Domenica 7 luglio Folkest parte già alle 10.30 con l’incontro Cultural Heritage Project al Laboratorio Elettra – Luce di sincrotrone e antichi violini, con Franco Zanini e Daniela Picoi; a seguire alle 11.30 Lungje, po’! Gli strumenti e le orchestrine della musica popolare in Friuli con Andrea Del Favero e Angelo Floramo. Alle 16 la proiezione del film che sta girando l’Italia in anteprima prima della sua uscita nelle sale in autunno: RADICI, il viaggio meraviglioso di Lomax e Carpitella, di Luigi Monardo Faccini, da un’idea di Marina Piperno, prodotto dall’Istituto Luce Cinecittà, con la collaborazione preziosa dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, distribuito dall’Istituto LUCE Cinecittà.
Alle 18.30 presso la Torre Orientale si terrà presentazione del saggio Storia culturale della canzone italiana, vincitore del Premio Letterario Folkest Parole e Musica 2019, con l’autore Jacopo Tomatis e Maurizio Bettelli. Alle 19.30 l’incontro A un metro dal palco. Autobiografia di un promoter con Vincenzo Spera (Assomusica) e Nicola Angeli (Folk Bulletin). A partire dalle 21.30 si terrà l’esibizione du uno dei gruppi impegnati nella competizione del Premio Folkest – Alberto Cesa: a suonare saranno i Madamè dal Piemonte. A seguire il concerto del coloratissimo gruppo Ensemble du Sud formato da musicisti originari di diversi paesi del mondo come Cina, Romania, Venezuela, Senegal, Moldavia, Italia, che nei propri concerti propone un’azzeccata miscela di gipsy folk, musica balcanica, cumbia, samba jazz, funky, musica afrocaraibica, coladeira, che confluiscono in accattivanti canzoni e danze. In Piazza Garibaldi alle 21.30, per una serata condotta da Martina Vocci, si esibiranno i Vincitori del Premio Folkest-Alberto Cesa 2018, La Quadrilla, il gruppo piemontese che l’anno scorso ha proposto un sound dove ritmi incalzanti si sono alternati ad atmosfere psichedeliche, con testi che portano a riflettere su grandi temi di denuncia sociale: non semplici canzoni di protesta, ma una vera e propria guerrilla culturale supportata dal suono di fisarmoniche innestate su una solida base rock.
In contemporanea in Piazza Duomo alle 21.15 suoneranno gli ungheresi Drakula Twins, provenienti da Budapest, gruppo che rivoluzionò letteralmente il modo d’intendere la musica tradizionale ungherese, mescolando elementi della tradizioni con spunti modernissimi, pur continuando a usare soltanto strumenti acustici. Mentre continuava la vita del gruppo i vari membri ebbero svariate altre esperienze: János Hasur, eclettico violinista, fu per anni nella Teather Orchestar di Moni Ovadia, mentre Mihály Huszár finì per suonare basso e contrabbasso e girare l’Europa con Angelo Branduardi.
A seguire alle 22 il cantante, chitarrista, compositore e arrangiatore l’argentino Brian Chambouleyron. Chiuderanno la serata alle 22.45 i polacchi Krzikopa, formazione che da alcuni anni si dedica alla promozione della musica e della cultura dell’antica regione romana della Silesia, quella Slesia che attualmente è la parte più industrializzata della Polonia, confinante con la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Il loro stile è progressive elektro-folk. Splendide voci femminili in evidenza, violino e fisarmonica e una sezione ritmica moderna e addirittura dance, con gli stilemi danzerecci del giorno d’oggi, non disdegnando incursioni classiche tra Beethovene Strawinsky.
(Informazioni: tel. 0427 51230 – programma: folkest.com – FB-Instagram)
Comunicato Stampa