Unico multisala in regione, in questi giorni Cinemazero porta sul grande schermo la guerra in Donbass, con il film Reflection, del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč, in concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia. L’opera, di straordinaria bellezza, ha ricevuto il riconoscimento Film della Critica del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, che sottolinea l’importanza della proiezione, «in un momento così drammatico per la Storia, in cui gli orrori della guerra in Ucraina sono davanti agli occhi di tutto il mondo».

All’Ucraina Cinemazero dedicherà alcune proiezioni durante la XV edizione del Pordenone Docs Fest – Le Voci del Documentario (6 – 10 aprile). Il film Ivan’s land, di Andrij Lysetskyj, in anteprima nazionale, mostra una terra pacifica e senza tempo. Nato a Kiev nel 1982, Lysetskyj è un talentuoso direttore della fotografia, alla prima prova come regista. Il documentario racconta la storia di Ivan Prykhodko, uno degli ultimi pittori ucraini legati a un’antica forma d’arte tradizione. Autodidatta, Ivan vive in campagna, in un mondo a parte, dedicandosi al lavoro nei campi, agli animali e alla pittura: tutto ciò che nasce dalle sue pennellate è arte semplice e onesta. La sua percezione del mondo esterno riflette un’interiorità piena di gioia e bellezza. Un giorno un collezionista d’arte si presenta alla sua porta, incuriosito dalle voci che girano su di lui, e da quel momento saranno in molti a cercarlo, sorpresi e meravigliati dalla forza dei suoi lavori. Una storia toccante e – ahinoi – molto attuale: che ne è oggi di questo artista e di questi luoghi?

Al festival del documentario di Pordenone sono inoltre in programma due film della giovane regista Alina Gorlova, rimasta a Kiev per partecipare e filmare la resistenza contro l’aggressione russa. A lei il festival ha voluto consegnare in anticipo il Premio speciale in denaro Images of Courage. Il suo documentario This rain will never stop, Miglior film d’esordio al festival IDFA di Amsterdam, è un viaggio attraverso il ciclo infinito di guerra e pace che segna da sempre l’umanità. È il potente racconto cinematografico di Andriy, figlio di due conflitti, quello siriano e quello in Donbass.
Della regista verrà proiettato anche No obvious signs, la storia di una donna soldato ucraina affetta da un trauma psicologico che nessuno riconosce. La donna cerca a fatica di rifarsi una vita normale dopo aver lasciato le armi. «No obvious signs» (che significa “Nessun segno evidente”) è la frase che i soldati ucraini si sentono dire negli ospedali, dove arrivano con ferite nell’anima, bisognosi di aiuto.

È possibile accreditarsi già ora per il PORDENONE DOCS FEST, per non perdere nessun appuntamento.
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PORDENONE DOCS FEST è un’iniziativa di
Cinemazero

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