LA GIORNATA PRENDERÀ AVVIO CON IL PROF PIÙ AMATO DEL WEB, ENRICO GALIANO E IL SUO ELOGIO DELL’ERRORE. E ANCORA, LA MILANO DI SILVIA BOTTANI E “LA DOMENICA DELLE SCOPE”, LO SPETTACOLO TEATRALE CHE METTE IN SCENA QUANTO AVVENNE IL 13 AGOSTO 1950 A GORIZIA, QUANDO MIGLIAIA DI GORIZIANI RIMASTI IN TERRITORIO JUGOSLAVO SI RITROVARONO A RIDOSSO DELLA FRONTIERA. SPAZIO INFINE ALLE GEOGRAFIE E ALLA STORIA DEI NOSTRI TERRITORI NEGLI INCONTRI E LETTURE DISSEMINATE PER LA CITTÀ
Dall’homo sapiens all’homo geographicus: entra nel vivo il festival GEOgrafie, Festival, in programma a Monfalcone fino a domenica 27 settembre, realizzato dal Comune di Monfalcone in sinergia con la Fondazione Pordenonelegge e la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Sabato 26 settembre prospetta un caleidoscopio di sguardi sul pianeta, sui suoi equilibri, sulle scelte di vita. Si parte con la generazione Z e l’elogio dell’errore raccontato dal prof più amato dalle nuove generazioni, Enrico Galiano. Sarà proprio Galiano ad aprire la giornata, alle 10 in piazza della Repubblica con il suo ultimo pamphlet “L’arte di sbagliare alla grande” (Garzanti) intervistato da Valentina Gasparet. Se sbagliare oggi sembra essere diventato un tabù, Galiano con sincerità e coraggio, ha deciso per la prima volta di sfatare il mito della perfezione e svelare tutti i suoi errori e le scelte azzardate.
La quarta giornata di festival entrerà nel vivo (sempre in piazza della Repubblica) alle 11.30 con Marco Frittella, a lungo anchorman del Tg1 e quest’anno conduttore di Unomattina: arriverà a Monfalcone per presentare il suo ultimo libro “Italia Green” (edizioni Rai Libri), presentato dal direttore del quotidiano Il Piccolo, Enrico Grazioli. Gli avvenimenti che viviamo oggi stanno rimettendo in discussione il nostro modo di nutrirci, di spostarci, di abitare, di lavorare, produrre e consumare. La green economy è il nuovo modello di sviluppo sostenibile su cui possiamo puntare per superare le vecchie abitudini anti-ecologiche, portando anche nuovi posti di lavoro e crescita duratura. Molte imprese lo hanno capito e si sono avviate negli ultimi anni su un percorso “green” di trasformazione del modo di concepire e produrre.
Il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano intervistato da Alberto Garlini, alle 18.30 in piazza della Repubblica, parlerà dei due uomini più potenti al mondo: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il “nuovo Mao”, il cinese Xi Jinping, in particolare soffermandosi sul conflitto geopolitico che li vede coinvolti, dalla guerra dei dazi alla gestione del coronavirus. Nel raccontare le vicende personali e politiche di Donald Trump e Xi Jinping, senza sconti e pregiudizi, Sangiuliano mostrerà non solo le contraddizioni del pianeta ma anche la grave crisi di sovranità in cui sembrano precipitate le nostre democrazie.
In un viaggio attorno al globo, questa seconda edizione di GEOgrafie si porrà la domanda più radicale: ha senso fare geografia oggi, in un’epoca in cui il pianeta è stato esplorato palmo a palmo e le mappe sono disegnate da satelliti e software? È l’interrogativo lanciato da Matteo Meschiari, che alle 17 in piazza della Repubblica sarà intervistato da Gian Mario Villalta per presentare il suo ultimo libro “Neogeografia. Per un nuovo immaginario terrestre” (Milieu). L’homo geographicus, spiega Meschiari, lascia sempre traccia di sé nel luogo che attraversa, tra le vie e le dimore segnate, tra le parole del testo. Per questo serve un ripensamento del metodo scientifico capace di restituire alla geografia, all’antropologia e alle scienze sociali la capacità di alimentare un nuovo immaginario.
GEOgrafie Festival è anche libri da consigliare, per scoprire città inedite: come la Milano al centro del romanzo di Silvia Bottani, che alle 15.30 sarà intervistata da Alessandro Mezzena Lona. E al Teatro Comunale, alle 21, riflettori su “Il Muro: la Domenica delle scope. Una storia europea” di Roberto Covaz, lettura scenica a cura del collettivo Terzo Teatro di Gorizia per la regia di Mauro Fontanini. Tutto comincia a Gorizia, una domenica estiva di tanti anni fa, il 13 agosto 1950. Migliaia di goriziani rimasti in territorio jugoslavo si ritrovano a ridosso della frontiera. Premono per raggiungere Gorizia. Tra loro decine di operai del cantiere navale che hanno scelto di andare a vivere e a lavorare in Jugoslavia. La folla preme, la città è invasa da una marea pacifica di persone, le merci nei negozi vanno a ruba. Parenti, amici, fidanzati divisi dal confine possono riabbracciarsi. Tra gli oggetti più acquistati ci sono le scope di saggina. Il popolo ha abbattuto il confine. Quel giorno è cominciato il cammino verso l’Unione Europea.
Spazio anche per i lettori giovani, con la Caccia al tesoro libraria per ragazzi e con il focus sul concorso per giovani lettori Libri in azione. Il territorio regionale sarà protagonista con le letture del Carso a cura dell’Associazione Arteteatro e le presentazioni librarie disseminate per la città, con gli autori Valter Mahnič, Angela Bressan e Marta Nardin autrici a quattro mani di un libro dedicato ad Aquileia, le immagini e storie di ragazzi ribelli nella Trieste degli anni Settanta con Pietro Comelli, e ancora Claudio Zanier e Paolo Strazzolini, Paolo Patui, Ilaria Boffa, e le poesie di Silvio Domini “Un cant amaro”. Per chiudere con il viaggio con le Maldobrie a cura di Roberto Covaz e Lettori in Cantiere.
Info e dettagli: Gli accessi in sala sono previsti mezz’ora prima dell’orario degli incontri. Per info geografiemonfalcone.it
comunicato stampa