Forum “FVG – SLO: un futuro condiviso”
FVG e Slovenia saranno l’esempio di cooperazione transfrontaliera per tutti i territori di confine d’Europa
Friuli Venezia Giulia e Slovenia hanno radicato una collaborazione istituzionale e una cooperazione politica, economica e culturale che rendono i due territori sempre più vicini: basti pensare alla recente visita del presidente Borut Pahor alla cerimonia inaugurale di Mittelfest a Cividale del Friuli o alla celebre stretta di mano con il Presidente Mattarella l’anno scorso.
COLLIO- BRDA-CUEI: laboratorio europeo su sostenibilità, bilinguismo, tutela minoranze
Primo appuntamento condiviso in calendario tra FVG e Slovenia è la presentazione del dossier ufficiale per la candidatura a Patrimonio Unesco del Collio-Brda-Cuei che dovrebbe avvenire a febbraio 2022.
Ne hanno parlato, moderati da Diego Bernardis, Presidente V Commissione Permanente Regione FVG, Franc Mužič, Sindaco di Brda, Tina Novak Samec, direttrice Ufficio Turismo-Cultura-Giovani e Sport del Collio sloveno (Brda), Roberto Felcaro, Sindaco di Cormons, capoluogo dei Comuni del Collio friulano e Martina Valentinčič, Assessore Cultura e attività produttive di San Floriano del Collio-Občina Števerjan.
La collaborazione transfrontaliera è solo l’inizio di un percorso di lavoro che trasformerà tutta la zona del Collio-Brda in un vero e proprio laboratorio europeo sui temi della sostenibilità ambientale, della tutela delle tradizioni e delle minoranze, del plurilinguismo e della tutela del paesaggio: temi che vanno per forza condivisi tra i due confini per le prossime generazioni d’Europa.
La candidatura, infatti, è diversa dai patrimoni Unesco già esistenti delle Langhe-Monferrato e del Prosecco: in questo caso, infatti, rientrano diversi aspetti del territorio come la storia, la cultura, il plurilinguismo, l’identità e le tradizioni che vanno salvaguardati per il futuro.
GO! 2025: un progetto che rimarrà alle future generazioni
C’è un forte parallelismo tra la candidatura del Brda-Collio e l’assegnazione di capitale della cultura a Nova Gorica-Gorizia 2025: in un territorio attraversato per secoli da conflitti, il confine è diventato valore aggiunto e aggregante, non elemento divisivo. Che non significa omologare un territorio all’altro, ma farne fiorire la rispettiva ricchezza.
Ne ha parlato il secondo panel moderato da Roberto Corciulo, presidente di Mittelfest, con Rodolfo Ziberna, Sindaco di Gorizia, Neda Rusjan Bric, responsabile di progetto Capitale Europea della Cultura – Nova Gorica, Lucio Gomiero, direttore generale Promoturismofvg, Paolo Petiziol, presidente GECT GO-EZTS GO e Tomaž Konrad, vice-direttore GECT GO-EZTS GO.
E anche in questo tavolo la parola ricorrente è stata futuro: GO!2025 un progetto che non si ferma al 2025 ma guarda alle prossime generazioni: tutto quello che sarà creato in questi anni di lavoro e cooperazione resterà proprio come valore per chi ci sarà dopo, nuovi standard di collaborazione transfrontaliera che saranno da esempio per altri territori di confine in Europa.
Non è un progetto, infatti, che riguarda le due città, ma ha una valenza nazionale per entrambi i paesi e che deve attivare numerose sfide, in particolare, per esempio, tutta la creazione di nuove infrastrutture per gestire i flussi turistici che arriveranno coordinando aeroporti, trasporti pubblici e privati.
PORTUALITA’ NELL’ALTO ADRIATICO: la sfida si gioca tra sostenibilità e innovazione
La mattinata di lavori si è conclusa con l’incontro dedicato alla portualità moderato da Paolo Petiziol con Vittorio Torbianelli, Segretario Generale Autorità Sistema Portuale Alto Adriatico, Sebastjan Šik, Capo Dipartimento PR Luka Koper – Porto di Capodistria e l’ambasciatore della repubblica di Slovenia Tomaž Kunstelj.
Trieste e Capodistria, infatti, sono due porti molto vicini per le rotte che arrivano da Oriente: l’obiettivo è fare squadra e avere obiettivi comuni per essere competitivi.
La concorrenza che di fatto esiste tra le due realtà deve diventare un valore aggiunto, una sfida per il futuro che si costruisce oggi e che si basa su energia, nuovi combustibili, nuove comunicazioni. Chi navigherà in Adriatico, infatti, dovrà cambiare combustibile secondo le direttive UE ed è qui che bisogna investire, così come nelle comunicazioni ad alta sicurezza contro i cyber attacchi. L’ambasciatore Kunstelj ha sottolineato più volte l’importanza di una cooperazione più stretta tra i due porti perché, insieme, rappresentano una risorsa strategica per tutta l’Europa centrale.
Comunicato stampa