Ephemera, il primo festival italiano dedicato alla Cultura Immateriale ideato, curato e diretto da Eleonora Cedaro, Michela Lupieri e Rachele D’Osualdo ritorna — dopo il sold out della prima tranche di eventi svoltisi lo scorso giugno — a settembre a Trieste per chiudere il viaggio ideale in cinque luoghi simbolo del patrimonio naturale e artistico della regione Friuli Venezia Giulia attraverso le arti performative, visive, le discipline corporee e una residenza d’artista.

Dopo Prato d’Arte Marzona, Vigne Museum, Palazzo Lantieri e la Libreria Martincigh, domani, venerdì 16 settembre alle ore 18.30 i riflettori si accederanno sugli spazi di Trieste Contemporanea con l’inaugurazione di Effemeridi, mostra personale di Riccardo Arena curata da Michela Lupieri.

In linea di continuità con il concept del festival nato dalla necessità di raccontare il contemporaneo attraverso l’arte e la socialità ma soprattutto attraverso la ricerca delle tracce lasciate nei ricordi individuali e collettivi e dei frammenti  — gli ephemera — che raccontano il processo e rimandano alla genesi, alla persistenza e alla pragmatica dell’accadimento artistico, Effemeridi è il risultato della ricerca e mappatura delle tracce raccolte da Riccardo Arena nel corso del festival nei diversi luoghi della regione.

Un’anticipazione di questo processo — presentato in forma di intervento corale da Riccardo Arena, Cristina Burelli e Michela Lupieri con il titolo  Here There & Everywhere — ha trasformato già a giugno le vetrine della Libreria Martincigh di Udine in un paesaggio visivo da attraversare con lo sguardo in cui elementi di carta si alternavano a leggere strutture aeree tridimensionali in legno realizzate per l’occasione da Arena.

Collocate in diversi punti dello spazio e ancorate su piccole basi e sottili e lunghi listelli di legno, le strutture — come esili mobiles — si orientavano in molteplici direzioni incrinando l’idea di fissità e invitando lo sguardo a guardare verso spazi, fisici o immaginari, altri.

“Questi diversi nuclei installativi sono l’elemento di raccordo con lo spazio di Trieste Contemporanea — afferma la curatrice Michela Lupieriche, a settembre, ospita Effemeridi, ciò che dura un sol giorno, una nuova produzione ideata per l’occasione, descritta da Arena come “una complessa coreografia di forze astratte” che visualizza le tensioni visive e processuali del Festival, ma non solo.

Si tratta di una installazione su scala ambientale che avvolge l’intero spazio espositivo e, dal centro della stanza, si allarga alle pareti dalla base fino alla loro sommità. L’artista parla di questo intervento come di un “diagramma spaziale”, un campo energetico all’interno del quale il visitatore può entrare e nel camminare circondarsi di tracce, segni, orme temporali di diverse scale e luoghi, fenomeni indipendenti su scala astronomica, geologica, psichica e particellare.

Se al centro riempiono la stanza le strutture tridimensionali in legno – simili a quelle esposte in Libreria, ma più grandi -, sulle pareti scorrono, senza orientamento e in un flusso che scorre senza soluzione di continuità, immagini, linee e disegni di diversi materiali e linguaggi visivi legati alle diverse suggestioni del Festival.

Nel dare una forma visiva ai movimenti, alle relazioni, ai processi e alle tensioni fugaci, Effemeridi è un tentativo di restituzione di quell’effimero stato di sospensione e meraviglia di ciò che dura solo per un istante.

Il festival è consultabile sul sito www.ephemerafestival.it – progetto video fotografico di Caterina Erica Shanta, Graphic Design di Ana Laura Pascale. Al termine del progetto, la piattaforma sarà arricchita dai risultati dei laboratori artistici del festival: “Corposa” degli studenti del Laboratorio di Elementi Visivi del Progetto della Scuola del Design del Politecnico di Milano, “Walking Stories”, laboratorio dell’artista Rachele Maistrello per gli studenti delle scuole superiori e il laboratorio sperimentale su video e performance realizzato da Altreforme con gli alunni della scuola primaria.

Ephemera è un progetto nato dall’incontro di tre professioniste della cultura: Eleonora Cedaro, Michela Lupieri e Rachele D’Osualdo;  è prodotto dall’Associazione culturale ETRARTE, in collaborazione con PerForm ASD e gode del supporto di importanti partner: Altreforme, Associazione culturale Amariana, Associazione Culturale CLIC – psicologia e psicomotricità, Comunità di Montagna della Carnia – Rete CarniaMusei, Creaa Snc, ArteffettoDanza, Dramsam – Centro Giuliano di Musica Antica, Libreria Martincigh, Palazzo Lantieri, Teatro Miela Bonawentura, Trieste Contemporanea, Vigne Museum, Yemovement, Centro Noita Yoga e Coro Zahre di Sauris.

Ephemera è nato grazie al prestigioso sostegno di una rete di cultural mentors, rappresentative dei presidi culturali del territorio del Friuli Venezia Giulia e non solo: Monika Branicka, Cristina Burelli, Giuliana Carbi Jesurun, Elda e Giovanna Felluga, Carolina Lantieri-Piccolomini e Gaia Stock.

Il progetto è finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e sostenuto dalla Fondazione Friuli e dalla Fondazione Pietro Pittini, sponsor del programma laboratoriale.

Comunicato stampa