Che non fosse una serata di spettacolo come le altre, era già nell’aria. Ma che raggiungesse l’apoteosi, forse era inatteso! Sul palco del Giovanni da Udine, per la chiusura della rassegna Note Nuove di Euritmica, arriva un mix unico di simpatia e puro talento sostenuti da uno strumento unico come il pianoforte Fazioli, eccellenza friulana nel mondo. Ai tasti ebano e avorio un nome che risuona da diverso tempo nel panorama delle eccellenze musicali del globo: Bollani. Come un fulmine a ciel sereno, si manifesta sul palco agghindato in un insolito look da spettacolo in teatro, da vero artista, fuori dalle convenzioni. Mentre si accinge a parlare al pubblico di soppiatto gli portano via il microfono. Lui approfitta e spara subito la prima gag, e non si può che ridere. Ce ne saranno diverse. Mezz’ora di 18 brevi preludi preannunciati, di sua composizione, con le fughe per pensare e anche per tossire, come fa il pubblico della musica classica a suo dire. Poi si parte per un viaggio tra la musica pop, jazz, argentina e un mix di brani a richiesta in chiusura. Ci sono i King Crimson con Frame by frame, George Harrison Do you want to know a secret, Lucio Dalla, il tango argentino con un brano di Marcel Azzola, per chiudere con Jesus Christ Superstar, Per Elisa, Here comes the sun, Caravan Petrol, Azzurro, Estate, a suo dire “brani nati per stare insieme”, e li suona mescolandoli per la chiusura del concerto pre bis dove sublimerà la musica di Nino Rota.
Il concerto di Bollani è un vero viaggio di note, di tempi, di accordi, ritmi, lenti andanti e moderati, dove l’improvvisazione è padrona del pentagramma, dove il tempo farebbe impazzire perfino un metronomo, per la destrezza da genio assoluto di Bollani. Non c’è limite, la dinamica musicali impressiona, la musica è avvolgente e sembra suonata da tre pianisti in perfetta sincronia. Potrei paragonarlo ad una IA umanizzata, qualcosa che non si raggiungerà mai, almeno spero… Il suo irrefrenabile movimento mentre suona, quei pedali che a comando ritmico passante dalla testa ai piedi in ogni tessuto del corpo, crea un tutt’uno con lo strumento. Sembra quasi collegato, stile Avatar, al pianoforte, in una connessione fino nel profondo dell’anima. Tutto questo immancabilmente arriva al pubblico presente in sala, perché la connessione è totale in tutto quello che sta attorno a artista e pianoforte. Gli applausi sono da ovazione pura condita da urla e fischi di gradimento.
Due ore per una magnifica serata, magnifica chiusura per Note Nuove (tra l’altro c’è anche l’annuncio dell’arrivo di Herbie Hancock a Udin&Jazz 2025), un magnifico Bollani e magnifico aver potuto godere di questo evento grazie a Euritmica e alla splendida cornice del Giovanni da Udine, sempre garanti di cose belle da vivere.
© Massimo Cum per instArt