Da Balla a Dalla è un viaggio nel ricordo di un incontro importante per Dario Ballantini. Un insieme di aneddoti raccontati sulla splendida colonna sonora dei brani indimenticabili del grande Lucio Dalla scelti dal trasformista e proposti dal vivo. Perché questo spettacolo? Perché il sogno da ragazzo di Ballantini era quello di conoscere Lucio Dalla e alla fine tanto ha fatto che ci è riuscito… eccome! Da ragazzino a Livorno lo aveva conosciuto attraverso la tv con quella famosa canzone “4 marzo 1943” e sarà proprio attraverso la tv che lo conoscerà di persona. Un trasformista e imitatore sopraffino, con una buona ugola e una grande capacità imitatoria tra parole e canzoni (le famose e non, secondo la sua storia) fa vibrare le corde del numeroso pubblico presente, attento nell’ascolto del racconto e dei brani del compianto Lucio. Tutto si lega perfettamente in una ordinata sequenza discorsiva dall’infanzia alle prime apparizioni di Ballantini sui palchi proprio impersonando il grande musicista fino al vero e proprio incontro. Scorrono, sullo sfondo proiettato, immagini di fogli di quaderno interamente tappezzati di ritratti e schizzi che ritraggono Lucio Dalla. Una fissazione, dice simpaticamente, mentre racconta e canta. Il suono percepito a volte non è dei migliori e anche la sua voce scompare nel rimbombo di una batteria che, seppur protetta dalla parete di plexiglass trasparente, risuona potente su tutto. La qualità dei musicisti è indiscutibile. Lo si comprende dall’equilibrio degli arrangiamenti, dalle performance individuali. Riproducono perfettamente la mitica band degli Stadio e gli assoli del grande Ricky Portera. Ogni brano è introdotto dal racconto di Dario e uno di seguito all’altro il pubblico raggiungerà l’evento clou, l’incontro con Lucio Dalla. Sarà da travestito nei panni di Valentino nelle famose scorribande di Striscia la Notizia che hanno reso famoso Ballantini nonostante abbia passato fino a quel momento la vita a impersonare Lucio Dalla. Proprio attraverso questa gag i due artisti iniziano a conoscersi anche per le loro doti pittoriche. Dario Ballantini è anche un pittore affermato. Cosi nel racconto dei fatti storici, si ritrova ad ottenere il suo numero di cellulare durante un viaggio in treno Roma-Milano, quel mezzo che Lucio Dalla ha sempre amato moltissimo. Mentre gli anni passano, dal timido messaggio degli auguri di Natale, il sogno prende sempre più forma e mentre un messaggio tira l’altro, in occasione di una mostra dove Ballantini invita Lucio a partecipare, ne scaturisce prima una indimenticabile sorpresa e poi un vero e proprio evento storico che rimarrà con il trasformista per sempre. Mentre Dario dipinge in un simposio, Lucio da spettatore diventa protagonista insieme a Ballantini cantando per un’ora abbondante. Poi per Ballantini il sogno si fa gigante nelle belle parole che Lucio ha per lui, riprese e proiettate per noi nello sfondo. Per tutto lo spettacolo l’artista livornese si trucca e si strucca davanti ad un piccolo camerino all’aperto sul lato sinistro del palco, per diventare da Balla(ntini) a Dalla. Lo spettacolo volge al termine dopo due buone ore che scorrono veloci come tutte le cose belle della vita, che sembrano sempre durare troppo poco. Un grande viaggio nella memoria della indimenticabile canzone italiana e nell’arte di un grande impersonator dei nostri tempi, fanno da cornice ad un unico e immenso concetto: bisogna sempre credere nei propri sogni perché poi si avverano! Grazie Lucio Dalla e grazie Dario Ballantini & Band per questo grande viaggio personale condiviso. Naturalmente altri grandi appuntamenti vi aspettano nel palinsesto del Teatro Luigi Bon, e se il buon giorno si vedere dal mattino…

© Massimo Cum per instArt