Tal respîr dal mont
In File 2023 – XXVI edizione
Dal 22 gennaio al 23 marzo
Ritorna da domenica 22 gennaio a giovedì 23 marzo la rassegna “In File”, ideata dall’Associazione culturale Colonos APS, un progetto finanziato da Arlef, Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’edizione 2023 nasce ancora sotto la direzione artistica di Federico Rossi e quella scientifica di Angelo Floramo, con il sostegno di Nonino Distillatori, CiviBank e in collaborazione con Comune di Lestizza, Consulta Giovani del Comune di Mortegliano, Clape di culture, La Patrie dal Friûl, Osteria di Bic – San Daniele del Friuli.
«Per ideare il percorso “In File” di quest’anno – spiega Federico Rossi – siamo partiti da una suggestione originaria, che era legata alla nostra curiosità di esplorare il Friuli nella sua dimensione generativa di “crosere”, di crocevia straordinario tra mondi, culture e popoli di ogni specie, cercando di coglierlo nel quadrante dei quattro punti cardinali e scoprendo tra l’altro che non tutti hanno avuto la stessa importanza storica. Da lì il titolo molto poetico “Tal respîr dal mont”, che abbiamo preso a prestito in maniera libera da un verso friulano di Pierluigi Cappello “Tal rispîr di chel mont”. Nell’elaborazione del programma un ruolo di primo piano lo ha avuto Angelo Floramo, che da quindici anni – un periodo non sospetto! – oltre al suo ineccepibile ruolo di “consulente scientifico”, ha coltivato una storia di militanza culturale e di complicità umana che ha fecondato con mille idee e progetti la realtà dei Colonos. La struttura degli incontri ha un’evoluzione che dal passato si proietta verso il futuro, e questo è dovuto all’apporto creativo di alcuni giovani, che da un paio d’anni sono entrati in maniera significativa da protagonisti del progetto colonico»
Gli incontri si svolgeranno presso l’Agriturismo Ai Colonos a Villacaccia di Lestizza.
Si comincia domenica 22 gennaio alle 16.30 con “La Descrittione della Patria del Friuli” di Jacopo Valvason di Maniago. Melologo con Angelo Floramo (relatore), Elisa Fassetta (violoncello) e Marta Riservato (letture). «Questo paese dunque è tutto lieto di vaghi colli et chiari fiumi». Così canta la “Descrittione della Patria del Friuli” scritta da Jacopo Valvason di Maniago nel 1568 e rimasta sepolta tra gli scaffali della Biblioteca Guarneriana di San Daniele per oltre quattrocento anni. Si tratta di un compendio ricchissimo di notizie curiose, vicende incredibili e personaggi stravaganti che si muovono come teatranti dentro ai paesaggi di un Friuli cinquecentesco, incrocio di storie che giungono dai quattro angoli del Mondo per disegnarne il profilo plurale. Per l’occasione il testo originale è stato trasformato in una “partitura friulana” per musica e parole. I raccordi narrativi intessuti da Angelo Floramo si cuciranno con la lettura di alcuni testi originari e le digressioni musicali, cui darà voce il talento di due giovani artiste.
Secondo appuntamento domenica 29 gennaio alle 16.30 con “Salirò in cielo, sulle stelle di Dio”. I mosaici di Teodoro e il primo Cristianesimo aquileiese. Relazione di Gabriele Pelizzari. Introduce Walter Tomada. L’impianto urbanistico di Aquileia, seconda città della pars Occidentis dell’Impero romano, era improntato allo schema ortogonale del cardo, lungo l’asse nord-sud, e del decumano, in direzione est-ovest, e conseguentemente anche l’insula della Basilica teodoriana vi aderiva.
Dal punto di vista dell’orientamento è sorprendente l’inedita lettura che del manto musivo dell’aula Sud ha dato Gabriele Pelizzari, che nel solco delle innovative ricerche svolte da Guglielmo Biasutti, Gilberto Pressacco, Renato Jacumin e Remo Cacitti ha fornito un contributo notevole alla riscoperta dell’antica Chiesa aquileiese. Il progetto teologico, religioso e figurativo del pavimento musivo troverebbe senso in una rigorosa orchestrazione contenutistica e in una altrettanto accurata organizzazione spaziale, basata su una triangolazione geometricamente esatta di tre significative figure, collocate secondo l’orientamento dei punti cardinali.
Domenica 5 febbraio alle 19.00 “De Saporibus: ovvero la cultura imbandita”. Affabulazione culinaria con degustazione. A cura di Angelo Floramo con l’oste Fabio Gasparini e la cuoca Paola Moreale. Evento riservato ai soci, con prenotazione e quota di partecipazione di 35 euro, in collaborazione con l’Osteria di Bic. La cucina è un laboratorio privilegiato di saperi (e quindi anche di sapori) che vengono da lontano a definire rappresentazioni dai quattro angoli del mondo, suggestioni, riti e credenze che finiscono sempre dentro a un piatto. Così si è deciso di “cucinare la cultura” imbandendo una tavolata che trasformerà i Colonos in un “cenacolo” sapienziale in cui l’assaggio si sostituirà al saggio, permettendo agli ospiti di degustare la conoscenza e di saziare la loro curiosità. Si partirà da un antico ricettario del secolo XII che appartenne a Guarnerio d’Artegna, scritto in lingua araba da un Ebreo in una scuola islamica tunisina e tradotto in latino da un monaco cristiano. Le sue ricette, rivisitate per l’occasione dalla maestria dell’oste Fabio Gasparini insieme a Paola Moreale dell’agriturismo Ai Colonos, saranno condite dalle giullarate di Angelo Floramo, il cui compito sarà quello di dimostrare che il sugo della conoscenza non macchia, semmai nobilita. In sumis, bocje ce ustu!
Domenica 12 febbraio alle 16.30 “MicroMacrocosmus”. Conferenza storico-linguistica con Andrea Tilatti e Gabriele Zanello. Modera Giulio Pagotto.
Nella storia friulana, non tutti i punti cardinali hanno avuto la stessa importanza. Nei documenti trovano conferma diversi momenti che, dall’antichità fino al Medioevo, permettono di individuare un rapporto tra lo spazio fisico e sociale che oggi chiamiamo Friuli e punti di vista o i presupposti culturali in base ai quali veniva definito da chi si è interrelato con esso e ne ha lasciato testimonianze.
Dal momento che la lingua è la rappresentazione fedele della storia del popolo che la parla, se si analizza il lessico si riesce a capire come si intersecano e si mescolano gli elementi che provengono dal contatto con diverse culture e popolazioni. E si capisce anche la storia e la condizione della lingua friulana, che nasce proprio da una “particolare combinazione” di quegli elementi e di quei momenti che compongono la nostra tradizione linguistica e culturale, sia per quanto riguarda la descrizione dell’ambiente sia per la visione del mondo.
Domenica 19 febbraio, alle 16.30 “Geografia virtuale e autonomia digitale”. Davide Bevilacqua in conversazione con Michele Bazzana, Enrico Maso e Marco Fabbro presentano il primo film VR in friulano.
Uno sguardo critico rispetto agli attuali modelli di intelligenza artificiale, alle tecnologie che cambiano la nostra percezione geografica (google maps), ai data center di archiviazione dei dati virtuali. Il crescente utilizzo di computer e servizi digitali concorre all’inquinamento e al riscaldamento climatico. L’equazione “più computer = più elettricità = più emissioni = più calore” va superata con nuovi modelli sociali, quali la “decrescita” o la “post-crescita”. Si stanno immaginando modi alternativi all’organizzazione capitalista, attraverso la decrescita tecnologica: Internet a bassa potenza, self-hosting, spazi virtuali e reti iper-locali, data center autoctoni, permacomputing…
Nell’ultima parte dell’incontro gli autori presenteranno “33/16”, il primo film in friulano in VR o Realtà Virtuale, di cui verrà proposta visione nel successivo appuntamento di In File.
Domenica 26 febbraio, dalle 10 alle 20, giornata dedicata a “33/16 Serie VR” di Marco Fabbro e Enrico Maso”. Proiezione immersiva nella Realtà virtuale (a turno).
Evento riservato ai soci, con prenotazione su Eventbrite e partecipazione gratuita. La prima serie web in friulano, girata interamente con telecamere a 360° e suono direzionale. Un progetto finanziato dal Fondo Audiovisivo del FVG e dall’ARLeF, che ha vinto numerosi premi per la sua tecnica innovativa. È il racconto di una storia di fantascienza ucronica, ispirata a un fatto realmente accaduto in Friuli nel 1969, quando un soldato ungherese del Patto di Varsavia aveva disertato, atterrando indisturbato con il suo MIG a Osoppo.
Friuli, Agosto 1969. Nel buio della vallata, brillano le finestre di un’osteria. Alcuni clienti discutono al bancone. Mario dice che lo sbarco sulla Luna non porterà niente di buono. All’improvviso, un boato scuote la vallata… Utilizzando gli appositi visori Vr, lungo la giornata, si verrà catapultati per quasi mezz’ora dentro di una storia, che farà emozionare attraverso una immersione totale, di carattere sensoriale, percettiva e emozionale. Benvenuti nel mondo virtuale!
Infine lunedì 20 marzo alle 20.45 e giovedì 23 marzo alle 20.45 presso la Casa della gioventù a Lavariano verrà presentata e proiettata in due parti la video-inchiesta
“Cul futûr sot da lis ceis” con la collaborazione della Consulta Giovani del Comune di Mortegliano. Il progetto è stato ideato e prodotto dall’Associazione culturale Colonos APS con interviste a cura di Angelo Floramo e Martina Delpiccolo, la regia di Paolo Comuzzi e il coordinamento di Federico Rossi.
Se l’anima inquieta di Pier Paolo Pasolini avesse peregrinato oggi tra le periferie e i borghi del nostro Friuli avrebbe di certo rimesso mano a cinepresa e microfono per investigare i sogni, le incertezze, ma anche le rabbie e le utopie di quella generazione che gli adulti, bollano con molti nomi: millennial, digitarian, zeta. Nello spirito del poeta di Casarsa i Colonos hanno invece pensato di dare voce a quelle ragazze e a quei ragazzi che la società degli adulti non ascolta più.
Con un taglio a metà strada tra l’inchiesta e l’indagine antropologica, intrecciando lo spirito del “Sogno di una cosa” e di “Comizi d’amore”, i due intervistatori hanno raccolto una vivace galleria di cento testimonianze per un totale di 25 ore di registrazione video, che vengono condensate in un documentario di due ore, strutturato in due parti. Scopriremo proprio da loro, gli eredi della Terra, sorprendenti visioni del mondo e della vita.
Tutti gli incontri (eccetto la proiezione della video-inchiesta a Lavariano) sono riservati ai soci. La quota associativa per il 2023 è di 10 euro.
Per il programma completo della rassegna www.colonos.it, info@colonos.it e pagine social dell’associazione.
Associazion culturâl Colonos Aps
Via Giovanni da Udine, 8
33050 Villacaccia di Lestizza (UD)
www.colonos.it
info@colonos.it
https://www.facebook.com/colonos.it
comunicato stampa