Follemente è un film del 2025 diretto da Paolo Genovese con Pilar Fogliati, Edoardo Leo, Claudio Santamaria, Rocco Papaleo, Marco Giallini, Maurizio Lastrico, Claudia Pandolfi, Maria Chiara Giannetta, Vittoria Puccini ed Emanuela Fanelli nel cast principale.
Piero e Lara sono al primo appuntamento: ce la faranno a concludere?
Si parta subito con il denunciare i modelli dichiarati esplicitamente nella pellicola perché è in quella circostanza che si trovano i principali problemi del film, vale a dire “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere” (Woody Allen, 1972) e “Inside Out” (Pete Docter, 2015).
Non a caso il film viene distribuito da Disney Plus a livello di piattaforma ma  tuttavia, malgrado i suoi nobili modelli, il film risulta inutilmente affollato e confusionario e questo potrebbe dipendere dal fatto che nei riferimenti sopracitati l’interno mentale o emozionale era riferito a un unico personaggio mentre qui ci si trova a doverne gestire contemporaneamente due che, moltiplicati per le quattro personalità differenti di ognuno, portano un totale di otto personaggi in scena contemporaneamente; si capisce dunque la difficoltà di amalgamare tutto questo alla perfezione e inoltre, non essendoci alcun riferimento spaziale o temporale, si perde totalmente di vista la necessità di rendere il quadro verosimile e naturale, con un notevole calo di empatia e possibilità di identificazione nei confronti dei personaggi che porta ad un potenziale fallimento della strategia comunicativa. Un vero peccato per una storia a cui, data la dinamica messa in scena, bastava veramente poco per funzionare.
Per fare un esempio, sarebbero bastate delle comunicazioni con il mondo esterno mediante cellulare come nel decisamente più organico “Perfetti Sconosciuti” (2016), sempre dello stesso regista. Inoltre, pecca ben più grave, qui viene meno una regola che dovrebbe essere la base di ogni sceneggiatura che si rispetti ossia “Show, don’t Tell” in quanto lo spettatore non ha bisogno che un personaggio salga in cattedra e gli dica: «Guarda adesso ti sto spiegando questo».
Lo spettatore ha bisogno di una storia che lo faccia riflettere lasciando a lui il compito di cogliere i sottotesti, altrimenti la pellicola risulterà pedante e noiosa…
Peccato, perché bastava veramente poco per rendere il film molto più digeribile e frizzante.

Nicola Bertone / instArt 2025 ©