“Appuntamento a Chinguetti”, il secondo romanzo di Cristina Cristofoli, (viaggiatrice che aveva esordito nel 2016 con “Cartoline dal mondo. Insolite avventure nei cinque continenti”, pubblicato sempre con La Caravella Editrice) verrà presentato nella prestigiosa Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli mercoledì 22 maggio, con inizio alle 18.30. L’autrice sarà presentata dalla direttrice, Elisa Nervi.
“Questa storia è quasi del tutto vera …o avrebbe potuto essere vera…”: si legge questo nella prefazione di “Appuntamento a Chinguetti”, che è stato giudicato “un romanzo ben costruito, un’ottima prova letteraria ricca di spunti riflessivi e di riferimenti relativi a luoghi ai più sconosciuti”. I protagonisti della storia, in un momento difficile della loro vita di coppia, decidono di affrontare il deserto per sedare le proprie paure e rimettersi in gioco dopo un trauma inaspettato che li colpisce proprio durante un viaggio e li costringe a fare i conti con problemi irrisolti di vecchia data. Ad aspettarli, nel cuore del Sahara, c’è la leggendaria Chinguetti: una città, sorta nell’undicesimo secolo in funzione delle rotte carovaniere del Sahara che, nel corso del tempo, era diventata non solo un importante snodo commerciale ma anche la sede della più antica Università dell’Africa occidentale ed un luogo di incontro di eruditi, scienziati e filosofi.
Nelle antiche biblioteche di Chinguetti tuttora vengono custoditi preziosissimi manoscritti, miracolosamente intatti e tramandati di padre in figlio per millenni: opere che raccontano secoli di storia poco nota alla cultura occidentale e trattano temi inerenti la religione, l’astronomia, la scienza e la matematica. Si tratta di un vero e proprio tesoro fatto di carta, ancora non del tutto catalogato ed esplorato, spesso abbandonato in sconosciute moschee o negli scaffali di vecchie scuole religiose o di case diroccate.
E tutto attorno, nel profondo del deserto mauritano, il tempo sembra essersi fermato: di fatto esiste ancora la schiavitù e le ragazzine vengono messe all’ingrasso prima del matrimonio. Ma è proprio in questo luogo arido, di estrema solitudine e ostile alla vita che i due protagonisti del romanzo ritrovano un senso alle loro esistenze e alla loro vita di coppia.
Il luogo migliore per raccontare questa storia e proiettare immagini dell’antica Chinguetti non poteva che essere la Biblioteca Guarneriana, una delle prime istituzioni di pubblica lettura in Italia che tuttora vanta una collezione di 600 codici, più di 80 incunaboli, oltre 700 cinquecentine ed altre preziosità a stampa per oltre dodici mila libri antichi.
Il prezioso patrimonio della Guarneriana è strettamente legato al lascito iniziale del suo fondatore, Guarnerio d’Artegna. È grazie al suo ruolo di vicario del Patriarca d’Aquileia, ricoperto per un decennio dal 1445, che Guarnerio poté farsi testimone dei nuovi ideali culturali e sociali dell’Umanesimo, realizzando l’idea di una biblioteca mirabile come la Guarneriana, con le migliori opere classiche e contemporanee.
Nel 1736, memore del gesto di Guarnerio, il sandanielese Giusto Fontanini, intellettuale di spicco ed esponente di rilievo della Chiesa, alla sua morte, lasciò alla città la sua biblioteca, ricca di un centinaio di manoscritti e oltre duemila volumi a stampa. Fu proprio con l’arrivo del lascito Fontaniniano che il Consiglio dei Dodici, (ovvero l’organo rappresentativo della Comunità di San Daniele), dispose l’ampliamento dell’antico Palazzo Comunale e la costruzione di una nuova porzione d’edificio nella quale collocare la biblioteca, completandola con la splendida libreria in noce, che ancora oggi stupisce chi entra in Guarneriana.
comunicato stampa