PORDENONE – Si apre lunedì primo ottobre, alle 15.30 nell’Auditorium del Centro Culturale Casa Zanussi di Pordenone, il 37° Anno Accademico dell’Università della Terza Età di Pordenone. Nei 50 anni dalla scomparsa, proprio a “Lino Zanussi: l’attualità dei suoi progetti per Pordenone” sarà dedicata la prolusione, affidata a Luciano Padovese, teologo e operatore culturale, fondatore del Centro Culturale Casa Zanussi; e al giornalista Giuseppe Ragogna, già vicedirettore del quotidiano Messaggero Veneto. La lungimiranza di Lino Zanussi sull’evoluzione della città dal punto di vista culturale sarà dunque al centro dell’incontro: fu proprio Lino Zanussi ad avere l’idea di un centro di aggregazione giovanile di nuova concezione, che venne affidato al coordinamento del giovane Luciano Padovese, capace di declinarne e potenziarne le specificità fino a trasformare la Casa dello Studente in un centro polifunzionale con attività culturali per persone di tutte le età. «Tante considerazioni sulla grandezza storica e umana di questo uomo – osserva Luciano Padovese – Lino Zanussi era uomo che partiva da grandi sogni per tradurre in progetti e realizzazioni che in pochi anni lo resero personaggio internazionale. Pensare in grande e la chiave per ricordarlo: per Lino Zanussi questo significava mettere in primo piano la formazione e la cultura, attraverso interventi destinati innanzitutto ai giovani, ma aperti a tutti. Concetto alla base di suoi progetti concreti, come la Casa dello Studente intesa quale centro socio-culturale aperto a tutti».

Proprio in questa direzione vanno le molteplici proposte dell’UTE: 249 incontri per 31 corsi e 29 laboratori, una vera e propria palestra di condivisione e iniziative capillari, con spazi di creatività e condivisione, tutor professionisti, momenti per migliorare le proprie capacità mnemoniche e relazionali. Partecipare ai laboratori UTE significa lavorare in piccoli gruppi, acquisire nuove competenze con il valore aggiunto della socializzazione che si sviluppa nel tempo.

«Nove mesi di attività e tanti corsi aperti agli iscritti – spiega la presidente UTE Adriana Predonzan – con cicli di lezioni sui temi più vari, dall’archeologia alla storia, dall’etica alla filosofia, dalla medicina alle scienze, alla geopolitica, all’arte, alla musica e alla letteratura. E inoltre visite in regione, viaggi in Italia e all’estero, quest’anno con meta la Russia. Il tutto tenendo presente la necessità di superare gli stereotipi sull’anziano e di dare importanza al suo ruolo sociale, di favorire il dialogo e la socializzazione, di promuovere il territorio, di costruire identità. Contribuire a promuovere identità è un impegno che ci siamo dati da tempo. Insistiamo quindi nel ricercare sinergie e collaborazioni, per condividere nuovi percorsi per la costruzione di un territorio responsabile, anche socialmente, con il nuovo Piano di Zona in fase di elaborazione da parte del Servizio Sociale dei Comuni dell’Ambito Urbano. Partecipiamo all’Osservatorio Anziani del Comune e diamo adesione a proposte di soggetti diversi che mettono in evidenza il ruolo formativo e culturale della nostra università. Lavoriamo su progetti condivisi con altre università a livello regionale e nazionale per evitare isolamento e polverizzazione delle risorse. Tutto questo impegno è volto sia a costruire identità del territorio, condivisa con i diversi attori».

UTE 2018/2019, PANORAMICA SUI CORSI Ne elenchiamo qui di seguito solo alcuni di quelli che inizieranno nei primi due mesi. Scoprire il pc e internet, a cura di Enrico Ros web designer, da lunedì primo ottobre. Nonostante la grande diffusione di smartphone e tablet, il computer è ancora uno strumento pratico e indispensabile per effettuare alcune operazioni. Non è mai troppo tardi per imparare ad utilizzarlo. Con questo laboratorio, in 21 incontri, scoprirai com’è fatto un computer, come utilizzarlo e come compiere alcune operazioni basilari necessarie per la gestione di documenti digitali e di fotografie. Durante il laboratorio ci avvicineremo anche al mondo di internet: cercare una notizia di attualità o una ricetta di cucina, scrivere una mail, capire cosa sono i social network e quale il comportamento corretto per utilizzare internet. Fondamenti di disegno, a cura di Marta Lorenzon, da venerdì 5 ottobre. Quando si disegna dal vero, spesso si è influenzati dalla propria idea stereotipata di soggetto e non siamo sempre in grado di rappresentarlo per come appare veramente. Questo perché nella vita di tutti i giorni sono moltissimi gli stimoli visivi che riceviamo, e dunque l’occhio si abitua a semplificare le informazioni che riceve. Disegnare fedelmente la realtà è possibile, invece, solo con sguardo critico e attento, per questo il laboratorio si pone l’obiettivo d’introdurre l’allievo a una nuova maniera di vedere. Particolare attenzione verrà data alla struttura e alle proporzione del disegno; si lavorerà con matita su carta. Ciascun allievo sarà seguito passo a passo dall’insegnante, così da adattare l’insegnamento alla capacità di ognuno. Rivolto a chi ha già frequentato il laboratorio l’anno scorso o per chi ha già un po’ di esperienza. Gioco del riordino, a cura di Ornella Sut da lunedì 15 ottobre. Il grande successo del best seller “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo, ha posto anche in occidente il tema del riordino, inteso non solo come gestione di spazi e materiali in un’area definita, ma con tutte le implicazioni di senso, di armonia ed equilibrio che esso contiene. Il laboratorio, attraverso momenti di gioco e confronto di gruppo, propone di dare strumenti per vivere lo spazio: uno spazio ricco e denso di relazioni, che sa creare serenità per noi e per le persone che condividono la nostra casa o l’ambiente del nostro lavoro. Un abitare che diventa scelta: abitare lo spazio e le case, “abitare” le relazioni e gli spazi che dedichiamo a noi, alle nostre passioni, agli altri. Creare benessere, contribuire all’equilibrio, attraverso il migliorare l’efficienza del nostro impegno e delle cose di cui ci serviamo. Quindi costruire consapevolezza e gestire il proprio spazio. Biomusica, la vocevolutiva, a cura di Marianna Palillo da martedì 16 ottobre. Tutti i giorni impieghiamo la nostra voce per esprimerci, per comunicare con gli altri e in molti casi la usiamo come strumento di lavoro per il nostro mestiere. Adoperare la voce fa emergere stati emozionali, pensieri, giudizi, paure, ricordi e non sempre siamo capaci di gestire ciò che emerge dentro di noi all’improvviso e ci travolge. Perché le nostre emozioni ci fanno sentire un nodo alla gola e non riusciamo più a parlare? Utilizzeremo tecniche integrate quali: esercizi corporei, vocalizzazioni libere, immaginazione creativa, visualizzazioni, tecnica vocale, utilizzo della voce nello spazio, consapevolezza vocale, voce ed impressioni emotive, voce ed elementi naturali. Il laboratorio è rivolto a tutti coloro che vogliono conoscersi di più attraverso la loro vocalità. Tai Chi Chuan, a cura di Teresa Pitton da mercoledì 17 ottobre. Quest’antica disciplina affonda le sue radici nella Cina di 2000 anni fa, dove è stata pazientemente elaborata e sviluppata da una ininterrotta catena di maestri che l’hanno trasmessa ai giorni d’oggi nel suo spirito più puro e originario. Agisce come strumento di equilibrio tra diverse funzioni organiche, calma l’ansia, equilibra il sistema nervoso, favorisce la concentrazione, aiuta la circolazione sanguigna. Viene impiegato con successo negli ospedali cinesi come metodo per la riabilitazione dei malati. La pratica del Tai Chi Chuan consiste in un rituale fatto di movimenti, nei quali l’ispirazione alla natura e alle sue molteplici manifestazioni è pregnante. La fluidità dei movimenti è simboleggiata dallo scorrere delle acque di un fiume, la loro stabilità dalla maestosità di una montagna, il respiro dal vento che, soffiando, va ovunque penetrando ogni cosa. La confidenza con il proprio corpo e con il proprio respiro che progressivamente si sviluppa praticando il Tai Chi, permette di sentire che il corpo ha delle mani, dei piedi, delle gambe che hanno sensazioni non solo quando fanno male. Comunicazione, a cura di Anita Zanin, da giovedì 18 ottobre. Il modulo si propone di fornire ai partecipanti una migliore capacità interattiva permettendo loro di: comprendere meglio se stessi e gli altri; migliorare i rapporti, aumentando la capacità di entrare in sintonia con l’interlocutore ascoltando attraverso le parti verbali e non verbali della comunicazione i suoi bisogni, le sue esigenze; acquisire quelle competenze indispensabili per conoscere a fondo i fattori e le variabili che influenzano la comunicazione interpersonale; implementare dinamiche personali che seguono il processo continuativo e circolare che porta le persone dalla semplice interazione al possesso di capacità relazionali ottimali. La texture, a cura di Federica Pagnucco da mercoledì 24 ottobre. La consistenza, la qualità, la densità, la grana dei materiali sono la partenza per questa serie di incontri che vogliono esplorare ciò che ci circonda (cortecce, carta, griglie, pareti, tavole, piastrelle…) per arrivare a delle composizioni grafico-pittoriche e a originali biglietti d’auguri. Le più belle app per smartphone, a cura di Giorgio Simonetti da mercoledì 28 novembre. Sondati gli interessi degli iscritti al laboratorio, faremo insieme un viaggio alla scoperta delle più interessanti app per smartphone appartenente alle tre famiglie: Android (Samsung, Motorola, Huawei, Nexus, Asus, HTC, LG, Brondi, OnePlus, Honor, Google Pixel), iOS (Apple iPhone) e Windows Phone (Microsoft Lumia, Acer, Miia, Nokia, Samsung Ativ, Prestigio, Funker, Kazam, NGM). Lo sguardo sarà rivolto ad app scaricabili gratuitamente e a pagamento (comprarle non sarà obbligatorio). Condivideremo tra i partecipanti quelle più belle già scaricate e utilizzate. Per questo motivo il laboratorio è indirizzato agli utenti che usano lo smartphone già da qualche anno. Anche gli utenti principianti sono benvenuti, in quanto potranno apprendere dell’esistenza di app molto utili in base ai diversi campi di interesse.

UTE, IMMAGINE 2018/2019 Quest’anno la foto di copertina del Libretto che raccoglie l’intero programma 2018/19 è un quadro di Stefano Cappelletti, con la quale l’artista ha inteso rendere omaggio a Il Pordenone, prendendo spunto dai pavoni, simbolo di eternità, presenti in più di una tela del grande maestro. Omaggio al Pordenone si intitolava la mostra alla Galleria Sagittaria del Centro Iniziative Culturali Pordenone organizzata, nei primi anni Ottanta, per celebrare il quinto centenario della nascita di Antonio de’ Sacchis. Il curatore della mostra – il critico Franco Solmi – aveva invitato giovani artisti di allora, come Cappelletti, italiani e stranieri ad ispirarsi liberamente al grande pordenonese.