Anna è una aspirante attrice che si arrabatta tra piccole parti in spettacoli per bambini. E’ figlia d’arte: suo padre Eusebio è un famoso regista, da poco mancato. Anna sogna di diventare una protagonista, sogna di vincere premi prestigiosi, ma i suoi sogni si scontrano con una realtà di mediocrità. Diego è il regista di serie tv di successo che in seguito ad un incidente aereo, dal quale esce pressoché indenne, sprofonda in una crisi artistica che lo porta a rinnegare il lavoro fin lì svolto e a decidere di dedicarsi alla realizzazione di un film di spessore, tratto dalla sceneggiatura scritta proprio da Eusebio, padre di Anna.
È l’intersecarsi delle storie di Anna e Diego il filo conduttore dello spettacolo Ciarlatani andato in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, prodotto da Il Cardellino, Spoleto Festival dei Due Mondi, Teatro di Roma Teatro Nazionale.
Protagonista un bravissimo Silvio Orlando, in scena con altri tre attori Francesca Botti, Francesco Brandi e Blu Yoshimi.
Le storie dei due protagonisti si intersecano senza mai incontrarsi e raccontano il disagio esistenziale che i due provano nei confronti di una realtà nella quale non si riconoscono.
La scenografia si compone e si scompone in immagini sempre diverse, dove trovano spazio sogni, episodi reali, flashback e proiezioni future; a rappresentare desideri e disillusioni e dove prende vita la varietà di personaggi via via interpretati dai quattro attori.
Nel mezzo, tra gli altri, ci sono infatti il produttore cocainomane e in preda all’alcool, che ha appena ricevuto l’ok dalla attrice più famosa del momento per partecipare alla serie tv che probabilmente non si farà, e l’autore che si rende conto di avere, consapevolmente o meno, attinto a piene mani dai lavori altrui per le proprie sceneggiature.
Insomma un intrico di personaggi e storie difficile da riepilogare, che racconta il mondo dei teatranti e dei cineasti e lo ritrae attraverso protagonisti alle prese con la difficoltà di affrontare il tema dell’insuccesso e dei desideri irrealizzati.
Ciarlatani è il pluripremiato testo dello spagnolo Pablo Remòn, che firma la regia dando alle diverse storie stili differenti: da quello più teatrale della storia di Diego ambientata quasi totalmente nella stanza di un ospedale a quello più cinematografico con il quale la vicenda di Anna viene raccontata in diverse ambientazioni e diversi momenti e mediata dalla voce di un narratore che si rivolge direttamente al pubblico.
Ciarlatani è uno spettacolo che riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore chiamato a seguire le vicende dei vari protagonisti e delle loro difficoltà, che alla fine possono essere quelle di ciascuno di noi alle prese con i nostri piccoli o grandi fallimenti e i nostri sogni infranti.
Laura Fedrigo