Buona la prima! In cartellone nella giornata di avvio dell’edizione 2019 di Mittelfest “L’infinito tra parentesi” ottiene attenzione e tanti applausi dal folto pubblico presente al teatro Ristori di Cividale.

Debutto felice quindi per il primo testo teatrale griffato da Marco Malvaldi, giallista, romanziere e chimico. Una produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, Mittelfest 2019 con la regia di Piero Maccarinelli, che con questo lavoro prosegue la sua indagine su teatro e scienza, delle scene di Maurizio Balò e delle musiche di Antonio Di Pofi.

Nel ruolo dei due protagonisti Maddalena e Giovanni Crippa, fratelli nella vita e sul palcoscenico, complici perfetti di un set intenso e delicato, una disputa intellettuale piena di rimandi scientifici e letterari, un confronto schietto, affettuoso e rispettoso.

Maddalena e Giovanni Crippa, solo un anno di differenza tra loro, sono cresciuti a Besana Brianza imparando i primi rudimenti teatrali dal padre che nel paese aveva creato una scuola per dilettanti. Carriere importanti per entrambi, lei a Milano (Piccolo Teatro), lui a Genova (ha lavorato moltissimo con Ronconi), strade diverse che si sono incontrate nel 2013 quando hanno interpretato “Passione” l’impegnativo testo di Giovanni Testori.    

Il sipario del Ristori si apre su un interno giorno, una sala da pranzo circondata da enormi librerie traboccanti di testi e due pareti-lavagna su cui i protagonisti scriveranno col gessetto parole e frasi dei loro ragionamenti.

Francesca e Paolo sono due fratelli, entrambi brillanti docenti universitari ma in ambiti diversi: lei umanistico, lui scientifico.

Un invito a cena nell’attesa di conoscere la possibile e probabile proclamazione a Rettore di Paolo. Il tentativo di prevedere quello che accadrà è una miccia che accende una discussione sulle rispettive diverse concezioni della realtà. Da una parte Francesca che sostiene con determinazione la necessità di una visione più ampia del sapere che non può rimanere circoscritta a un pensiero puramente scientifico ma che necessita dell’aspetto umanistico. Paolo non vuole ammetterlo ed è così che nasce una sfida nella quale ognuno chiama in causa le proprie conoscenze. Un gioco divertente, impegnativo, affatto didascalico, in cui entrano Oppenheimer e la poesia ma anche Star Trek, il teletrasporto quantistico, Carl Barks (avete capito bene, il papà di Paperino!), Maxwell, Lucrezio e la teoria cinetica dei fluidi. Ognuno dei due assesta il colpo ma il ko non arriva perché i due tipi di conoscenza sono solo apparentemente lontani. In realtà a ben guardare s’intrecciano continuamente nelle loro vite, nelle nostre vite.

La tensione inesorabile e prolungata finisce così per sciogliersi in un sincero abbraccio finale che non ammette né vincitori né vinti.

Prova convincente e appalusi calorosi per “L’infinito tra parentesi” spettacolo che tornerà in Friuli Venezia Giulia nella prossima stagione 2019/2020.

Tenete d’occhio i cartelloni regionali in arrivo, perderlo sarebbe un vero peccato.

© Rita Bragagnolo per instArt