AL TEATRO VERDI DI PORDENONE, DOMANI, VENERDÌ 28 FEBBRAIO, SABATO 1 E DOMENICA 2 MARZO IN ESCLUSIVA REGIONALE IL
“DON GIOVANNI” DA MOLIÈRE, DA PONTE, MOZART. ADATTAMENTO E REGIA DI ARTURO CIRILLO, ANCHE NEI PANNI DEL PROTAGONISTA

Atteso ritorno a Pordenone, domani, venerdì 28 febbraio, sabato 1 (ore 20.30) e domenica 2 marzo (ore 16.30), dell’attore e regista Arturo Cirillo che presenta in esclusiva regionale al Teatro Verdi il suo adattamento del “Don Giovanni”, dove le parole di Molière e di Lorenzo Da Ponte si mescolano alle musiche di Wolfgang Amadeus Mozart. Una riscrittura che, attraversando i generi tra prosa e musica, comicità, poesia e leggerezza, mostra lo splendore dolente di un mito senza tempo.

L’adattamento e la regia sono firmati da Arturo Cirillo, che calcherà anche il palco nel ruolo del protagonista assieme a Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini. Un viaggio attraverso il ritratto di un’anima dannata che Arturo Cirillo saprà rendere surreale e divertente. Lo spettacolo svela, infatti, l’irrefrenabile corsa verso la morte di Don Giovanni, questa danza disperata, ma vitalissima, sempre sull’orlo del precipizio, questa sfida al destino, che appare nuovamente in tutta la sua bellezza e forza.

«Ho deciso di raccontare questo mito, che è Don Giovanni, – spiega Cirillo – usando forme e codici diversi, conservando di Molière la sua capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora il teatro dell’assurdo, e di Da Ponte la poesia e la leggerezza, a volte anche una “drammatica leggerezza”. Poi c’è la musica di Mozart che di questa vicenda riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile. «La mia passione per il personaggio di Don Giovanni, e per il suo inseparabile alter ego Sganarello (come Hamm e Clov di “Finale di Partita”, o come Don Chisciotte e Sancho Panza) nasce all’inizio soprattutto dalla frequentazione dell’opera di Mozart/Da Ponte. Sicuramente i miei genitori mi portarono a vederla al San Carlo di Napoli, come sicurante vidi il film che ne trasse Joseph Losey nel 1979. Ma l’incontro veramente decisivo con questo personaggio, e con l’opera mozartiana, avvenne intorno ai miei vent’anni, epoca in cui frequentavo l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma: in quella occasione questa irrefrenabile corsa verso la morte (l’opera si apre con l’assassinio del Commendatore e si conclude con lo sprofondare di Don Giovanni nei fuochi infernali), mi è apparsa in tutta la sua bellezza e forza. Negli anni successivi (come chi conosce un po’ il mio teatro sa) tra i miei autori prediletti si è imposto decisamente Molière, quindi mi è parso naturale lavorare su una drammaturgia che riguardasse sia il testo di Molière, appunto, che il libretto di Da Ponte», conclude Cirillo.

Lo spettacolo è una produzione Marche Teatro, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale.

Domenica 2 marzo, in sala Spazio Due alle 16.00 in programma Happy Kids: luci, ombre e nuovi mondi. Un laboratorio, curato da Chiara Dorigo e Marcella Basso, in cui i bambini diventano protagonisti di un’esperienza di gioco ‘in autonomia’.

comunicato stampa