Nulla di peggio che ricordare i fasti nella miseria. E cosi gli artisti sono costretti a campare come possono nella Repubblica di Weimar, mentre le ombre del nazionalsocialismo si addensano sul cielo di Berlino. Tutto è scintillante ma allo stesso tempo molto induce a comprendere la decadenza di un tempo storico che non ha lasciato scampo ai suoi protagonisti. È lì che nasce la nostra storia, quella proposta al Giovanni da Udine venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 ottobre, proprio a cent’anni dalle drammatiche finali ore di un impero, quello germanico, che stenta a riconoscere ciò che c’era e ciò che non c’è più.
Il mondo dello spettacolo soffre e Susanne cantante disoccupata si finge maschio e conquista il suo pubblico. Ma il suo fascino suscita sospetti ed equivoci, la donna attore illumina, con la forza scatenante della libertà cercata, le platee. Come andrà a finire?
La libera reinterpretazione di Reinhold Schunzel, continua la stagione di prosa appena iniziata al teatrone udinese, questa divertentissima commedia – tutta da godere – rimane sulle scene tre giorni con la profondità e il sarcasmo di Veronica Pivetti, regia di Emanuele Gamba.
© Vito Sutto per instArt