LE GIORNATE DEL PREMIO LUCHETTA: A TRIESTE, DAL 15 AL 17 NOVEMBRE, “UNA COMUNITÀ DI GIORNALISTI E NARRATORI, CUSTODI DELLA LIBERTÀ DI STAMPA E DIFENSORI DELLA DEMOCRAZIA”. INCONTRI A TEMA, READING E MOSTRE PER ILLUMINARE LE VIE DELLA PACE. DA GAZA ALLE ROTTE MEDITERRANEE UN’UMANITÀ SEMPRE PIÙ IN PERICOLO.

È dedicata ai diritti delle bambine e dei bambini la prima delle tre Giornate del Premio giornalistico internazionale Marco Luchetta. Venerdì 15 novembre al Teatro Miela alle 16.45 verrà inaugurata la mostra “Diario di bordo. Storia di una nave da soccorso”, a cura di ResQ-people saving people: un diario visivo che attraverso 18 scatti in formato poster racconta le missioni di ricerca e di soccorso lungo la rotta mediterranea e alla frontiera di Trieste, dove solidarietà, accoglienza e sostegno ai diritti delle persone in movimento sono di casa. Dalle 17, il giornalista Riccardo Iacona condurrà l’appuntamento di apertura della XXI edizione del Premio Luchetta intitolato “Il diritto dei bambini e delle bambine alla speranza: un Premio per illuminare le vie della pace”, che vedrà protagonista Daniela Schifani Corfini Luchetta,  presidente della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, e, in collegamento, Haggai Matar, direttore esecutivo del collettivo +972 Magazine, vincitore del Premio Speciale della Fondazione, e Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni.

«Il sottotitolo “Un premio per illuminare le vie della pace” racchiude tutto il senso del premio giornalistico in memoria di Marco – sottolinea Daniela Luchetta -. Cosa c’è oggi di più importante del cercare la pace? Siamo devastati da conflitti che sembrano irrisolvibili, guidati dalla volontà di pochi che condizionano e, nei casi peggiori, distruggono l’esistenza di persone che vorrebbero solo vivere in pace. Con questo Premio cerchiamo di dare voce a chi non ne ha ma paga il prezzo più pesante della prepotenza e dell’incapacità di mediare. Sono particolarmente orgogliosa di presentare il Premio speciale assegnato dalla Fondazione al magazine +972, composto da giornalisti palestinesi e israeliani che cercano di trasmettere al mondo un’informazione corretta. Un raro esempio di equilibrio e di ricerca della verità. Voglio anche ricordare la menzione speciale assegnata a Giacomo Gobbato, un ragazzo di Mestre che a soli 26 anni ha perso la vita nel tentativo di difendere la vittima di un’aggressione. Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di esempi positivi. Di vedere che esistono persone che non si girano dall’altra parte ma si fermano e tendono una mano verso chi sta soccombendo per strada, in mare, in una desolata piazza della città di Trieste». A partire dalle 17.30 prenderà avvio il panel intitolato “Gaza, dove muore la nostra umanità”, un approfondimento sul tema con la partecipazione di Francesca Mannocchi, La7 Attualità, vincitrice categoria Reportage con “Viaggio nei territori palestinesi delle colline a Sud di Hebron: le testimonianze dei bambini che vivono in una spirale di continua violenza e abusi”, Azzurra Meringolo Scarfoglio, Giornale Radio Rai – Rai 1, vincitrice con Massimo Vasciaveo della categoria Radiofonia con “Inviato speciale” e, in collegamento, Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Riccardo Iacona, presidente della giuria che ha selezionato i finalisti e decretato i vincitori: «Le loro parole, racconti ed emozioni saranno l’occasione per gettare la luce sulle tante guerre e sulle drammatiche conseguenze soprattutto per le bambine e i bambini, i più indifesi, le vittime per eccellenza, in Ucraina, nel Medio Oriente, nello Yemen, sulle tante rotte delle migrazioni. Le bambine e i bambini che vengono discriminati dentro i nostri confini, nei campi dove lavorano i braccianti, nelle prigioni. E poi spettacoli teatrali, mostre, reading e incontri a tema, dove faremo il punto della situazione nazionale e internazionale. Saranno giorni molto importanti, dove ritrovarsi come comunità, non solo di giornalisti e narratori, ma di custodi e difensori di un bene prezioso: la libertà di stampa, cioè la benzina della democrazia. C’è chi ha perso la vita per difenderla, non lo scordiamo mai, come i colleghi Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota e Dario D’Angelo e ancora Miran Hrovatin e Ilaria Alpi». Alle 20.30 sarà la voce del giornalista, autore e attivista Gabriele Del Grande a risuonare al Teatro Miela nello spettacolo “Il secolo è mobile. Una storia delle migrazioni in Europa vista dal futuro”. A partire dal suo ultimo libro, Del Grande ha unito l’universo audiovisivo e il teatro dando vita a un monologo multimediale che racconta la storia delle migrazioni sotto un’insolita prospettiva: quella del futuro. L’evento è in collaborazione con il festival S/Paesati.

Per info e aggiornamenti: www.premioluchetta.comwww.fondazioneluchetta.eu

comunicato stampa