Il Trieste Film Festival è pronto a festeggiare il suo trentesimo compleanno. Dal 18 al 25 gennaio proiezioni ed incontri animeranno diverse location in città. A cominciare dal Politema Rossetti e dal cinema Ambasciatori. Il festival più importante per la promozione in Italia del cinema dell’Europa Centro Orientale, coevo alla caduta del Muro di Berlino, sceglie per quest’anno, non a caso, come sua immagine simbolo la fotografia scattata nel 1980 dalla fotografa francese Domique Issermann . Sospesa nel tempo Isabelle Adjani che salta la corda proprio accanto a quel Muro. Una fotografia scattata durante una pausa delle riprese del film horror Possession di Andrzej Zulawski che sarà proiettato in seconda serata al Rossetti il 18 gennaio, dopo la cerimonia di apertura di questo festival e dopo un altro documentario, Meeting Gorbachev di Werner Herzog e Andrè Singer, che va ad esplorare quegli eventi storici che maggiormente hanno segnato la fine del secolo scorso attraverso l’incontro con uno dei suoi più importanti protagonisti.
Come di consueto il festival vede il suo programma scandito dai tre concorsi principali dedicati ai lungometraggi ai documentari ed ai cortometraggi.
Fra i lungometraggi nove quelli in competizione. Molte le proposte che raccontano il mondo al femminile: l’adolescenza (Alice T. di Radu Muntean) , la fragilità frutto di un mondo frenetico (EGY NAP – un giorno – Zsófia Szilágyi), la maternità negata (IZBRISANA – I cancellati / Erased – di Miha Mazzini e Dušan Joksimović), il matrimonio combinato (LASKOVOE BEZRAZLIČIE MIRA – La gentile indifferenza del mondo – di Adilchan Eržanov), la drammatica perdita della memoria (FUGA Fugue di Agnieszka Smoczyńska). Tornano inoltre al Festival Sergej Loznica con DONBASS in 13 lezioni vincitore di un Certain Regard a Cannes per la miglior regia ed il regista Jiri Menzel protagonista del film TLUMOČNÍK (L’interprete) di Martin Šulík, in cui interpreta un traduttore ottantenne alla ricerca dell’ ex ufficiale nazista che ha ucciso i suoi genitori. Sempre alla storia guardano infine due pellicole che raccontano l’una Tirana e i suoi sforzi diplomatici nei confronti dell’opinione pubblica internazionale nel 1990 ( DELEGACIONI – La delegazione – di Bujar Alimani), l’altra i bombardamenti Nato del 1999 fra Kosovo e Belgrado attraverso gli occhi di un misterioso camionista (TERET – Il carico – di Ognjen Glanović).
Un Racconto di famiglia Inuit fra tradizione ed innovazione il film fuori concorso ÁGA del bulgaro Milko Lazarov.
Il Concorso internazionale documentari vede sfidarsi 11 pellicole. Si spazia dal dietro le quinte del primo anno al potere di Vladimir Putin nel 1999 (SVIDETELI PUTINA – I testimoni di Putin – Vitalij Manskij), al ritratto della poetessa rumena perseguitata Nina Cassian (DISTANȚA DINTRE MINE ȘI MINE – La distanza tra me e me- di Mona Nicoară e Dana Bunescu), dalla repressione della primavera di Praga (OKUPACIA 1968 – Occupazione 1968 – opera corale di 5 registi) alla vita e alla voglia di libertà di due ragazze figlie di jihadisti (SANAM MAMA DABRUNDEBA – Prima che papà torni – di Mari Gulbiani). Diversi sono i documentari che quest’anno si occupano delle migrazioni e dei loro effetti: il muro sul Brennero mai realizzato in Austria (DIE BAULICHE MASSNAHME – Il confine recintato – di Nikolaus Geyrhalter) , il disorientamento di chi arriva e la paura che genera, e sta generando i nuovi sovranismi (DAS SCHÖNSTE LAND DER WELT – Il più bel paese del mondo – di Želimir Žilnik) oltre ad un’analisi del “laboratorio” di tutti i sovranismi europei: l’Ungheria di Victor Orbán (HUNGARY 2018 – BEHIND THE SCENES OF DEMOCRACY di Eszter Hajdú ). Infine il racconto di due luoghi simbolo delle guerre del novecento: il Treptower Park di Berlino dove ogni anno si celebra la vittoria dell’unione sovietica sulla Germania Nazista ( DEN’ POBEDY – Il giorno della vittoria di Sergej Loznica) e la Caporetto di oggi che contrasta con la Caporetto di ieri raccontata dalla voce di Alessio Boni in KOBARID di Christian Carmosino Mereu. Peculiari due opere che mescolano animazione e documentario (MAŁA ZAGŁADA- Un genocidio minore – di Natalia Koryncka-Gruz) che racconta un pogrom pressoché dimenticato al confine tra la Polonia e l’odierna Ucraina nel 1943 e CHRIS THE SWISS, con cui Anja Kofmel sulla misteriosa scomparsa del cugino in Croazia durante la guerra del 1992.
Saranno 13 poi i cortometraggi che si sfideranno nella loro sezione, tra questi anche il titolo italiano IL GRANDE FREDDO di Cristiano Bendinelli.
Moltissimi gli eventi speciali e le proiezioni fuori concorso. Vedremo fra gli altri il nuovo film di Krzysztof Zanussi, ETER (Etere / Ether), che rielabora il mito di Faust ambientandolo ai primi del Novecento e KLER (Clero / Clergy) di Wojtek Smarzowski uno sguardo impietoso sulla Chiesa cattolica polacca. Prevista la proiezione dell’ Orso d’oro della scorsa Berlinale, TOUCH ME NOT di Adina Pintilie, e SUMMER (Leto) di Kirill Serebrennikov che racconta la scena rock underground nella Leningrado dei primi anni ‘80.
Inoltre film di chiusura della serata, anticipata, di premiazione, il 22 gennaio, sarà The White Crow di Ralph Fiennes dedicato agli anni giovanili di Rudolf Nureyev.
Il TFF festeggerà, naturalmente a suo modo compleanno e caduta del Muro con due rassegne dedicate. La rassegna Tales from the Berlin Wall raccoglierà in maniera “anti-celebrativa” ed eclettica, come voluto dai direttori artistici Grosoli e Romeo, film di Billy Wilder, Totò, Konopka, Petzold e naturalmente il già citato Possession di Zulawski.
Nella sezione Wind of Change verranno riproposti 11 film, scelti fra quelli di maggior successo presentati in questi anni al Festival.
Concludono il ricchissimo programma, visionabile sul sito www.triestefilmfestival.it, eventi collaterali, incontri con gli autori, la nona edizione di When East Meets West occasione di incontro fra artisti, distributori e produttori, due presentazioni dedicate alla Virtual Reality , diversi appuntamenti per i più piccoli e le passeggiate organizzate per visitare i luoghi dove il cinema a Trieste si è fatto e si farà.
Cento di questi giorni al TFF e appuntamento per la serata di apertura venerdì 18 gennaio alle ore 20.00 al Politeama Rossetti.
Katia Bonaventura © instArt