Anche il Teatro Verdi di Gorizia celebra i cento anni della pubblicazione de La coscienza di Zeno, capolavoro della letteratura del Novecento, romanzo antesignano di respiro potentemente europeo, ironico e di affascinante complessità. Il nuovo allestimento del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, prodotto assieme a Goldenart Production con la regia di Paolo Valerio, sarà in scena martedì 28 novembre alle 20.45 come secondo appuntamento del cartellone di Prosa della Stagione artistica 2023/2024. Zeno avrà il volto di Alessandro Haber, attore dal carisma potentissimo e dall’istinto scenico assolutamente personale, che fuori da ogni cliché sa coniugare ironia e profondità in ogni interpretazione. Lo spettacolo sarà preceduto alle 18 da un approfondimento che aprirà la rassegna Incontri al Verdi, nel Ridotto Macedonio con ingresso libero. La prolusione, a cura dell’Università della Terza età, sarà tenuta da Barbara Sturmar. La figura monumentale di Italo Svevo e il suo straordinario romanzo psicanalitico rappresentano un momento di profondo, universale significato. La coscienza di Zeno possiede una propria vivace teatralità, per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominata dalla coinvolgente, complessa e attualissima figura di Zeno Cosini. Il romanzo sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con il mondo e con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato, e i suoi ostinati – ma mai del tutto convinti – tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando sorprendentemente quotidianità borghese a episodi surreali ricchi di humour e di verità, e ad illuminazioni che possiedono una forza che ancora ci scuote. Ad Haber è affidato il compito di coniugare la profondità e l’ironia surreale del protagonista, tratteggiandone la complessità e la fragilità, il senso d’inadeguatezza e i successi, l’autoassoluzione e i sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi in armonia con la società.

comunicato stampa