La Società dei Concerti- Trieste Festival di Trieste- Il Faro della Musica
Concerti sinfonici con prestigiosi solisti di fama internazionale, musica da camera e coreografie nei luoghi più affascinanti della città dedicati alle danze, ma anche bande che sfileranno suonando per le vie della città e nelle piazze, laboratori e spettacoli per famiglie, Hausmusik in case private e nelle sedi pubbliche più rappresentative di Trieste e persino un concerto sul mare davanti a Piazza dell’Unità d’Italia
GIOVEDì 12 SETTEMBRE CONCERTO AL RIDOTTO DEL VERDI CON IL PLURIPREMIATO QUARTETTO GOLDBERG INSIEME A DUE FUORICLASSE, SIMONE GRAMAGLIA, MEMBRO FONDATORE DEL QUARTETTO DI CREMONA, E KYRIL ZLOTNIKOV, FONDATORE E VIOLONCELLO DEL JERUSALEM QUARTET
In arrivo un altro evento di grande rilievo nell’ambito del “Festival di Trieste – Il Faro della Musica”, organizzato dalla Società dei Concerti Trieste insieme al Comune di Trieste, giovedì 12 settembre: un concerto che festeggia due importanti ricorrenze ovvero i 100 anni dalla morte di Puccini e 150 anni dalla nascita di Schönberg, compositori ai quali è interamente dedicato il programma del Quartetto Goldberg, giovane formazione già vincitrice di molti Premi (dal “Piero Farulli” al 42° Premio della critica italiana “Franco Abbiati” al premio speciale della Giuria al Concorso “Marcello Pontillo 2022”) insieme ai due fuoriclasse Simone Gramaglia, viola del Quartetto di Cremona e Kyril Zlotnikov, violoncello del Jerusalem Quartet, spostato preventivamente, causa maltempo, al Ridotto del Teatro Verdi, alle 20.30.
I musicisti eseguiranno “Notte Trasfigurata”, la prima grande composizione strumentale di Arnold Schoenberg e “Crisantemi – Elegia per Quartetto d’archi” e “Tre Minuetti” sempre, per quartetto d’archi, di Puccini.
«Verklarte Nacht, La Notte Trasfigurata» – sottolinea Simone Gramaglia – «esprime un mondo e un’epoca con la sua bellezza, le sue sfumature, le sue finitezze e le aperture sul futuro; è senz’altro un gioiello unico da poter suonare e ascoltare».
Questo primo grande capolavoro di Arnold Schoenberg, composto nel 1899, appartiene alla prima fase creativa e mostra quanto questo artista avesse raggiunto una impressionante perizia nel creare straordinari capolavori tardo romantici con linguaggio ancora ai confini della tonalità. Solo più tardi avrebbe intrapreso altre, più rivoluzionari percorsi. Nato come composizione da camera per sestetto d’archi, fu poi tramutato anche in un poema sinfonico con una grandiosa orchestrazione. Il tema ispiratore è tratto da una poesia di Richard Dehmel. Un uomo e una donna vagano tra gli alberi, in una notte fredda, illuminata dalla Luna (un topos della poetica di questo autore). Lei confessa di aspettare un figlio di un altro, dal quale si era illusa di essere amata, e di aver creduto che un bambino avrebbe dato senso, se non felicità, alla sua vita. Lui le assicura che l’amore che provano l’uno per l’altra li unirà e farà sì che entrambi amino pienamente quella creatura. La Notte Trasfigurata è dunque un momento di passaggio: dall’amore concepito come puro sfruttamento, a un amore vero, totale e assoluto.
Si tratta invece di un lavoro quasi completamente avvolto nel mistero l’esecuzione del Quartetto per archi di Puccini di cui si conosce pochissimo: composto presumibilmente tra il 1880 e il 1883 – cioè nel periodo degli studi al Conservatorio di Milano – è stato oggetto di una paziente opera di ricostruzione dato che solo il primo movimento ci è giunto integro e scritto da Puccini stesso ma non in partitura, solo nelle quattro parti; gli altri tre movimenti sono stati ritrovati nel corso dei decenni seguendo le tracce di quello che l’autore ha battezzato «Quartetto in re». L’elegia “Crisantemi” composta di getto la notte del 18 gennaio 1890 per la morte a quarantacinque anni di Amedeo di Savoia, secondo figlio del re d’Italia Vittorio Emanuele II, è senza dubbio il suo titolo strumentale più conosciuto e in seguito fagocitata dall’Intermezzo della Manon Lescaut.Il programma continua con Tre Minuetti per quartetto ad archi, scritti all’inizio del 1884 forse come esercizio rococò di preparazione del clima di Manon Lescaut o come semplice divertissement di pezzi da ballo per studio.
Il Festival di Trieste è organizzato dalla Società dei Concerti in co-organizzazione con il Comune di Trieste, la collaborazione della Fondazione Teatro Lirico G. Verdi di Trieste, del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Il Rossetti, del Conservatorio G. Tartini di Trieste, della Scuola di Musica 55-Casa della Musica e della Direzione Marittima Friuli Venezia Giulia – Capitaneria di Porto di Trieste, e grazie al contributo del Ministero della Cultura – Progetti Speciali FNSV 2024, del main sponsor Generali Italia Spa, dei sponsor Banca360 e Siot-Tal, il sostegno di Fondazione Casali Ets e Fondazione CRTrieste e di mecenati Artbonus
comunicato stampa