritornare a brillare della vitalità culturale e artistica che l’ha resa punto di riferimento. Il Comune sta lavorando con le associazioni e le istituzioni cittadine culturali proprio in questo senso, per recuperare il terreno perduto durante la lunga emergenza».
Il primo, grande regalo alla città arriva proprio in occasione del 15° anniversario dell’inaugurazione del Teatro Verdi, con un evento di grande forza simbolica, tanto per il teatro che per il suo pubblico. Giovedì 28 maggio – che è anche il giorno in cui si sarebbe dovuto attribuire il Premio Pordenone Musica, ideato proprio per omaggiare la diffusione della cultura musicale – in programma alle18.30 sul palco del teatro un concerto per piano solo del M° Maurizio Baglini. Pianista di fama internazionale, oltre che consulente artistico del Verdi, Baglini è universalmente celebrato per il suo straordinario virtuosismo nell’eseguire la “Nona” di Beethoven nella trascrizione per pianoforte solo di Franz Liszt: oltre a lui, solo altri otto i pianisti al mondo affrontano questa difficile composizione. La platea sarà rigorosamente vuota, ma la sua esibizione sarà trasmessa in diretta sul canale Facebook del Teatro e sul grande ledwall che campeggia all’esterno del Verdi così da poter essere vista e sentita da tutti. Il concerto sarà anche videoregistrato, in linea con quanto il Teatro già da anni ha svolto in termini di produzione video- discografica e stratificazione della propria memoria.
Per questo esclusivo anniversario culturale, anche l’Ascom-Confcommercio – l’associazione più rappresentativa a livello territoriale – esprime la propria solidarietà al Verdi per lo sforzo messo in campo per rivitalizzare il capoluogo del Friuli occidentale: «consapevole del momento economico estremamente difficile, soprattutto per le imprese del Terziario che stanno mettendo a rischio il loro futuro – spiega il presidente provinciale Alberto Marchiori – sono convinto che i nostri imprenditori sapranno mettersi in gioco e dare concretamente una mano alla cultura, volano non solo per la crescita e l’unità sociale ma per tutto il settore produttivo e lo sviluppo del territorio».
Comunicato Stampa