E’ partita da Castions di Zoppola, sede e laboratorio dell’Associazione culturale e compagnia teatrale Molino Rosenkranz, la scenografia per lo spettacolo “Oh” presentato in questi giorni come studio in prima nazionale al Festival-vetrina “Teatro fra le generazioni” di Castelfiorentino, in Toscana, organizzato da Giallo Mare Minimal Teatro e che richiama l’attenzione e la presenza di numerosi operatori del settore da tutta Italia.
Commissionata dalla compagnia e scuola di teatro Catalyst, la scenografia è stata realizzata da Roberto Pagura, Presidente e Direttore artistico di Molino Rosenkranz, ed è un grande libro bianco che si apre sul palcoscenico assecondando non solo le parole e i movimenti dei due attori – Edoardo Nardin e Daniele Giangreco – ma rispondendo anche a quell’efficacia visiva ed estetica necessaria ad uno spettacolo per ragazzi. “Oh” si ispira, infatti, all’omonimo libro dello straordinario Hervé Tullet, artista, scrittore e illustratore francese, autore rilevante nel mondo della letteratura per l’infanzia, che nel gioco tra il libro e il bambino introduce il suono. Suono che è il lettore stesso a creare dando voce a pallini colorati con ritmi, toni e modi sempre diversi, interpretandoli nelle più strane situazioni.
Come spiega Edoardo Nardin, originario di Prata di Pordenone e che da alcuni anni vive e lavora a Prato esplorando diversi linguaggi espressivi dalla grafica alla fotografia al teatro, «nello spettacolo, il bianco della scenografia e dei costumi è un punto di partenza che si evolve diventando estetica e interazione sviluppando il concetto di interattività senza l’uso della tecnologia che caratterizza l’opera di Tullet. L’interazione con il pubblico passa dal coinvolgimento dei bambini che partiranno dal libro per scoprire il mondo.
La presentazione dello spettacolo al Festival ha raccolto giudizi molto positivi e a maggio sarà presentato anche a Barberino».
La scenografia di Molino Rosenkranz è stata scelta rispetto ad altre proposte perchè, oltre a rispettare le tempistiche, è stata pensata e realizzata da chi, oltre ad avere una visione artistica e una capacità manuale e artigianale, è anche un attore e quindi sa cosa succede in scena, cosa serve, come ci si muove. Pagura, oltre a divertirsi nella costruzione del grande libro dinamico, si è confrontato in laboratorio con gli attori e con un occhio attento anche alla funzionalità e all’agilità nell’allestimento e nel trasporto.
Comunicato Stampa