La Libia con le sue ingenti risorse naturali rappresenta un bottino appetitoso per molti attori della scena politica internazionale, che appoggiano a seconda delle convenienze le diverse fazioni in lotta in un Paese dilaniato da una guerra civile devastante per risvolti e conseguenze, interrotta da un recente cessate il fuoco che il mondo auspica duraturo. Quali scenari possono essere ipotizzati in questo Risiko geopolitico senza regole?
Se ne parla domani, martedì 24 novembre, alle 21, nell’ultimo appuntamento con il festival Dedica a Hisham Matar , in versione on-line a causa dell’emergenza sanitaria.
Protagonista della conversazione (su Fb e You Tube Dedica festival) è Francesco Strazzari, uno dei massimi esperti di terrorismo internazionale, professore associato di Relazioni internazionali alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e Senior Researcher al Consortium for Research on Terrorism and International Crime di Oslo. Specializzato in studi di sicurezza, conflitti armati, geopolitica e criminalità organizzata transnazionale, collabora con diverse riviste di settore ed ha al suo attivo numerose pubblicazioni tra cui Notte Balcanica. Guerre, Crimine, Stati Falliti alle Soglie d’Europa (2008) e, insieme a Marina Calculli, Terrore Sovrano. Stato e Jihad nell’era post-liberale (2017). In dialogo con lui, dal convento di San Francesco di Pordenone, Cristiano Riva, docente pordenonese ed esperto di geopolitica. Un’occasione di conoscenza e riflessione su un Paese – terra d’origine di Hisham Matar, protagonista di Dedica 2020 – che è uno dei tasselli infuocati di un Mediterraneo in ebollizione, alle prese con una crisi che si protrae ormai da dieci anni. Un Paese che, dopo la caduta del regime di Gheddafi, si è trasformato in un grande campo battaglia, sia fra forze interne che si stanno confrontando in una sanguinosa guerra civile – interrotta da un recente cessate il fuoco – sia di potenze internazionali che stanno giocando sulla Libia una partita importante per il controllo nello scenario geopolitico. A ciò si aggiunge il problema, enorme, del flusso dei migranti gestito da movimenti malavitosi. La conversazione muoverà proprio dalla caduta di Gheddafi e dall’implosione della Libia, che da allora ha attraversato fasi di scomposizione dell’ordine politico, ha visto muoversi una serie di forze e la ripresentazione di fattori legati anche aspetti particolaristici, come le strutture dei clan tribali che erano stati importanti nell’ingegneristica del potere sotto Gheddafi e che si sono prese la rivincita – soprattutto chi aveva subito maggiori vessazioni – a partire dal riappropriarsi delle armi nei depositi.
Tutti gli appuntamenti di Dedica on-line sono fruibili gratuitamente (via Facebook e YouTube, Dedica festival Pordenone; Info: www.dedicafestival.it, 0434 26236) e rimarranno disponibili nei canali social citati. Si possono quindi fruire liberamente tutte i contenuti: la conversazione fra Hisham Matar e Benedetta Tobagi che ha aperto il festival, la lettura teatrale di Mario Perrotta tratta dal romanzo di Matar “Anatomia di un istante”, il dialogo fra la reporter Francesca Mannocchi, da anni sul campo in Libia e altre zone di conflitto, con il giornalista Alessandro Mezzena Lona, la presentazione del nuovo libro di Matar “Un punto d’approdo” (questa dalle 21 di lunedì 23 novembre)
Dedica festival è organizzato da Thesis associazione culturale con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone, PromoturismoFVG, Fondazione Friuli, special partner Servizi CGN, insieme a COOP Alleanza 3.0, BCC Pordenonese e Monsile, AssiLab Previdenza e la partecipazione di Giulio Einaudi Editore e della Libreria Giavedoni di Pordenone.
Comunicato Stampa