Un Silvio Orlando in total black si palesa sul fronte palco ancora celato dai lunghi teli azzurri del sipario del Teatro Sociale di Gemona. Ci dà il il suo personale benvenuto allo spettacolo Ciarlatani di Pablo Remón. Il suo lato comico e rispettoso ruba subito la prima risata, quando chiede gentilmente al numeroso pubblico di dimenticarsi del proprio cellulare per la durata dello spettacolo di 1 ora e 45 minuti circa, garantendo che durante il suo inutilizzo, il mondo resterà lo stesso, senza alcuna variazione di rilievo e aggiungendo che ad ogni interruzione provocata dall’uso improprio del cellulare, lo spettacolo ripartirà dall’inizio. Orlando si siede sulla destra del  palco, le luci di servizio si spengono, il suono del motore che apre il sipario riempie il teatro e… si comincia! Le luci di scena svelano una scenografia pulita, fatta di diverse quinte in tessuto nero, a tagliare in orizzontale e verticale lo spazio. Inizia così il monologo di Anna Velasco (Blu Yoshimi) figlia di Eusebio Velasco (Silvio Orlando), un regista famoso degli anni ’80. Anna analizza la sua carriera di attrice e il rapporto con il padre famoso, il tutto sembra si sviluppi nel presente. Sarà la successiva comparsa di un giornalista nella rappresentazione del Premio David di Donatello (Francesco Brandi) a svelare lo stato onirico di Anna: “Anna sta sognando!”. Questo sarà il tema di fondo di tutta l’opera, rapportato alla situazione emotiva di un regista di film commerciali di successo Diego Fontana (Silvio Orlando), appena scampato ad un incidente aereo che lo pone di fronte a nuovi scenari inaspettati nella sua camera d’ospedale. La sceneggiatura alterna situazioni introspettive e reali, usando dialoghi e monologhi in ambienti che cambiano quasi seguendo una tecnica di piano sequenza perfettamente sincronizzata. La bravura degli attori dà allo spettacolo un ritmo sempre acceso, nonostante non sia così facile seguire un filo conduttore, spezzato da un continuo passaggio tra pensiero profondo e azione. L’apertura dello spettacolo in monologo della giovane Blu Yoshimi, ha il sapore dell’emozione dell’attrice nei primi sessanta secondi, che non pregiudica assolutamente la sua interpretazione nell’intero spettacolo dove si muove tra dialogo e monologo in strabiliante sicurezza. Una bravissima Francesca Botti recita tutte le sue parti in modo impeccabile, usando tono di voce e espressione gestuale in modo affascinante. Bravissima! Silvio Orlando, in doppia parte, ha la recitazione nelle vene. Un artista che spazia tra comico e drammatico con professionalità e profondità, offrendo un supporto carismatico ai protagonisti che lo accompagnano sul palco, legando magicamente il tutto. Anche Francesco Brandi recita brillantemente. Sostiene e interpreta personaggi non facili da gestire. Si esprime con energia e competenza nei vari dialoghi e monologhi riservati ai suoi personaggi. “Ciarlatani” è una denuncia al successo ottenuto dall’uso di un’idea di qualcun altro. Il furto della proprietà intellettuale spesso dimenticata o celata dietro forze economiche che trovano nella prevaricazione la loro motivazione principale, togliendo il giusto merito a chi ne ha diritto. Un argomento spinoso, soprattutto nel mondo della cultura e della creatività, se pensiamo alla pirateria in genere o al plagio musicale e a tutto quello che passa dietro la ricerca di un successo costruito sulla pelle di altri, un successo da Ciarlatani!
I commenti dell’attento pubblico attorno a me sono stati entusiastici, per la recitazione e per la profondità dell’argomento. Come sempre ERTFVG propone prosa di rilievo. Noi, come sempre, ringraziamo per averci dato la possibilità di essere presenti e di potervelo raccontare. Non mancate di seguire tutti i prossimi appuntamenti sul sito ERT FVG.

© Massimo Cum per instArt