ATTESO DOMANI, SABATO 13 APRILE, (ORE 20.45) SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO VERDI DI PORDENONE IN ESCLUSIVA PER IL NORDEST “I GIGANTI DELLA MONTAGNA” NELLA PLURIPREMIATA RILETTURA CHE L’ATTORE E REGISTA ROBERTO LATINI HA FATTO DEL CAPOLAVORO PIRANDELLIANO
DOPO IL SUCCESSO DELL’ENRICO IV DI CARLO CECCHI E DELLO SPETTACOLO FIRMATO DA SCIMONE E SFRAMELI, PROSEGUE AL VERDI L’ESPLORAZIONE DELL’OPERA DI UN GIGANTE COME LUIGI PIRANDELLO, PROPOSTO IN NUOVE RISCRITTURE CHE LO PRESENTANO AL PUBBLICO RINNOVATO, RIGENERATO, MA MAI TRADITO
Uno nuovo spettacolo al Teatro Verdi di Pordenone per il focus dedicato quest’anno a particolari riletture di un gigante come Luigi Pirandello. Dopo il grande successo dell’Enrico IV di Carlo Cecchi e di “Sei” di Scimone e Sframeli tratto dai “Sei personaggi in cerca d’autore”, è adesso la volta di un altro indiscusso capolavoro: approda domani, sabato 13 aprile alle 20.45, sul palcoscenico del Verdi in esclusiva per il Nordest “I giganti della montagna”, nell’adattamento e regia di Roberto Latini, protagonista anche in scena (una produzione Fortebraccio Teatro).
Artista di originale personalità nel panorama teatrale italiano, Latini arriva per la prima volta a Pordenone con questa sua personalissima versione del capolavoro pirandelliano, una nuova scrittura di scena disegnata con il corpo, con la voce e con il suono, capace di restituire alla contemporaneità tutta l’oscura potenza delle parole del Premio Nobel siciliano.
Incompleto per la morte dell’autore I Giganti è l’ultimo dei capolavori pirandelliani, forse il più rarefatto ed evocativo: un intreccio complesso di visioni, incubi e paure fra favola e realtà che, in un tempo senza tempo, narra di una misera compagnia di attori e di una villa abitata dai Giganti. É lo stesso Latini con l’uso sapiente della sua vocalità, a farsi strumento polifonico e a mettere in scena l’intero dramma per portarlo verso una dimensione nuova: “Voglio usare – spiega – tutta l’immaginazione che posso per muovere le parole verso un limite che non conosco. Sono sempre stato affascinato per il ‘non finito’, ho sempre avuto una grande attrazione per i testi cosiddetti incompiuti. Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione né definizione”.
Lo spettacolo, già accolto con un favorevolissimo riscontro da parte del pubblico e dalla critica, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti: dal Premio della Critica 2015 per Roberto Latini, all’Ubu assegnato nello stesso anno a Gianluca Misiti per il miglior progetto sonoro dello spettacolo che è stato anche finalista all’Ubu come miglior spettacolo dell’anno.
Dopo la storica versione di Giorgio Strehler e il lavoro di ricerca di Leo de Berardinis, l’attore e regista romano propone un’originale e suggestiva rilettura del classico con uno sguardo contemporaneo che gioca a mescolare le arti e condurre lo spettatore in un “altrove”, in un tempo indefinito. “I giganti della montagna” racconta di una compagnia di attori che dopo un vano peregrinare giunge in un luogo e tempo indeterminati con lo spettatore che si trova sospeso tra sogno e realtà. Più che la trama, la storia, Latini ha qui privilegiato la parola, la sua capacità evocativa, i silenzi, gli spazi tra una frase e l’altra per permettere allo spettatore di essere parte dello spettacolo e entrare in quella dimensione dell’immaginazione e costruirsi il proprio finale.
Lo spettacolo avrà inizio alle 20.45, teatro aperto dalle 19 con l’happy caffè drink e smart food al Bar Licinio.
Abbonamenti: Fidelity Platinum, Nuove Scritture. Info e biglietti in biglietteria (dalle 16.00 no-stop fino a inizio recita Tel 0434 247624) e on-line www.comunalegiuseppeverdi.it.
comunicato stampa