Avete voglia e curiosità di ascoltare dell’ottimo blues in un ambiente genuino ed informale? L’occasione è di quelle ghiotte e rare, proprio per la specificità dell’idea, semplicemente sano blues acustico, e soprattutto per la qualità degli artisti coinvolti. Dal 4 al 6 maggio si terrà il 1° Porky’s Acoustic Blues Festival. Dopo due stagioni di programmazione live sempre più seguite ed apprezzate, il noto locale di Porcia si lancia in questa nuova avventura. Ne abbiamo voluto parlare con Gianni Massarutto, straordinario armonicista, colto e sensibile artista, che di questo blues festival ne è direttore artistico.

Mancano pochi giorni al 1° Porky’s Acoustic Blues Festival: ci vuoi spiegare come ci si è arrivati? Fabio Crovato il titolare del Porky’s aveva un sogno nel cassetto: gestire un blues club. Era qualcosa sulla quale ragionava già da tempo. Quando lo conobbi nell’estate del 2016 mi parlò di questa idea e gli dissi subito che era una pazzia! Un blues club a Pordenone? Io che per suonare ed ascoltare blues ero sempre andato in provincia di Treviso… Era un’idea troppo bizzarra, ma ero troppo attratto da questa opportunità che accettai di farne parte. Abbiamo iniziato a collaborare e la programmazione è iniziata nel settembre dello stesso anno. Sono ormai due anni che il club propone tutti i sabati una programmazione legata a tutte le forme del blues ed i risultati ci hanno incoraggiato. Abbiamo deciso di tentare una nuova sfida: un festival del locale … anche questa iniziativa non si è mai vista a Pordenone.

Il Blues, in provincia di Pordenone, e grazie anche a te: dove sta la specificità di questo piccolo festival? Sono sempre stato attratto dalle atmosfere acustiche e trovo che non si sia mai dato tanto spazio e dignità a questa forma di blues: questa è un occasione per ascoltare il blues nella sua forma più intima senza l’invadenza del volume; inoltre l’ambiente sarà piuttosto informale, più o meno una suonata tra amici.

Qualche parola sul bellissimo programma … Si inizia venerdì 4 maggio (inizio ore 20.30) con Marcello Convertini, voce e chitarra resofonica e Max Manganelli, armonica, un duo di Roma che propone una loro rivisitazione del Delta blues (Bukka White e Sleepy John Estes per fare qualche esempio): la voce di Marcello mi ha veramente colpito per la sua originalità, Max è un armonicista che stimo molto per la personale ricerca sullo strumento.

Dopo di loro ci sarà un pezzo di storia del blues acustico Italiano con Angelo “Leadbelly” Rossi, chitarra e voce, accompagnato da Loris Tagliapietra al contrabbasso. Angelo è un musicista dalla personalità impressionante: lo vidi l’anno scorso e mi diede proprio l’impressione di uno che con il blues avesse una certa confidenza, uno dei pochi che ho visto suonare con la stessa tranquillità con cui suonano i bluesmen americani.

Sabato invece (ore 20.30) , suonerò con Andrea Fiore voce e chitarra, musicista con cui condivido questa passione da circa venti anni: suoneremo dei brani legati alla zona del Piedmont (Virginia), brani legati al periodo prima del blues … Andrea si esibirà con strumenti non convenzionali: cucchiai, ossa, washboard etc.

Saranno poi (ore 22.00) Stephanie Ghizzoni (voce e rullante) e Max Lazzarin (voce e piano) a portarci nelle atmosfere di New Orleans: da quando suonano insieme hanno vinto le selezioni nazionali dello European Blues Challenge e girano l’Europa con il loro spettacolo divertente ed energico. Sono sicuramente il gruppo giusto per chiudere il festival con una vera festa!!!

So che tu personalmente non disdegni alcune sortite nel mondo del jazz e della musica cantautorile: il blues come anima della musica? Direi di sì, il blues si basa sulla semplicità della musica e sull’essenzialità’, come con poche cose si può rendere un’idea che rimane nella testa di chi ascolta, il blues è come la vita: semplice e concreta.

Come lo vedi il panorama della musica dal vivo nella nostra regione? Ci sono molti imprenditori coraggiosi che propongono la musica live nei loro locali, paradossalmente non ci sono molti spettatori, ai miei tempi era l’inverso.
Ci sono molti gruppi, ma la musica dal vivo non è poi così seguita: occorre convincere sempre più che la musica “live“ è un’esperienza irripetibile e che i video su youtube sono tutt’altra cosa …

Capito ragazzi: volete provare un’esperienza unica? Mollate tablet e smartphone e assaporatevi quelle emozioni che solo la musica dal vivo può dare! Non mancate!

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Luca A. d’Agostino © instArt