Francesca Michielin è tornata in Friuli. Come diversi artisti, sembra che anche lei nel lockdown abbia avuto modo di respirare un attimo, di prendere nuove strade sonore, di dare sfogo alla sua voglia di sperimentare. Nuovi arrangiamenti, nuove influenze, nuove lingue, nuove emozioni da regalare e regalarsi con brani sia nuovi sia del suo repertorio composto da molte collaborazioni importanti e 4 dischi all’attivo. Semplicemente in tre sul palco, computer, batteria acustica ed elettronica, basso acustico elettrificato, chitarra elettrica e acustica, pianoforte, bandoneòn?, fino ad arrivare a una sega da boscaiolo che Francesco Arcuri, prevalentemente alle chitarre e computer, fa risuonare nell’etere. Fa suonare veramente tutto, citazione della protagonista. Francesca Michielin compare sul palco puntualmente o giù di li, con passo deciso raggiunge il microfono fronte pubblico e inizia a far suonare il suo bandoneòn appoggiato su un sostegno davanti al microfono. Camicia bianca con i volant e un paio di jeans azzurri, e capelli raccolti dietro con la coda. Molto essential style… Inizia così Riserva Naturale, con la sua voce unica dal timbro caldo e deciso, in uno stile indubbiamente folk. Tutto il concerto sarà ricco di atmosfere popolari mescolate a pop-elettronica e unplugged version. Nelle sue mani oltre al microfono, passeranno pianoforte e basso. Il ritmo spesso 4/4 arricchito dai pad e dagli accenti di Ernesto Lopez è preciso e colorato per tutto il concerto. Qualche inflessione soul ogni tanto scappa qua e là nel canto, qualche mezzo tono che fa tanto blues, ma in un perfetto equilibrio tra stonatura e preziosismo vocale… Sì, sono in 3, ma per la ripartenza dopo Covid basta e avanza, in attesa di tornare forse alle tournée di un tempo insieme a tanti amici. A proposito di presenze, la quarta incomoda è una cimice appoggiata sulla sua scaletta, che cattura subito l’attenzione della cantante che un po’ ci gioca e un po’ si spaventa. Gli arrangiamenti sono comunque di elevata qualità, tutto suona bene, un suono molto ricco di medie frequenze che scaturisce forse dalla naturale propensione pop dei brani originali. Naturalmente spazio al nuovo disco Feat dove si percepisce chiaramente le influenze di altre correnti musicali. Attraverso il featuring, Francesca Michielin approccia molte emozioni che la condivisione può donare, compreso il disagio. L’artista veneta, presentando Io non abito al mare, spiega che per lei il nord-est è tutta un’area senza confini regionali, fatta di gente, magari un po’ sulle sue, votata maggiormente alla riservatezza piuttosto che all’apertura totale. Un’ora e mezza di concerto dove nei bis chiamati a gran voce dai presenti, al piano e voce compaiono Il mio canto libero di Battisti e Magnifico. Un bel concerto, semplice, forte, deciso, introspettivo, felice, innovativo, tradizionale, un concentrato di tante emozioni che ci portiamo a casa per pensare che la vita è bella anche nei momenti di pericolo, cimici comprese. Per gli amanti della Set List, questi i brani non rigorosamente in ordine cronologico: Riserva Naturale, Fotografia, Bolivia, Yo No Tengo Nada, Leoni, La Vie Ensemble, 25 Febbraio, L’amore Esiste, Distratto, Monolocale, Sposerò Un Albero, Battito Di Ciglia, Tropicale, Cheyenne, Io Non Abito Al Mare, Nessun Grado Di Separazione, Vulcano, Il Mio Canto Libero, Magnifico
. Un grazie sempre smisurato all’arte, alla musica, a coloro che organizzano e a quelle persone che cercano comunque di mantenere viva la cultura in tutte le sue espressioni, in questo triste tempo virale.

© Massimo Cum per instArt