Numeroso il pubblico affluito ieri pomeriggio alla chiesa di S. Pietro per il concerto conclusivo del Festival Udine Castello. Protagonisti dell’evento l’orchestra d’archi Accademia Naonis & Ensemble Donatello, diretta da Michael Woods, la violinista Maria Safariants, e le flautiste Luisa Sello e Lucija Kovacevic. Programma che spazia dal barocco al moderno e che inizia con Irish tune from County Derry di Percy Grainger, un pianista australiano morto nel 1961 che trascrisse e rielaborò molte musiche popolari, come questa di stasera. Composizione suggestiva che viene resa dall’orchestra con discreta pregnanza, nonostante qualche smagliatura nell’intonazione dei violoncelli e delle viole, cui segue invece il Concerto in re maggiore “Il Cardellino” di Antonio Vivaldi interpretato al flauto dalla giovane Lucija Kovacevic, che ne dà un’interpretazione convincente sotto il profilo dello stile, le diminuzioni sono eseguite con molto gusto, del suono, cristallino, molto bello, dell’intonazione, sempre perfetta, e della tecnica, molto curata e pulita. Insomma, una chicca.

Segue poi un salto nella modernità con “L’incantesimo della Luna Nuova” per flauto e archi di Valter Sivilotti interpretato al flauto, con la consueta perizia, da Luisa Sello, che anche qui fa sfoggio di bel suono e di quell’abilità che illumina la bella pagina di Sivilotti. Salto nella modernità cui si contrappone quasi dialetticamente la Ciaccona per violino e archi del compositore barocco Tomaso Antonio Vitali interpretato da Maria Safariants, violinista russa di gran tecnica, che ne dà un’interpretazione improntata a un marcato virtuosismo romantico, ma con qualche smagliatura di troppo nell’intonazione, come si può osservare anche nel bis in cui esegue l’Allegro della sonata Seconda Sonata per violino solo BWV 1005 di Johann Sebastian Bach.

Il concerto si chiude con due graziosissime arie per due flauti  trascritte dal Flauto magico di Mozart (“Ah! Ich  fühl’s, es ist verschwunden” e “Der Hölle rache kocht in meinem Herzen”) che vengono interpretate con impareggiabile leggerezza da Luisa Sello e Lucija Kovacevic, e con il celebre Concerto in do maggiore per due flauti di Antonio Vivadi, ottimamente suonato dalle due soliste.

Seguono prolungati applausi e un bis al quale partecipano tutti i solisti, con la trascrizione dell’Aria degli Spiriti beati tratta dall’Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck.

© Sergio Zolli per instArt