Come e quando hai iniziato a suonare?
La mia avventura musicale è iniziata a sei anni, quando i miei genitori mi hanno regalato una pianola Bontempi, che ho letteralmente consumato. Poi sono arrivati un pianoforte e un mandolino. Ho cominciato a strimpellare la chitarra alle scuole medie e il mio esordio su un palco è avvenuto all’età di 14 anni con la mia prima Rock Band, i Klautans.
Cosa trovi di appassionante nell’essere musicista?
Trovo tutto entusiasmante. La musica, come diceva Jim Morrison “è la tua unica amica”, non tradisce mai chi dimostra amore nei suoi confronti. In alcuni momenti difficili grazie alla musica mi sono sentito rinascere. Sempre grazie alla musica ho viaggiato e ho conosciuto tantissime persone. Vorrei però specificare che più che “musicista” io mi sento un “musicante”, nel senso che sono in possesso di un buon orecchio ma non so leggere il pentagramma. Non sono affatto virtuoso, ma ho il dono della versatilità, visto che suono chitarra, mandolino, banjo e bozouki, che hanno quattro diverse accordature.
Quale consiglio ti senti di dare a chi vuole intraprendere un progetto musicale?
Per il mio CD “Incuintretimp” ho avuto la fortuna di avere il supporto di Valter Colle e della sua etichetta Nota Music, che hanno prodotto l’album. Non è facile oggi intraprendere un progetto musicale; tanti si autoproducono e le opere restano un po’ all’oscuro. Ai giovani consiglio di suonare tanto assieme e ricercare un suono il più possibile personale, originale. Consiglio di pensare più alla passione e alle emozioni che si possono trasmettere e meno alla tecnica, al perfezionismo. Conosco tanti bravissimi giovani musicisti, ma quasi tutti sono più portati a migliorare la tecnica e non a trasmettere emozioni. Uno molto bravo in Friuli per me è Alvise Nodale, di Suttrio, cercate il suo CD uscito da poco “Conte flame”, è veramente una piacevole sorpresa nel nostro panorama musicale.
Quali sono secondo te i pro e i contro dell’avvento tecnologico nella musica?
Una cosa buona è che tutti possono ascoltare la musica. Il mio CD Incuintretimp è su Spotify, su You Tube e si può acquistare sul sito della Nota Music (www.nota.it) o scaricare da Itunes. Questo vuol dire che potenzialmente chiunque, in tutto il mondo, potrebbe ascoltare una mia canzone ! Ciò è molto positivo, ma ci sono anche tanti lati negativi. Il disco era una vera e propria opera d’arte, testi, copertina, vinile, c’era tanto lavoro, c’era tanta selezione. L’avvento dei CD aveva già rotto in parte questa magia. L’era del download sta riducendo la musica solamente ad un fatto di merce da vendere, e quindi inevitabilmente la qualità artistica è scesa.
Racconta un aneddoto divertente della tua storia musicale…
Mi sono capitate tante cose divertenti suonando dal vivo. Una sera a Claut tanti anni fa dovevamo interpretare “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato. Il testo, piuttosto complicato, inizia così: “Una vecchia bretone con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù”. L’introduzione musicale fu di grande effetto, e il pubblico la accolse con vivo interesse. Al momento di cantare, sentii un vuoto totale in testa, fui investito da un’amnesia potentissima. Ripetemmo l’introduzione, e cominciai a preoccuparmi. Non riuscivo a ricordare assolutamente “Una vecchia Bretone”, e quindi era impossibile andare avanti. Alla terza ripetizione dell’intro, cercando di dimostrare indifferenza, cominciai a girovagare per il palco chiedendo al bassista “Mick” Bravin e al chitarrista Enrico Giordani “Come inizia?”. Non ottenni risposte, e le loro espressioni erano simili a quelle degli scolari impreparati, che alla lavagna durante un’interrogazione cercano suggerimenti dai compagni. “Come cavolo inizia?” ripetevo. Al quarto – quinto giro di introduzione, ormai disperato, mi rivolsi verso mio fratello Dario, il batterista, che non mi degnò neanche di uno sguardo e si voltò, in segno di disprezzo per la mia scarsa professionalità. Mi resi conto che ero spacciato. E così, come accade a tutti quelli che si rendono conto di non avere una via di scampo, mi venne un’idea. Perché non improvvisare? I testi di Battiato mi erano sempre apparsi stravaganti e privi di senso. E così iniziai la mia personale rivisitazione della canzone: “Da bambino io giocavo a pallone con i miei amici ed eravamo felici … Andavamo a comperare il gelato in piazza con la bici e ce lo mangiavamo …”. Al ritornello esplodemmo, come usciti da un incubo: ”Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente”. Scoppiò un applauso spontaneo. Poi finimmo in gloria, perché mi tornò in mente il testo; quando attaccai la seconda strofa con “Una vecchia Bretone” Enrico e Mick accompagnarono sorridenti il mio ritorno di memoria con plateali cenni di approvazione col capo.
Cosa hai fatto ultimamente?
Dopo l’uscita di Incuintretimp ho avuto l’occasione di suonare alcune volte dal vivo la mia musica e questo mi ha dato grandissime soddisfazioni. Ho partecipato a diverse manifestazioni da solo o accompagnato da musicisti tra i quali vorrei ricordare Elvis Fior (batteria), Simone Serafini (basso), Paolo Manfrin (basso, cornamusa e flauto) e Tony Longheu (slide guitar). Siamo stati invitati al St Patrick’s Festival organizzato dal Folk Club Buttrio e ho avuto l’occasione di condividere il palco con Clara Rose, una straordinaria artista irlandese. Su You Tube ci sono un paio di video del concerto, è stata una bellissima esperienza. Grazie ai miei amici parmensi Mè Pek & Barba ho partecipato al Festival “Ledro in musica” in Trentino, e ho presentato Incuintretimp a Udine e dintorni in più occasioni. Assieme all’amico cantautore Miky Martina ho suonato al Rifugio Calvi di Sappada nell’ambito della prestigiosa rassegna “Note in Rifugio”. Qualche settimana fa mi è capitato di vincere il Festival della Canzone del Friuli Venezia Giulia a Grado assieme alla bravissima cantante Megan Stefanutti con il mio brano “A no reste plui nuie”. Per noi è stata una bellissima soddisfazione, che ha coronato un anno speciale, pieno di belle soddisfazioni.
Cosa hai in programma?
Il 12 novembre sono stato invitato a suonare al mio paese natale, Claut, e sono molto contento, sarà un’occasione per ritrovare tantissimi amici che stanno seguendo il mio percorso musicale. Tra poco uscirà il secondo volume del Circolo Acustico. Ho sempre aderito con entusiasmo alle iniziative dell’amico Louis Armato, e in questa compilation sarà inserito il brano “Nel giro di uno sguardo”, uno dei miei preferiti. Sto scrivendo canzoni nei dialetti della Valcellina (Andreis, Barcis, Claut, Cimolais ed Erto). Mi piacerebbe molto poter pubblicare un “concept album” sulla Valcellina raccontando storie e personaggi di questo territorio.
Qual è il tuo contatto se qualcuno vuole comunicare con te?
Chi è interessato può contattarmi su facebook, oppure via mail all’indirizzo klautans@gmail.com. Per ogni notizia sulla mia attività musicale, il mio sito internet è www.francogiordani.com. Vi ringrazio tantissimo per lo spazio che mi avete dedicato su InstArt.
Grazie a te Franco Giordani.
@ Smoothmax / instArt