È pura poesia il nuovo spettacolo di Ascanio Celestini, altissima arte della narrazione, dell’evocazione e della trasmissione della memoria. A cento anni dalla nascita del poeta, regista e intellettuale di origine friulana, Celestini ci guida in un ipotetico Museo Pasolini che si dischiude davanti agli occhi dello spettatore attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo, un testimone che l’hanno conosciuto.
Dopo la replica di venerdì 11 marzo al Teatro Palamostre di Udine per la Stagione del CSS, approda sabato 12 marzo al Teatro Verdi di Pordenone (ore 20.30) la magia del teatro di Celestini, che spesso ci racconta storie che conosciamo già, ma ci regala sempre uno sguardo nuovo e la possibilità di riflettere e vedere più lontano. L’attore-affabulatore ci guida in questo ipotetico Museo Pasolini che vive dei ricordi di chi l’ha conosciuto, ma anche di chi l’ha immaginato, amato e odiato, e parte dalle domande: qual è il pezzo forte del Museo? Quale oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci ad acquisire da una collezione privata o pubblica, recuperarlo da qualche magazzino, discarica, biblioteca o ufficio degli oggetti smarriti? Secondo l’ICOM (International Council of Museums) le 5 funzioni di un museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. Come potrebbe essere un museo Pier Paolo Pasolini? In una teca potremmo mettere la sua prima poesia: di quei versi resta il ricordo di due parole “rosignolo” e “verzura”. È il 1929. Mentre Mussolini firma i Patti Lateranensi, Antonio Gramsci ottiene carta e penna e comincia a scrivere i Quaderni dal Carcere. E così via. Come dice Vincenzo Cerami: “Se noi prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva 7 anni fino al film Salò, l’ultima sua opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine degli anni del fascismo fino alla metà degli anni ’70. Pasolini ci ha raccontato cosa è successo nel nostro paese in tutti questi anni”. Cosa siamo tenuti a fare per conservarlo? Cosa possiamo comunicare attraverso di lui? E infine: in quale modo dobbiamo esporlo?
Ascanio Celestini sarà protagonista, sempre nella giornata di sabato, alle 18.00, nel foyer del Verdi di un incontro con il pubblico. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Prenotazione obbligatoria alla biglietteria del Teatro: 0434/242674 o biglietteria@teatroverdipordenone.it
Comunicato Stampa