ATTESO DOMANI, VENERDÌ 21 MARZO (ORE 20.30), AL TEATRO VERDI DI PORDENONE IL GRANDE EVENTO DI DANZA FIRMATO DAL COREOGRAFO DI FAMA INTERNAZIONALE ROBERTO ZAPPALÀ “TRILOGIA DELL’ESTASI” CHE RACCOGLIE IN UN’UNICA SERATA LE RISCRITTURE DI APRÉS MIDI D’UN FAUNE DI DEBUSSY, IL BOLÉRO DI RAVEL E LE SACRE DU PRINTEMPS DI STRAVINSKIJ, TRE FRA LE PIÙ CELEBRI COMPOSIZIONI DELL’ULTIMO SECOLO. UN UNICO ATTO CON 14 DANZATORI E 9 FIGURANTI IN CUI IL CORPO DIVENTA MEZZO ESPRESSIVO PER INDAGARE L’ESTASI IN TUTTE LE SUE FORME
Il corpo si fa linguaggio, rito, resistenza nella recente creazione di Roberto Zappalà “Trilogia dell’estasi”: atteso domani, venerdì 21 marzo al Teatro Verdi di Pordenone un nuovo, straordinario appuntamento con la Grande Danza. Alle 20.30 sul palco del teatro pordenonese una riflessione coreografica sulle derive della società contemporanea, sulle relazioni umane, sui rapporti tra uomini e donne: negati, esaltati, violati. Un evento che già si profila come un tutto esaurito d’eccezione dove il coreografo di fama internazionale, creatore dell’omonima Compagnia, affronta tre grandi composizioni che hanno segnato il Novecento sinfonico e il suo percorso coreografico tra mistero e rivelazione: Trilogia dell’estasi – in scena al Verdi con la partnership di Servizi CGN – raccoglie in un’unica serata le riscritture di Aprés midi d’un Faune di Debussy, il Boléro di Ravel e Le Sacre du Printemps di Stravinskij. Tre capolavori musicali che attraversano la danza lasciandola vibrare tra tensione e abbandono. Il fulcro di questa trilogia è lo spazio in cui si crea un “dispositivo scenico” che, volta per volta, performance per performance, limita, amplifica e modifica la danza. In un unico atto, i 14 danzatori della Compagnia Zappalà affiancati da 9 figuranti danno vita a uno spettacolo in cui il corpo diventa mezzo espressivo per indagare l’estasi in tutte le sue forme: il piacere e l’erotismo, la solitudine e il sacrificio, il rito e la liberazione. Assieme i danzatori cercano un nuovo immaginario che, tenendo conto del passato, reinterpreta in chiave moderna un mondo ancestrale dal fortissimo fascino evocativo. In un unico set scenico gli interpreti sono impegnati in una partitura coreografica che mette al centro le relazioni umane e le derive della società contemporanea, senza rinunciare alla forza evocativa del passato. Roberto Zappalà, direttore artistico e coreografo della Compagnia Zappalà Danza, sarà in sala per quella che si profila come una serata d’eccezione, con il teatro gremito in ogni ordine di posti: un successo di pubblico che si inserisce in un trend particolarmente positivo per il Verdi, che sta vivendo un momento di eccezionale riscontro dagli spettatori della città, del territorio e da tutto il nordest. Cresce, intanto, l’attesa anche per due grandi protagonisti in arrivo a Pordenone in queste settimane, rispettivamente in ambito teatrale e musicale, a partire da Antonio Albanese che il 28 e 29 marzo porterà al Verdi i suoi “Personaggi”, e Salvatore Accardo, uno tra i più prestigiosi solisti della scena musicale internazionale, violinista e direttore d’orchestra di fama mondiale, che il prossimo 5 aprile riceverà il Premio Pordenone Musica e si esibirà con l’Orchestra da Camera, da lui fondata.
In occasione degli spettacoli, il “Caffè Licinio” sarà aperto dalle 19.00 per un aperitivo o per un buffet pre-spettacolo da prenotare alla biglietteria del Teatro. Tutte le info su www.teatroverdipordenone.it
comunicato stampa