Victor Hugo passa per Udine. Lo possiamo conoscere attraverso la sedimentazione sapiente di Luca Doninelli, che non attua un adattamento teatrale, ma di più un’opera letteraria a se’ stante, carica di emozionante pietà.
Sostenere I miserabili senza scalfire nemmeno una di quelle pagine non era semplice. Dininelli vi riesce, anche in virtù’ di un monumentale Franco Branciaroli che si identifica in Jean Valjean al punto tale da assumerne la psicologia nel proseguo di una vita travagliata. Cosi Branciaroli è grave e amareggiato appena uscito dal bagno penale, dimostra sicurezze da sindaco, diventa quasi eroe del messaggio di vita nel finale quando potentemente dichiara che rimane solo l’amore. Luca Doninelli , Franco Branciaroli e Franco Però, regista perfetto, prendono per mano un cast di attori brillanti, entusiasti e generosi che si sono lanciati nell’ottocento, facendoci comprendere pienamente l’eternità di un messaggio sostanzialmente manzoniano:il perdono è doveroso, lo vuole Dio che governa il mondo, il recupero è dunque possibile, nessuno deve essere condannato alla perenne emarginazione, in una società che comunque è ben distante dall’essere perfetta.
Gli attori fanno emergere tre eroi, in piena sintonia con il testo di Hugo:il vescovo Myriel (Alessandro Albertin),Jean e
Javert (Francesco Migliaccio, stupendamente capace di farci cogliere le contraddizioni del perfido che viene vinto dalla perseveranza, dopo un travaglio interiore che ci fa ripensare all’Innominato di manzoniana memoria)
Ecco, questa interpretazione, crediamo, ci fa capire di piu’ persino Manzoni, autore al quale Hugo si era evidentemente riferito, se pensiamo alla pienezza del messaggio evangelico, che ci lascia cogliere i protagonisti del bene e colui che -votato al male- è vinto dal generoso abbraccio.
Gradevolissima Cosette bambina, Silvia Altrui, brevissima apparizione ma carica di espressioni vitali, un talento innato. Si muove quasi danzando sul suo inconsapevole dolore.
Le luci evidenziano la misera condizione umana che crea l’ambiente, dalle tonalità cromatiche grigie a quelle gialle,
Cesare Agoni ha fatto la scelta più rappresentativa.
Il Giovanni da Udine applaude lungamente tutti, lo farà anche questa sera mercoledi 21 e domani giovedi 22 novembre.
© Vito Sutto per instArt