Leonard Vole si trova improvvisamente invischiato in un caso di omicidio. La vittima è Emily French una signora benestante, sua recente conoscenza. È stato infatti proprio Leonard l’ultima persona ad avere visitato la casa della vittima; lui protesta la sua innocenza ma le prove paiono colpevolizzarlo, non ultimo il fatto di essere stato nominato dalla vittima stessa erede di una consistente fortuna. La moglie Romaine ne conferma l’innocenza: il marito era in casa con lei all’ora del delitto, ma non riesce ad evitargli l’accusa formale. Ha inizio il processo. Sorprendentemente di fronte ai giudici Romaine cambia versione: il marito è colpevole. Tutto pare contro di lui fino a che delle lettere lasciano trapelare una diversa versione. A presentarle all’avvocato difensore è una donna, apparentemente sconosciuta, che scagiona Leonard e accusa dell’omicidio la moglie Romaine. Leonard pare salvarsi ma Romaine viene accusata di falsa testimonianza. Il dibattito procede, quindi, contro di lei che pare avere tentato di accusare il marito per liberarsene a favore dell’amante. Ma i colpi di scena non finiscono ed in un crescendo di intrighi si scopre che l’assassino è…
Non è il caso di svelare di più, meglio lasciare allo spettatore il piacere di scoprire questo intreccio.
La vicenda di Leonard Vole è la trama di Testimone d’accusa, racconto del 1925 nato dalla penna della regina del giallo Agatha Christie, che a metà anni ‘50 ne fece una riduzione teatrale. Nel 1957 il testo fu portato sul grande schermo da Billy Wilder con Tyrone Power nei panni di Leonard e Marlene Dietrich in quelli della misteriosa Romaine. Il lavoro è stato portato in scena in questi giorni al Teatro Nuovo Giovanni da Udine in un allestimento di Gitiesse Artisti Riuniti per la regia di Geppy Gleijeses.
Protagonisti Giulio Corso e Vanessa Gravina.
Testimone d’Accusa è una commedia della suspence e dell’intrigo con continui colpi di scena che tengono viva, fino all’ultimo, l’attenzione dello spettatore; definita dallo stesso regista il più bel legal drama mai scritto.
La vicenda si svolge in due diversi ambienti: lo studio dell’avvocato Mayhew e l’aula del tribunale. Una giuria popolare dovrà seguire il dibattito e pronunciare il verdetto, questa giuria viene nominata pescando di volta in volta tra il pubblico che siede in sala. Sei spettatori ogni sera salgono dunque sullo scranno dei giudici e, una volta pronunciato il giuramento, seguono il dibattimento fino al pronunciare il verdetto.
Testimone d’accusa, capolavoro della Christie, acquista vitalità e cattura lo spettatore man mano che procede la vicenda e si dipanano intrighi e colpi di scena. Uno spettacolo che per la prima volta calca le scene teatrali italiane e ha del tutto convinto il pubblico udinese che non ha potuto evitare di simpatizzare per il giovane ed ingenuo Leonard per la enigmatica Romaine, salvo poi scoprire che…
Laura Fedrigo
Maria S.