È una storia tipicamente italiana quella di Checco Zalone: laurea al Sud, a Bari in giurisprudenza, partecipa ad alcuni concorsi di Polizia, nei quali viene scartato e trova gloria al Nord, a Milano allo Zelig, non come avvocato, ma come comico, attore e regista. Il motivo di tale successo risiede nelle grandi capacità istrioniche di Luca Medici (questo il suo vero nome), nel suo eclettismo (suona e canta bene) e nell’essere riuscito a creare un personaggio credibile e purtroppo reale: l’italiano ignorante, volgare e qualunquista, quello che è definito in Puglia “cozzalone”. L’abilità del comico è stata quella di rappresentarlo, acuendone talvolta i difetti, mettendolo così in mostra in maniera talmente credibile da apparire come vero: l’attore che viene identificato con il suo personaggio, la finzione che è percepita come realtà. È un segno dei tempi: nell’epoca delle fake news e dei deliri complottisti Zalone ha messo a nudo anche la dabbenaggine di un certo pubblico che ha creduto che lui fosse il personaggio volgare e politicamente scorretto da lui rappresentato e non condiviso. Il bersaglio di quella che è una vera e propria satira è quindi l’uomo comune, con le sue miserie, che si differenzia da quello pubblico solo per una questione di reddito. Chiaramente anche politici, attori e cantanti vengono da lui “omaggiati”, evidenziando le loro affinità con i “cozzaloni”. La novantanovesima tappa del tour iniziato a novembre 2022 ha toccato la Piazza Grande di Palmanova nella serata del 31 luglio. gremita da un folto pubblico non scoraggiato né dai prezzi né dagli eventi climatici di qualche giorno prima. Lo spettacolo è veramente ben congegnato: palco con i due video per chi è seduto più lontano, un ottima band ad accompagnare Zalone, che si destreggia anche al piano ed alla chitarra (oltre che al canto), poche, ma buone spalle negli sketches.

Nel nuovo spettacolo, Amore + Iva, Zalone resta fedele a sé stesso, sin dalle motivazioni da lui spiegate del suo allestimento: meramente economiche, un credito d’imposta da sfruttare. I personaggi e le situazioni sotto la lente d’ingrandimento del comico sono diversi, ma il trattamento a loro riservato è sempre feroce. C’è Ragady, rapper/trapper ossessionato dai follower ed incapace di misurarsi con la realtà (non si è reso conto dell’esistenza del COVID). Ci sono le coppie arcobaleno che vogliono adottare un figlio, in un mondo in cui anche per i bambini conta il reddito dei genitori adottivi. Il sorriso è sempre amaro, perché dietro di esso si nascondono i nuovi mostri della nostra società : influencer, cantanti pop tamarri, stilisti, calciatori, percettori abusivi del reddito di cittadinanza, oligarchi. Ricompaiono un Vasco Rossi rintronato, un Cassano che snocciola i suoi trascorsi di sesso mercenario e c’è spazio anche per una Cenerentola rivisitata in chiave trans. Il pubblico ha gradito, anche se alcuni inizialmente hanno manifestato certe perplessità per il linguaggio spinto del comico. Solo il bis è parso moscio, visto che la riproposizione di alcune vecchie gag e canzoni sembrava fatta col pilota automatico. Niente di male comunque, per uno che fa i complimenti alla sua brava sassofonista e le dice che merita di essere pagata come i colleghi maschi. Che Cozzalone!

Daniele Paolitti – instArt 2023 ©