Il pianista e compositore americano Fred Hersch leggenda vivente del jazz mondiale, apre giovedì 19 maggio alle 20.45 la decima edizione di Piano jazz, la rassegna di Circolo Controtempo che dopo due anni di stop dovuto alla pandemia torna alla Fazioli concert hall di Sacile.
Hersch è impegnato nel tour europeo che lo porta anche su pochi e selezionati palcoscenici italiani (il 20 maggio sarà all’Olimpico di Vicenza), con il suo progetto “Piano solo”. Ha alle spalle un’ultratrentennale carriera e i riconoscimenti più prestigiosi in ambito jazzistico (fra gli ultimi, Jazz Magazine lo ha decretato il migliore artista jazz internazionale del 2021). Improvvisatore elegante che non cede alle mode e tendenze di successo, preferendo al virtuosismo il lato emotivo ed emozionale della musica, il suo concerto sarà una combinazione di musica originale, standard di canzoni popolari americane, composizioni jazz di compositori come Thelonious Monk e Wayne Shorter e assaggi di musica dal Brasile

Fred Hersch è una forza creativa influente che ha plasmato il corso della musica per oltre tre decenni come improvvisatore, compositore, educatore, band leader, autore discografico. Considerato unanimemente uno dei pianisti più interessanti della sua generazione e, forse, il miglior continuatore d’un approccio stilistico posto sulla linea ideale che ha condotto da Bill Evans a Keith Jarrett, per quanto versatili ed esplorativi possano essere le sue escursioni in trio e duo, da nessuna parte la gamma sconfinata e la diversità emotiva dell’arte di Hersch sono evidenti come nelle sue esibizioni da solista mozzafiato. «Il pianoforte solo, nel jazz, è un po’ come suonare un set di batteria con ottantotto note – ha dichiarato Hersch commentando la sua esibizione questa volta da solista – e ho io la totale responsabilità di tutto ciò che accade”.
Nel 2017 Hersch ha pubblicato un libro di memorie, “Good Things Happen Slowly” (Crown Archetype Books/Random House), rivelando in modo convincente la storia della sua vita da musicista insieme al racconto schietto delle sue lotte e dei suoi trionfi come primo musicista jazz dichiaratamente gay e sieropositivo. È stato presentato sul Sunday New York Times e su “Fresh Air” di NPR, nominato uno dei Five Best Memoirs del 2017 dal Washington Post e dal New York Times- La sua storia è stata raccontata anche attraverso il documentario “The Ballad of Fred Hersch”.
Tanti i riconoscimenti che gli sono stati attribuiti. Hersch è stato proclamato “il pianista più sorprendentemente innovativo del jazz nell’ultimo decennio” da Vanity Fair, “un’elegante forza di invenzione musicale” dal Los Angeles Times e “una leggenda vivente” dal New Yorker. Quindici volte candidato ai Grammy, Hersch ha regolarmente ottenuto i premi più prestigiosi del jazz, tra cui recenti riconoscimenti come Doris Duke Artist 2016, Pianista jazz dell’anno 2016 e 2018 dalla Jazz Journalists Association e il Prix Honorem de Jazz 2017 da L’Acádemie Charles Cros per la sua carriera.

Comunicato Stampa