SI CONCLUDE L’XI FORUM MONDIALE DEI GIOVANI CON LA MANIFESTAZIONE “IL DONO DELLE CULTURE” E L’ANTEPRIMA ASSOLUTA DI “PENNILESSE” DIRECTOR’S CUT
MUSICA, POESIE, ARTE E RACCONTI DA TUTTO IL MONDO CON I 50 GIOVANI STUDIOSI PROTAGONISTI DEL FORUM. IN MATTINATA LA PROIEZIONE DEL DOCUFILM “PENNILESSE”.
Si conclude come di consueto all’insegna dello scambio culturale l’XI edizione del Forum Mondiale dei Giovani “Diritto di Dialogo”, organizzato dall’Associazione Poesia e Solidarietà.
Dopo le due giornate di studio ospitate dal Dipartimento di Studi Giuridici, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione (via Filzi, 14), domenica 30 settembre alle 17 ci si sposterà alla Casa della Musica di via Capitelli 3 per la manifestazione conclusiva, “Il dono delle culture”: un pomeriggio dedicato a poesie, musica, danze, immagini e canti proposti dai ragazzi del Forum. Quest’ultima giornata rappresenta il momento più socializzante dell’iniziativa, in cui le differenze culturali diventano ricchezza, doni per gli altri partecipanti. L’incontro sarà arricchito quest’anno dalla proiezione, alle 10.30, sempre nella Casa della Musica, in anteprima assoluta, del docufilm “Pennilesse” Director’s cut che, con la regia di Massimiliano Cocozza e la partecipazione di Renzo Crivelli, narra degli anni triestini di James Joyce e traccia una genesi del capolavoro Ulisse. Introdurranno la proiezione la professoressa Gabriella Valera, il regista e Renzo Crivelli, noto studioso joyciano. Il film propone un percorso triestino nei luoghi che hanno ispirato Joyce nella stesura dell’Ulisse. Uno dei massimi esegeti dell’autore, Renzo Crivelli racconta l’arte di Joyce e gli aneddoti della sua quotidianità triestina, lasciandosi andare a una progressiva immedesimazione nello scrittore, nei suoi personaggi e nei suoi fantasmi. Un flusso di coscienza che ripercorre in un entusiasmante crescendo e in totale libertà interpretativa i luoghi della cultura triestina e gli episodi dell’Ulisse. Alcuni dei suoi personaggi e alcune allegorie (Nausicaa, Molly, l’accordatore cieco, la morte, il battellino vagabondo) attraversano il racconto e la Trieste di oggi, a ricordarci che in fondo l’avventura dell’uomo, delle sue creature e dei suoi sogni, è qualcosa che prescinde dal tempo. Fotografia di Mario Chemello, co-produttore del pluripremiato “Il vento fa il suo giro” e Luca Coassin, mentre il montaggio è di Mario Chavarria.
comunicato stampa