Due appuntamenti in due giorni per la ventunesima edizione di “Musica cortese”, iniziativa organizzata dal Dramsam-Centro Giuliano di Musica Antica. Giovedì 11 luglio la kermesse approda alla tenuta di Villanova di Farra dove, alle 19, è in programma “Vini petrosi”, un percorso di carattere storico-naturalistico a cura di Daniela Markovich che, dato il clima particolarmente afoso di questi giorni, si svolgerà in gran parte nelle fresche cantine della tenuta , le cui origini risalgono alla fine del’400. Alle 21 è poi atteso un concerto dal titolo “Infiniti riflessi” che vedrà sul palco l’ensemble Aquilegia.
Tema dell’esibizione è “Amore e ossessione nel lai di Narciso”. L’evento prende spunto dal mito di Narciso, il giovane bellissimo che si innamora del proprio riflesso in uno stagno, fino a morire di stenti: è, la sua, una vicenda tra le più rintracciabili in letteratura, dal poeta latino Ovidio a Rainer Maria Rilke, toccando trasversalmente anche altre discipline, come la psicanalisi. Ma come veniva raccontata questa storia nel 14.mo secolo? Per rispondere a questa domanda, l’Aquilegia propone un racconto in musica del lai Narcisse, breve componimento poetico in antico francese, pervenutoci attraverso più fonti manoscritte fra il 12.mo e il 14.mo secolo.
Venerdì, invece, “Musica Cortese” si sposta alla corte Marco d’Aviano di palazzo Torriani, a Gradisca d’Isonzo, dove alle 21, è previsto un altro concerto, proprio con l’ensemble Dramsam, formato da Alessandra Cossi (voce e percussioni), Elisabetta de Mircovich (voce e viella), Marco Ferrari (flauti), Fabio Accurso (liuto) e Claudio Zinutti (voce e organo portativo). La prolusione storica è affidata a Riccardo Drusi, docente all’università Ca’ Foscari di Venezia. “Sirventes”, questo il titolo dell’appuntamento, è un percorso musicale che parte da un dato di fatto: i secoli bui vissuti dalla Chiesa. L’ecclesia, infatti, nata come comunità per la cura delle anime e poi sedimentata e radicata nel tessuto sociale dell’Europa medievale, ebbe certo un ruolo di guida spirituale ma nel tempo divenne anche luogo di corruzione e di gestione del potere politico legato al mercimonio. Questa Chiesa corrotta generò durante Medioevo e Rinascimento fenomeni di contestazione e denuncia, come nel caso dei Carmina Burana che contengono una sezione dedicata alla corruzione morale degli esponenti del clero.
Comunicato stampa