Ho incontrato Tony Longheu alla giornata di chiusura del Festival Madame guitar, tenutosi a Tricesimo a cura del Folk Club Buttrio. Tony si è esibito nello splendido scenario del Castello assieme al musicista sudafricano Nibs Van Der Spuy. Sono passati già quasi due anni dall’uscita del suo ultimo lavoro Points of view e abbiamo fatto una chiaccherata sull’album e sulle sue ultime esperienze musicali. Tony Longheu – compositore, chitarrista, cantante e musicista sperimentale, appassionato di loops e accordature aperte – è stato da sempre influenzato da diversi generi musicali (blues, rock, jazz, ambient e avantgarde) e questa sua versalità lo ha portato a collaborare con diversi gruppi e cantautori, tra i quali cito, oltre a Giulio Venier e Lino Straulino anche lo scrivente, negli album Incuintretimp (2015) e Truoisparis (2017). Per l’etichetta udinese Nota di Valter Colle ha pubblicato tre CD: Lo-Fi Project: 0.1 nel 2006, 0.2 I Go Ahead! (2008) e 0.3 Ambient / Noises (2011), con sonorità che si snodano tra ambient, rock e sperimentazione. Nel 2019 è uscito il disco BluesBeyond, per Aua Records, un percorso che parte dal blues delle origini fino ad arrivare a quello dei nostri giorni, con classici rivisitati e composizioni originali. Alla fine del 2021, quindi, è uscito Points of View, sempre per Aua Records, un disco strumentale dove Tony suona chitarre acustiche interfacciate ad effetti elettronici, con composizioni che omaggiano la chitarra acustica contemporanea, il filone che si ispira alla cosiddetta primitive guitar ideata da John Fahey. Il CD è composto da 10 tracce, a partire dalla frizzante Lucy & the pallet, in tonalità maggiore con armonici e dissonanze, per proseguire con Bettigiust, contraddistinta da un delay incessante, Nubi sparse, riff molto convincente a cavallo tra il blues e sonorità che evocano larghi panorami desertici e – azzardo – qualcosa degli EL&P. Blue, grey & delay è un pezzo energico con accordatura aperta, Patti has made a plumcake, è un blues classico e ben riuscito, Blues#58 ha un titolo che già racconta il suo contenuto, la distorta e ipnotica A moths fly e Impro raga#55 presentano soluzioni giocate sui tasti acuti della chitarra acustica. Chiudono l’album due brani registrati in altrettante sessioni live: Mastro birraio (a Romans d’Isonzo) e Dal molo (circolo Potok di Stregna).
Tony, innanzitutto, quando hai iniziato a suonare la chitarra e quali sono i tuoi principali riferimenti artistici?
Ho iniziato a strimpellare la chitarra intorno ai 14 anni, poco prima del terremoto del ‘76 in Friuli, (stavo suonando proprio la chitarra quella sera, quando arrivò la prima scossa). In quel periodo, frequentando alcuni amici, tra cui Claudio Cappelli – batterista e compositore Friulano con cui ho condiviso alcuni progetti musicali interessanti – ho scoperto la musica progressive, la west coast ed il blues, inoltre mi appassionavano alcuni cantautori, in particolare: Bruce Cockburn, John Martyn, Neil Young e David Crosby. Cominciai quasi subito a comporre cose mie, in un inglese maccheronico, con accordature aperte inventate da me (così credevo allora) perché facevo fatica a suonare con l’accordatura standard. Poi tramite altri amici e un manuale imparai a suonare in accordatura standard anche canzoni di altri artisti che mi piacevano.
Ci puoi parlare del tuo percorso musicale e delle tue collaborazioni?
Ho cominciato seriamente a suonare nel 1999, suonando da solo in alcuni locali di Udine e dintorni, con chitarra e basi midi, nel frattempo conobbi Giulio Venier, violinista/ polistrumentista, che apprezzava la mia grinta, la mia voce ed anche il fatto che usavo la chitarra con effetti e “Loops machine”. Ho collaborato con lui per alcuni anni suonando Folk rock in giro per il Friuli, in Veneto e anche una volta in Svizzera. Parallelamente avevo cominciato a registrare brani strumentali, usando la chitarra e i suddetti effetti, creando tappeti ambient su cui improvvisavo assoli. Molte di queste registrazioni sono finite, nel corso degli anni, su tre cd, prodotti dall’ etichetta Nota, di Valter Colle, intitolati “ Lo-Fi Project” 0.1, 0.2 e 0.3. Nel corso degli anni ho inoltre collaborato con vari artisti e gruppi: Giulio Venier Group, gli Exposurensemble e molti altri, partecipando come “session Man” alle registrazioni di alcuni cd di Artisti quali Lino Straulino, Franco Giordani, Miki Martina, Claudio Cappelli, Moth’ Tales, Fabio Ulliana & Off Limits Band.
Raccontaci la tua esperienza a Madame guitar con Nibs Van Der Spuy.
Dopo l’uscita del mio ultimo CD Points of view, Marco Miconi, ideatore e anima del Festival “Madame Guitar”, mi contattò per presentare il mio cd nella sua trasmissione radio “Folk e dintorni“ su Radio Spazio, disse di apprezzare molto questo mio ultimo lavoro e qualche mese fa, mi propose di partecipare al suo festival, con un artista Sudafricano, Nibs Van der Spuy, che non conoscevo. Marco disse che secondo lui, c’ erano diverse affinità tra di noi e che a Nibs sarebbe piaciuto collaborare con un artista locale in occasione di questa edizione e mi suggerì di contattarlo via email. Così feci e Nibs ne fu molto contento. Seguirono quindi una serie di scambi via email, dove ci accordammo sul da farsi. Il 23 settembre di quest’anno, giorno precedente al concerto, Nibs ed io ci incontrammo per la prima volta e ci mettemmo a provare i pezzi da eseguire il giorno dopo. È stata una bellissima esperienza suonare con lui, io ero molto emozionato, ma lui mi rassicurò e tutto andò per il meglio. Oggi quindi, ho trovato un nuovo amico, un ottimo musicista che spero di incontrare di nuovo al più presto. Devo ringraziare Marco Miconi di questo.
Come mai hai deciso di registrare questo album completamente strumentale?
Il CD è stato registrato durante il Lockdown, un periodo difficile per tutti, quindi anche per me; ogni sera, dopo cena, scendevo in cantina e prendevo una delle mie chitarre, suonavo un pezzo e lo registravo immediatamente: “buona la prima “ insomma! Mi resi presto conto che avevo diverso materiale a disposizione, ma che non avevo scritto nessun testo. Pensai che, durante quel periodo che passammo tutti, soprattutto in televisione, c’erano molti personaggi che parlavano e dicevano tutto ed il contrario di tutto, decisi allora di spegnere la TV e di fare un album senza cantare, anche perché, durante quel periodo, ascoltavo molta musica strumentale, soprattutto John Fahey, un chitarrista che mi ha sempre affascinato. Infatti nel CD vi sono alcuni brani che ho composto pensando a lui.
Dove hai registrato l’album?
L’album è stato registrato nella mia cantina, quasi tutto al primo tentativo, per registrare ho usato il telefonino o un piccolo registratore digitale. Poi sul computer, ho cercato di migliorare la qualità del suono, ma senza forzature, in modo lasciare il suono “ grezzo”. Una scelta voluta.
Se dovessi scegliere il tuo brano preferito di Points of view, quale ascolto consiglieresti?
Non saprei, amo molto Moth’s fly, che è dedicato alle persone che se ne sono andate troppo presto, Mastro birraio, Nubi sparse… difficile per me scegliere.
Alcuni titoli dei pezzi sembrano ispirati a situzioni quotidiane…. è corretto?
Certo, alcuni di quei brani hanno una storia dentro, nubi sparse, ad esempio è nato dopo aver sentito il bollettino meteo, Patty has Made… invece parla della mia vicina di casa che aveva fatto una torta e ci aveva mandato una fetta a casa. Situazioni anche di quotidianità quindi. Altri brani invece sono vere e proprie improvvisazioni di chitarra, a volte con l’ausilio di processori digitali.
Quali accordature hai utilizzato nell’album, e quali strumenti?
Più o meno l’accordatura Standard e la Open C, in Betelgeuse l’accordatura è piuttosto interessante: CGCCGD…
La cover dell’album è molto bella, sei rappresentato come un verio e proprio bluesman. E’ questa l’immagine che più si adatta al tuo modo di vivere la musica?
Beh quella è una foto che è stata elaborata da una mia immagine che avevo postato su Facebook, da Andreino Cocco, armonicista Blues di Bologna, poi il grafico che ha fatto la copertina del CD, l’ha trasformata in un francobollo. Io, in realtà, non mi sono mai sentito un Bluesman, però molte persone mi hanno detto che il Blues lo suono piuttosto bene, che riesco a trasmetterlo, ad esternarlo, non lo so forse è vero, anche Nibs me lo detto!
Come vedi il presente a livello musicale? Mi pare molto difficile trovare spazi adeguati per suonare e anche l’interesse per artisti che propongono musica originale non mi sembra molto alto….
La gente che incontro durante le mie esibizioni, a parte qualche rarissimo caso, frequenta locali dove la musica è considerata puro intrattenimento, quindi il musicista è spesso costretto a suonare cover di artisti conosciuti, io cerco sempre di mescolare le cose, proponendo cose mie e rivisitazioni di classici del blues e del rock, cerco inoltre di raccontare le storie legate al brano che propongo, a volte però mi è capitato di sentirmi dire: ”suona! E non parlare troppo!” Altre volte invece mi hanno caldamente invitato ad abbassare il volume perché disturbavo le conversazioni degli astanti… Mah! Non ne verremo mai fuori da questa cosa. Gli spazi per fare musica d’ascolto sono pochi qui da noi e bisogna arrangiarsi o stare a casa. Molti bravi musicisti che conosco, non suonano più dal vivo per scelta e a me dispiace molto.
Nei tuoi attuali ascolti ci sono nuovi artisti? Oppure sei più legato a musicisti del passato?
Di solito ascolto cose del passato, mi capita di scoprire qualche artista nuovo o che non conoscevo, come Nibs, ad esempio, una recente scoperta è stata quella di Amos Lee, un altro è stato Chris Withley, non lo conoscevo e mi ha folgorato, di nuovi artisti, che sono emersi negli ultimi anni, sinceramente, non ne conosco molti…
Tony, devi sapere che Chris Withley è uno dei miei artisti preferiti, uno che non si è mai piegato alla musica commerciale… Come vedi l’attuale panorama musicale del Friuli?
La scena musicale in Friuli è piena di artisti, alcuni davvero bravi, non solo cantautori, ma anche artisti pop, musicisti che fanno elettronica e jazzisti. Purtroppo, come già ho detto, gli spazi per suonare ed essere ascoltati sono molto pochi, si punta all’intrattenimento e non all’arte, secondo me.
Stai pensando a nuovi progetti musicali?
Ho in lavorazione un cd di musica elettronica, altra mia passione, inoltre sto lavorando ad un nuovo progetto Blues che si intitolerà Bluesbeyond Again, e che sarà il seguito del cd Tony Longheu’s Bluesbeyond del 2019. Non so ancora quando usciranno.
Come è possibile acquistare e/o ascoltare i tuoi album e, in particolare, Point of view?
In rete su Bandcamp ci sono i miei due ultimi CD e si possono acquistare, su Reverbnation puoi ascoltare alcune mie tracce, su Spotify, inoltre presso Aua Records puoi acquistare i miei due ultimi lavori, anche su Itunes c’è qualcosa. Inoltre puoi trovare il mio ultimo cd ai miei concerti.