Un concerto memorabile per UdineEstate 2024, che propone sempre grandi eventi con artisti di caratura mondiale, racchiusi in una cornice storica di grande bellezza architettonica e storica come quella del Castello di Udine. Sul palco è il momento di uno dei più grandi chitarristi della scena globale: Yngwie Malmsteen. Sono le 21:38 e tutto ha inizio. La botta sonora che investe il numeroso pubblico è energia allo stato solido! Metal neoclassico sparato a millemila watt, per la totale estasi degli amanti della chitarra elettrica!. Alcuni dubbi sulla taratura delle frequenze… di chi sia la colpa non si sa, quindi mi limito a cercare di riconoscere le frequenze delle famose 6 corde suonate da un milione di dita che si muovono a velocità impressionante, tempestando il background di supporto in modo così preciso da sembrare umanamente impossibile, cose da AI. Energia rock e classica nelle mani di questo grande artista. Nel suo mood c’è molta presenza dei grandi della intramontabile musica classica. Un contrasto che sembra impossibile, eppure è proprio qui che l’umano fa la differenza. Dove è impossibile, qualcuno trova la quadra. E #Malmsteen è la chiave perfetta. Arpeggi eroici su qualsiasi posizione, banding istrionici, leva sapiente, armonici paradisiaci, larsen comandati da cuore in gola, scale armoniche di qualsiasi tipo, probabilmente anche sconosciute, power chords come tuoni, suoni generati da una muraglia di Marshall che fa invidia a quella cinese. Fa impressione vederlo andare ad aggiustare il suono di una delle numerose testate (capace di comprenderne la differenza nel tono) impilate tipo mattoni, a fare da fondale a lui e alla sua chitarra che vola ovunque sulle note prodotte dalle sue dita alla velocità della luce… una chitarra che vola girando sul suo collo, tenuta dalla cinghia… vola verso l’assistente di palco di turno che la prende naturalmente al volo mentre si accinge a passarne un’altra (virtuoso anche lui)… vola per terra continuando a suonare in tonalità perfetta… vola su una cassa per strisciare le corde sul suo bordo. I delay si sprecano, ma è stupendo come li usa. Spettacolo nello spettacolo, mentre il volume del quartetto metal credo arrivi fino alla luna! Lancia plettri da tutte le partii mentre suona e, ogni tanto, con un calcio li aiuta a raggiungere il pubblico. Per cercare energia chiama subito il pubblico sotto il palco e passa un nano secondo che siamo tutti in piedi per riuscire a vedere qualcosa. Ogni tanto mi siedo e sfrutto i cellulari che sono in modalità video record da tutte le parti. Ormai è un must! Bellissima la voce del tastierista Nick Marino mentre Emilio Martinez al basso e Brian Wilson alla batteria orchestrano il resto. Peccato che ogni tanto non si senta la voce e anche la chitarra, almeno da dove sono io, soffocata da una batteria che impera su tutto, insieme al basso. Si diverte Yngwie, si diverte proprio, e vola tra un brano e l’altro di un repertorio ricco di virtuosismi che contribuiscono alla storia del Metal. L’inizio è con Rising Force, per passare poi a I’ll see the light tonight per poi viaggiare nel suo vasto repertorio dove ci sono anche Soldier, No Mercy e persino una Smoke on the water eseguita alla perfezione… praticamente il concerto è una festa del solo e dell’arrangiamento di chitarra, che emoziona continuamente con le sue evoluzioni tra lead e classic. Tecnica di altri mondi, dove per lui tutto è possibile! Il pubblico è Metal e quindi la standing ovation non è un problema sin dall’inizio. Il concerto fila rapido e c’è anche spazio per qualche arpeggio di chitarra classica con immancabile delay spinto. Un gran bel regalo quello di Malmsteen a questa città che trasporta cultura in ogni direzione, perché l’apertura al tutto è sempre la scelta migliore. Grazie a #Malmsteen e alla sua band e grazie a UdineEventi e Azalea per avermi dato la possibilità di essere presente al concerto di uno dei più grandi chitarristi del nostro tempo.
Stay tuned, ci sono tanti altri eventi in programma, non perdeteli.
© Massimo Cum per instArt
© Foto Simone Di Luca