IN FILE 2025
MAGISTERIUM Impronte, sogni e utopie di uomini e donne capaci di lasciare il segno
dal 26 gennaio al 2 marzo
5 incontri e una mostra
Ai Colonos – Villacaccia di Lestizza
Ritorna “In File” e lo fa con un tema importante che scuote, illumina, interroga. Così Federico Rossi, presidente dell’Associazione Culturale Colonos e direttore artistico della rassegna:
«Devo confessare che non è un’emozione da poco poterci ritrovare, dopo due anni, nella vecchia stalla dei Colonos per fare “la file”, un’usanza sociale del mondo contadino che abbiamo voluto riportare in vita nello stesso luogo in cui veniva praticata, ossia nella stalla, naturalmente sintonizzata sulla sensibilità di un altro tempo, lontano anni luce. Il primo incontro, che aveva dato il via a questa singolare avventura, era stato nel gennaio del 1998, quando sotto il titolo “Cieli nuovi e terra nuova” si erano confrontati un prete, pre Toni Beline, e un ateo, Tito Maniacco, riuscendo tra l’altro a incrociare più affinità che divergenze! È grazie alla straordinaria azione di solidarietà con cui i friulani hanno ricreato le condizioni per un rilancio culturale dei Colonos che ora abbiamo l’opportunità di ritrovarci, come comunità di persone, a riflettere sulle sfide del presente, sul senso della vita, sulle prospettive del Friuli. Ed è anche grazie ad Angelo Floramo, consulente scientifico da ben 15 anni, che In File propone una serie di incontri davvero imperdibili, imperniati su un argomento tabù, che resta invece di vitale importanza per l’attuale società e per le nuove generazioni».
Cinque gli incontri nella stalla e una mostra visitabile nel periodo della rassegna, attorno al “Magisterium”. Angelo Floramo, consulente scientifico, spiega il senso dell’edizione 2025 che nasce da un’esigenza attuale:
«Capita sempre più spesso di chiedercelo, in questi nostri giorni senza stelle: “Ma dove sono finiti i Maestri (e le Maestre)?”. Coloro che saprebbero spronarci, aiutarci a capire, o anche semplicemente sgridarci per la sciatteria intellettuale, culturale e umana in cui versiamo. In un’epoca buia di smarrimenti come la nostra, diventa fondamentale ricorrere alle figure fondative, quelle che hanno lasciato le loro orme sulla sabbia del tempo sgranato dalle nostre clessidre, non tanto perché le seguissimo, ma per invitarci a fare lo stesso, aprendo nuove piste e rinnovati sentieri. La rassegna nasce così per cercare di capire chi sono stati in passato e chi sono, se ci sono, i nostri maestri, oggi, in questa terra friulana che ne ha avuti tanti, anche se non sempre sono stati riconosciuti o debitamente ascoltati. Buoni e cattivi maestri, maestri comunque capaci di indicare strade nuove, magari invitandoci alla ribellione o esortandoci a guardare lontano, sia in direzione delle origini che in quella delle mete».
La rassegna è un progetto Colonos, realizzato con il contributo di Regione Friuli-Venezia Giulia e ARLEF, il sostegno di Nonino Distillatori, in collaborazione con Associazione Glesie Furlane APS, Clape di culture “Patrie dal Friûl” APS.
Ma veniamo al PROGRAMMA che scandirà il tempo di “In File” 2025 Ai Colonos, a Villacaccia di Lestizza.
Si parte domenica 26 gennaio alle ore 16.30 con “Da Socrate a Musk (passando per il Friuli)”. Federico Rossi introdurrà le relazioni di Bruno Forte e Walter Tomada.
Viviamo una crisi del pensiero, in cui non esistono più maestri né discepoli. Manca quel “di più” racchiuso nella parola “Magisterium”. Nell’odierna atmosfera di banalizzazione e appiattimento del pensiero, forte arriva l’esortazione di Edgar Morin: “Svegliamoci!”. Per insegnare non basta sapere. O sapere di non sapere. Serve dimostrare. Esempi e parole possono fare “miracoli o pericoli”, costruire ponti o muri. Solo la storia distingue i cattivi maestri dai buoni, spesso invertendo i giudizi dei contemporanei. Da ieri ad oggi, dal Friuli al mondo, gli esempi non mancano.
Domenica 2 febbraio, alle 16.30 prenderà vita, nella stalla di Villacaccia, “Mestri di mont”, live- book di e con Martina Delpiccolo e Fabiano Fantini, dal libro di Tito Maniacco. Nel romanzo l’intellettuale va indietro nel tempo, al suo primo incarico. È il 1956 quando viene mandato a insegnare a Moggessa, un paesino sperduto senza strade e senza elettricità, dove il tempo è ancora scandito dalle stagioni, ben diverso dal “mondo grande e terribile” che avanza. La pedagogia si misura con l’innocenza non misurabile dei bambini, «una specie di assorta dignità che sfavillava dagli occhi», e con la saggezza concreta dei vecchi.
Il romanzo di Maniacco rivive nel format del live-Book, ideato e messo in scena da Martina Delpiccolo e Fabiano Fantini, che hanno curato l’inedita traduzione in lingua friulana e una nuova chiave di lettura che parla all’oggi.
Domenica 9 febbraio alle ore 16.30 si svolgerà la conferenza di Marisa Sestito e Angelo su “Cora Slocomb di Brazzà” con i canti della tradizione orale femminile con il duo Canti Erranti,Patrizia Bertoncello (voce e chitarra) e Nilla Patrizio (voce).
Cora Slocomb (New Orleans 1862 – Roma 1944), faro dell’emancipazione femminile, pacifista, letterata, cultrice dell’artigianato e dell’arte, riuscì a trasmettere strumenti di conoscenza e affrancamento sociale e di genere: in Friuli, offrendo alle donne preziose opportunità di lavoro; in America, promuovendo la loro produzione di merletti, e salvando dalla sedia elettrica una giovane immigrata italiana.
Farà luce sulla sua figura Marisa Sestito, curatrice di “Cora Slocomb di Brazzà, l’ingegno e il coraggio” (Gaspari Editore).
Angelo Floramo indagherà la lenta emancipazione delle donne in Friuli al tempo di Cora.
Il duo Canti Erranti intonerà canzoni popolari di donne nel percorso di emancipazione.
Domenica 23 febbraio alle 16.30 si parlerà di “Friuli, culla e laboratorio per i maestri di domani”. Verranno raccontate storie di giovani talenti friulani: Gianluca Ceccato, poeta, Premi Pilutti 2021; Nicole Coceancig, cantautrice,Premio Ciampi 2024; Davide Degano fotografo,Premio Giovane Fotografia Italiana 2023; Alvise Nodale, cantautore, Premio Augusto Daolio 2024; Giulia Sassara, neolaureata, Premio Pierluigi Di Piazza 2024. Giovani in dialogo con Angelo Floramo.
I maestri indicano la strada, lasciano il segno, un’orma, un esempio. Sono guide e punti di riferimento. Ma i veri maestri sanno anche individuare i talenti, nutrirli, creare per le nuove generazioni un terreno fertile in cui crescere, sperimentare, confrontarsi. Sa e saprà il Friuli essere culla e laboratorio di talenti? E i ragazzi e le ragazze di oggi saranno in grado di essere i maestri e le maestre di domani? A loro volta guide con allievi e discepoli?
Angelo Floramo dialogherà con cinque giovani friulani che stanno coltivando in ambiti diversi le loro passioni e i loro talenti.
Domenica 2 marzo alle 16.30, si terrà la conferenza di Francesco Messina su “George Ivanovič Gurdjeff. Oriente e Occidente”.
Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento Gurdjieff trascorse gran parte dei suoi giorni viaggiando dall’Armenia, dov’era nato, verso tutto il Medio Oriente e l’Oriente alla ricerca di testimonianze reali ancora vive, da utilizzare come strumento di evoluzione personale anche per l’uomo contemporaneo, ormai sempre meno capace di conoscere se stesso.
Sviluppò quindi un metodo, rispettoso del cuore antico di ogni religione, per poter incontrare quella spiritualità che in qualche modo l’Oriente aveva meglio conservato, vivendo però contemporaneamente immersi nel pieno sviluppo della straordinaria evoluzione scientifica occidentale. Se per Rudyard Kipling quei due gemelli (Oriente e Occidente) mai avrebbero potuto incontrarsi, il grande Architetto Frank Lloyd Wright affermò che invece erano stati profondamente collegati proprio da Gurdjieff, il quale, per trasmettere le proprie idee, dal 1924, a lungo si impegnò anche nella scrittura. In Italia, i suoi libri, furono inizialmente pubblicati da Adelphi e dall’Ottava, la casa editrice fondata da Franco Battiato con Henry Thomasson e Francesco Messina.
Dal 26 gennaio al 2 marzo sarà aperta, in occasione degli incontri della rassegna la mostra a “Segnali del proprio presente”.
Inedito accostamento, in una mostra a cura di Eva Geatti, artista, regista e performer insieme all’artista Michele Bazzana, tra alcuni disegni storici di Giuseppe Zigaina, intellettuale protagonista della scena artistica del secondo dopoguerra, e i disegni del giovane artista friulano Davide Macor al suo debutto.
Velocità del tratto, rappresentazione del quotidiano, necessità di fermare un’emozione, ricerca formale che si fonde con il pensiero. La nota produzione di Zigaina dialoga con quella inedita di Macor, che, attraverso uno sguardo sull’attualità, si insinua nell’onirico, senza ripercorrere la logica della cronaca, trasformando le immagini critiche del nostro presente in una materia rivelatrice.
Associazion culturâl Colonos Aps
Associazione culturale Colonos APS
Villacaccia di Lestizza (UD)
www.colonos.it info@colonos.it
https://www.facebook.com/colonos.it
comunicato stampa