Sicuramente colpisce alle prime note la freschezza di questo giovane artista. Alberto Cotta Ramusino, per tutti Tananai nomignolo datogli dal nonno per la sua vivacità, che si cala a detta sua per la prima volta davanti alla platea pordenonese. Cammina, si muove, corre sul palco scende tra i ragazzi che, e si sente, lo adorano. Cantano a squarciagola le sue canzoni all’unisono con il loro idolo ed è una bella sensazione. Emozionante. La contaminazione di genere è totale per quanto ci riguarda ma è presente un comune denominatore: la melodia. Il fraseggio melodico che anche nei pezzi più rock, si fa sentire. Il timbro di voce è particolare. I brani non hanno una loro identità, che andrà ricercata con il tempo ma TANANAI ha tutte le carte in regola per reggere l’urto del tempo e consacrarsi come autore del presente e del futuro. Sul palco due chitarre Riccardo Onori e Federico Cavion, Lucio Fasino al basso, Donald Renda alla batteria e Daniel Bestonzo alle tastiere. Arrangiamenti semplici, si passa dall’elettronica al rap al pop con disinvoltura mostrandoci tutte le sue anime musicali. Baby Goddamn, Esagerata, Sesso occasionale, Abissale tra le più gettonate e alla fine dello spettacolo Tango. Questo pezzo splendido per la lirica e suggestivo per il testo ti avvolge come una coperta e ti fa sentire protetto. Grazie ad Azalea per averci portato l’ennesimo spettacolo di livello e uno dei giovani artisti italiani più ascoltati del momento.

@ Maurizio Cum per instArt