Il concerto di Elisa a Palmanova ha raccolto un grande consenso sia per lo scopo del progetto sia per l’incantevole bellezza della voce di una delle più importanti artiste della storia della nostra regione.

La cornice della città stellare si sposa perfettamente con il cielo stellato e la voce di Elisa che porta veramente lassù tra le stelle! Il suo tour è dedicato alla sensibilizzazione delle persone alla partecipazione in prima persona al cambiamento. Lottare singolarmente per cambiare quelle cose che non funzionano e che riguardano la nostra vita, il nostro mondo, il nostro futuro. La forza di ognuno di noi unita a quella degli altri diventa la forza di miliardi, non dei miliardi, e questa forza è molto più grande di tutto il resto, in grado di cambiare qualsiasi cosa e vessare qualsiasi potere. Messaggio trasmesso anche attraverso il mega display dal Dalai Lama in persona. Una forza che Elisa ha nella sua voce capace di far alzare le persone e applaudire alla fine di un Halleluja di Cohen da far raggiungere veramente il paradiso! Capace di andare ovunque nelle onde ad alta e bassa frequenza che raggiungono le nostre emozioni da inebriati ascoltatori arresi a cotanta soavità! Quando poi si unisco altri 5 usignoli alle sue spalle, si fa fatica a non lacrimare! Il suo repertorio è ricco di parole intense, importanti, energia e delusione, speranza e azione. Lo stile musicale orchestrato da Rigonat & Friends è fuori dal coro e ha reso indimenticabili i brani dell’artista che non lesina energia cantando e muovendosi all’impazzata sul palco attraversandolo in largo e chiamando a raccolta verso la fine del concerto il pubblico down the stage. Non mancano gli urletti e le molte richieste di mani su, mani al cielo, mani a onda che impazzano per tutto il concerto quasi a creare una festa del fitness multietnico. Non ci sono molti aneddoti da ascoltare per la natura stessa dell’artista. È indubbio il fatto che la sua voce armonizzata basta e avanza e non c’è bisogno di commentare l’aspetto intrattenimento, ma l’incipit del brano che colpisce veramente il pubblico al cuore (Halleluja), mentre racconta del nonno alpino che cantava con lei piccola impartendo dolci insegnamenti di armonia che hanno accompagnato poi la carriera dell’artista, fa assaporare quel valore unico di famiglia unita che al giorno d’oggi si sta sgretolando mentre le reunion familiari spesso diventano sfoggio di materialità. In questo spettacolo ci sono tutte le canzoni più importanti della sua carriera e naturalmente quelle dell’ultimo suo lavoro che si apprezza, oltre che per l’ottima rifinitura compositiva, anche per la capacità dell’artista di misurarsi e lasciarsi influenzare, nella giusta quantità, dalle nuove direzioni stilistiche della musica moderna. Una capacità indubbia dei grandi artisti che in ogni situazione, comunque, fanno la differenza. Due ore di spettacolo che resta nel cuore, che fa cantare, che emoziona oltre il pensabile, che abbaglia con le sue luci e i suoi colori e che resta nei ricordi da non cancellare. Grazie Elisa per averci portato nel tuo viaggio fatto di musica, voce, luce e voglia di cambiamento. Elisa ha iniziato con Let me e poi tutto il suo repertorio dagli inizi ad oggi con la sua ultima fatica Ritorno al Fururo/Back to the future. Ne riporto alcuni in ordine sparso: Luce, A tempo perso, Seta, L’anima vola, Anche fragile, Stay, Together, O forse sei tu, Litoranea, Fire, Come Sei Veramente…
Naturalmente ringraziamo Azalea per averci dato la possibilità di esserci e di potervelo raccontare.

© Massimo Cum per instArt
Foto ©Simone di Luca