Al Teatro Comunale di Monfalcone approda una delle più celebri opere di Harold Pinter: per la rassegna FuturaMentemartedì 17 e mercoledì 18 gennaio alle 20.45 va in scena Tradimenti. La regia di Michele Sinisi, tra gli interpreti insieme ai bravissimi Stefano Braschi e Stefania Medri, fa emergere i corpi e le voci in tutta la loro forza vitale, in quest’opera che il Premio Nobel presentò per la prima volta al pubblico londinese nel 1978. Il testo di Pinter rivive sulla scena in un allestimento sanguigno e asciutto – a tratti violento – dove le parole non dette, i pensieri taciuti, le azioni nascoste riempiono le vite dei tre protagonisti, invadono gli spazi, irrompono con forza minando tutte le loro relazioni. La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa a ritroso, dalla fine fino ai suoi esordi: tutto inizia due anni dopo la chiusura del rapporto e termina prima che esso abbia inizio. Oltre ai due amanti c’è anche il marito di lei, nonché migliore amico di lui: un triangolo a tutti gli effetti, insomma, dalla trama apparentemente semplice e lineare, se non fosse per il susseguirsi dei fatti che lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da sostenere. È proprio nella tensione data dai silenzi, dalle parole non dette, dai pensieri taciuti e dalle azioni nascoste che nasce il nucleo centrale della pièce. Michele Sinisi si addentra nell’esplorazione dell’invisibile lavorando con gli attori sulle diverse umanità di Jerry, Robert e Emma per restituire al pubblico personaggi vivi, carnali, potenti. E, come spesso avviene con le opere dei grandi maestri, non è solo di loro che Pinter ci parla: sono infatti anche la nostra quotidianità e il nostro segreto ad essere messi in gioco. Tradimenti è uno spettacolo dai ritmi serrati, un viaggio al contrario verso l’origine del tradimento ripercorso al ritmo del rock anni Ottanta. Alle 20.00 al Bar del Teatro, “Dietro le Quinte”, il consueto incontro di presentazione dello spettacolo.

comunicato stampa