ALLA BOLOGNESE.
Da CAAB a FICO
una storia di eccellenza italiana domani a Torino, festival CinemAmbiente, in anteprima il film che racconta l’idea e la realizzazione di FICO a Bologna.
Una produzione CAAB firmata Movie Movie, con Patrizio Roversi
anteprima nazionale
domenica 3 giugno 2018
Torino – Festival CinemAmbiente
con Andrea Segrè, presidente CAAB e presidente Fondazione FICO;
Duccio Caccioni, coordinatore scientifico Fondazione FICO; Simone Arminio, giornalista QN
Il film di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, attraverso lo sguardo di Patrizio Roversi, racconta il Parco Agroalimentare più grande del mondo dal suo primo concepimento, nell’estate
2012, alla sua inaugurazione, il 15 novembre 2017.
Il progetto del più grande Parco agroalimentare del mondo diventa un film: “Alla bolognese. Da CAAB a FICO, dal mercato ortofrutticolo alla Fabbrica Italiana Contadina” titola la produzione cinematografica a firma dei registi Nene Grignaffini e Francesco Conversano – in arte, la nota “Movie Movie”, raccontata attraverso il filo rosso di un ‘testimonial’ d’eccezione, il bolognese Patrizio Roversi. Un film per raccontare la genesi e la realizzazione di FICO nei cinque anni che hanno portato al taglio del nastro dello scorso novembre, attraverso molte tappe e un vero vero gioco di squadra dal primo materializzarsi dell’idea, nell’estate 2012, all’inaugurazione con il Presidente del Consiglio, il 15 novembre 2017. In anteprima assoluta il film sarà presentato domenica 3 giugno al festival Cinemambiente di Torino (ore 18, Cinema Massimo) e verrà subito dopo presentato a Bologna e proiettato in una serata aperta alla partecipazione del pubblico. Alla anteprima di Torino interverranno Andrea segrè, presidente CAAB e Fondazione FICO, Duccio Caccioni coordinatore scientifico di Fondazione FICO e il giornalista Simone Arminio, di QN – Il Resto del Carlino. Proprio CAAB, il Centro Agroalimentare di Bologna, è l’artefice e produttore del racconto cinematografico di questa straordinaria e poderosa avventura, concepita in chiave di valorizzazione del patrimonio pubblico e di rilancio del territorio: un film realizzato in sinergia con la Fondazione FICO, il Comune di Bologna, il Fondo PAI – Parchi Agroalimentari Italiani, la Regione Emilia Romagna e la Camera di Commercio di Bologna.
Con la partecipazione straordinaria di Patrizio Roversi, osservatore eccellente sin dalle primissime tappe del progetto, il film poggia su interviste, commenti e interventi – fra gli altri – di Andrea Segrè Alessandro Bonfiglioli, Virginio Merola, Silvia Giannini, Valentino Di Pisa, Duccio Caccioni, Beatrice Draghetti, Stefano Bonaccini, Giorgio Tabellini, Tiziana Primori, Fabio Roversi Monaco, Santi Palazzolo, Maurizio Martina, Oscar Farinetti, Renzo Mainetti, Gian Luca Galletti, Lauro Guidi, Matteo Lepore. La fotografia del film è di Salvatore Varbaro, suono e montaggio a cura di Stefano Barnaba. Ha collaborato al filmmaking Michele Testi.
«L’inaugurazione di FICO è stata il risultato di un grande progetto collettivo e quindi dell’impegno dei tanti soggetti che hanno condiviso questa impresa – spiega l’ideatore del Parco Andrea Segrè– il film è stato portato avanti come un work in progress e documenta passo dopo passo il percorso che ha portato alla realizzazione di FICO. Ci fa piacere debuttare a Cinemambiente, un contesto importante per valorizzare le scelte sostenibili legate prima a CAAB e poi a FICO. Ci è sembrato importante testimoniare un’operazione “alla bolognese”, nella quale intuizioni imprenditoriali, scelte amministrative, cultura manageriale e coraggio hanno trovato il loro punto d’incontro». Meritava adeguata documentazione, anche attraverso un film – conferma Alessandro Bonfiglioli, direttore generale CAAB – questo progetto unico nel suo genere di riqualificazione sostenibile e innovazione del modello di business, realizzato in tempi record anche grazie all’adozione di un veicolo finanziario non tradizionale». E Duccio Caccioni, coordinatore scientifico di Fondazione FICO, spiega: «FICO è un esempio pratico di sostenibilità economica e ambientale. Sono state create strutture sostenibili dal punto di vista energetico, si è cavato cemento ma soprattutto si è creato un poto dove si fa attivamente educazione alimentare e ambientale: dove si deve imparare che acquistando cibo “buono” si sostiene il buon agricoltore, quello che mantiene l’ambiente e il paesaggio che sono il Patrimonio Comune».
ALLA BOLOGNESE, DA CAAB A FICO: LA SCALETTA DEL FILM
Tutto cominciava nell’estate 2012, quando l’agroeconomista Andrea Segrè, da poco nominato alla presidenza del CAAB – Centro Agroalimentare di Bologna, insieme al direttore generale CAAB Alessandro Bonfiglioli elaborava il primo concept di un grande Parco agroalimentare, progettato quale opportunità di risanamento dell’ente e rinnovamento della sua mission istituzionale. Il progetto di una “cittadella del cibo e della sostenibilità”, presentato al sindaco di Bologna Virginio Merola e alla vicesindaco Silvia Giannini, ottenne l’immediato via libera del primo cittadino. Il successivo incontro dei vertici CAAB con Oscar Farinetti di Eataly (30 novembre 2012) innescò il percorso che si sta oggi concretizzando in FICO, la Fabbrica Italiana Contadina così battezzata da Farinetti. Alcuni mesi dopo, il primo luglio 2013, toccò al Consiglio Comunale di Bologna approvare formalmente la proposta di realizzazione di FICO nell’area CAAB: il Centro Agroalimentare di Bologna è infatti una società all’80% partecipata dal Comune. Il passaggio istituzionale si è poi perfezionato il 13 settembre 2013 con la firma del Protocollo di Intesa per FICO fra CAAB, Comune di Bologna, Provincia di Bologna e Regione Emilia Romagna.
La realizzazione di FICO doveva prevedere un’adeguata copertura economica: per questo CAAB aveva nel frattempo avviato un’azione capillare di fundraising privato a sostegno del progetto, che non doveva costare un centesimo ai cittadini: questo il presupposto alla base di Fabbrica Italiana Contadina. Pressoché immediato il riscontro a favore della start up di FICO, accolta in pochi mesi dal sostegno di una trentina di investitori che hanno conferito il capitale necessario a garantire l’avvio del progetto (40 milioni di euro). Il 7 dicembre 2013 è avvenuta la presentazione del progetto alla città e il 19 dicembre 2013 la società Prelios Sgr ha vinto la gara indetta per la gestione del Fondo PAI, Parchi Agroalimentari Italiani, costituito il 4 febbraio 2014 con capitale di 96 milioni di cui 55,5 milioni di euro per l’apporto CAAB e 40,5 milioni di euro di impegni di sottoscrizione irrevocabili da parte di investitori qualificati privati. Nell’ottobre 2014 si è quindi costituita la Società di Gestione Eataly World, guidata dall’Amministratore Delegato Tiziana Primori, con il compito di elaborare, realizzare e promuovere il progetto del Parco Agroalimentare di Bologna, rappresentazione permanente delle eccellenze della filiera del cibo dai campi alla tavola.
Passaggio determinante per la realizzazione di FICO è stato lo spostamento del mercato ortofrutticolo di CAAB. Nella primavera 2015, con la sottoscrizione dell’accordo di trasferimento da parte dei grossisti e operatori del mercato, prendevano il via i lavori per la realizzazione della Nuova Area Mercatale, inaugurata il 4 aprile 2016 alla presenza dei Ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martini e dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Da questo momento il cantiere per la realizzazione di FICO entrava nel vivo dei lavori. Nel giugno 2016 si costituiva infine la Fondazione FICO per l’educazione alimentare e alla Sostenibilità, presieduta da Andrea Segrè: prendeva dunque vita l’anima scientifico-divulgativa di FICO istituita per promuovere l’educazione alimentare e il consumo consapevole attraverso la ricerca scientifica e la formazione. Un’iniziativa realizzata in partnership con il Ministero dell’Ambiente, il CREA e quattro Università italiane. Il 15 novembre 2017 veniva inaugurato e aperto al pubblico il Parco Agroalimentare F.I.CO. Eataly World.
www.caab.it www.fondazionefico.org
www.eatalyworld.it
comunicato stampa